2 aprile 2017

COLLANT

Collant - termine francese; dal verbo coller, «aderire», "incollare, far aderire", derivato da colle, «colla» .

Calze femminili attaccate a una mutandina, che vanno dal piede al punto vita coprendo anche i glutei, in fibre elasticizzate quali il nylon, microfibra o lycra; prodotti in quasi tutti i colori e disegni, anche in versioni decorate, a motivi appariscenti, anche in versioni multicolore, a strisce, pois e motivi dipinti a mano o modelli in pizzo. La pesantezza del collant è indicata dal numero di denari, che può andare da 8 (molto velato) a 100 (molto coprente).
 
Oggi parzialmente in disuso, in quanto la gonna tende ad abbassare sempre più il giro di vita, e per la concorrenza delle autoreggenti; è scomodo, per evidenti motivi quando si portano i pantaloni.
 



Il processo di lavorazione del collant

II filato destinato a diventare collant viene lavorato su macchine circolari per calzetteria. La tecnologia attuale permette di combinare vari tipi di filato, anche di denarature diverse; inoltre è possibile inserire disegni, cinturini, rinforzi. Ogni operazione - dalla progettazione del disegno al movimento degli aghi sulla macchina - è gestita attraverso un computer. Le macchine cilindriche ad alta velocità, generalmente a 400 aghi, producono da due a sei ranghi di maglie e riescono a realizzare fino a 1,6 milioni di punti al minuto. Inoltre, le macchine più attuali consentono di memorizzare tre articoli differenti con otto taglie ciascuno. In un modello semplice di collant, la gamba e metà della mutandina vengono realizzati in circa due minuti. La lavorazione a ranghi circolari con tipi diversi di filato produce righe orizzontali più o meno visibili. Ovviamente, a una elevata qualità del filato e a una lavorazione accurata corrisponde una minore visibilità delle righe. Un collant normale è prodotto con due tipi di maglia: maglia liscia per la gamba e maglia "micromesh" per la mutandina. La lavorazione micromesh consente di ottenere un tessuto molto resistente che si smaglia solo verso l'alto. Ha però un aspetto a nido d'ape, con scarso "appeal" estetico e, dunque, è spesso riservata alla mutandina o alle punte. Nella gamba viene prevalentemente utilizzata la maglia liscia. Sviluppi più recenti nella lavorazione di calze e collant, tendono a anticipare il processo di tessitura della calza, prima della testurizzazione o dello stiro del filato. Con particolari filati bicomponenti é infatti possibile ottenere una calza greggia che viene poi esposta al calore e al vapore in autoclave, donando cosi alla calza l'elasticità voluta. È un processo di lavorazione usato in particolare per le calze estive perché la formazione della spirale è molto regolare cosicché le bave sono compatte e molto protette, rendendo più difficile le smagliature.

Taglio e cucito

Dalle macchine circolari escono "tubi" informi che devono essere trasformati in collant. La parte superiore del tubo corrisponde a metà circa della mutandina, che viene perciò aperta e cucita automaticamente a un altro tubo aperto. L'operazione può includere anche l'inserimento di un tassello. Nei collant più pregiati, l'operazione di cucitura non è interamente automatica: questo permette di ottenere una cucitura piatta, talvolta con una banda di rinforzo e il tassello è romboidale, per migliorarne l'aspetto e il comfort. Di livello altissimo sono i collant senza cucitura nella mutandina. II secondo passo è la cucitura, sempre automatica, delle punte. Anche in questo caso, a un collant di pregio corrisponde un filo di cucitura estremamente sottile, il rinforzo della punta con filo ritorto ad alta resistenza. Nei collant a compressione graduata, è un segno di qualità la presenza di un tallone rinforzato che permette il corretto ritorno venoso nella zona.

Tintura e finisaggio

La tintura aggiunge il colore al collant, tanto più il collant è pregiato tanto più il colore deve essere uniforme e senza strisce. Vengono utilizzati coloranti in dispersione per tonalità chiare; coloranti acidi per tonalità da medie a scure; coloranti di complesso metallico per tonalità molto scure, come il nero. Possono essere utilizzate macchine di tintura a palette, impaccatrici o macchine da tintura a tamburo a basso movimento rotatorio. Il finissaggio serve invece a stabilizzare il filato: è un passaggio determinante per l'aspetto e le caratteristiche di elasticità e recupero del collant. È in questa fase che vengono aggiunti additivi e trattamenti speciali caratteristici di alcuni collant, dal trattamento Sanitized ai più recenti trattamenti antizanzara.

Fissaggio

II fissaggio è l'operazione che consiste nel distendere il collant su un supporto metallico a forma di gamba e nel sottoporlo a brevi vampate di calore in una camera di vaporizzazione o in un forno a secco. I collant semi-fissati sono lisci e appiattiti, ma senza la conformazione della gamba e del piede. I collant non fissati hanno invece un aspetto informe e raggrinzito: l'elasticità e la durata del collant è la stessa, ma l'aspetto è decisamente meno attraente. I collant non fissati coprono perciò le fasce più basse del mercato e i grossi volumi del mercato.

Il controllo qualità

Prima di essere inserito nella busta o nelle scatolette di confezione, il collant viene esaminato su un tavolo luminoso per rivelarne le eventuali imperfezioni.

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Le informazioni relative a «
Il processo di lavorazione del collant»
sono tratte da il portale
Calzecom

Alcuni collant (esempio: collant medicali) presentano delle caratteristiche tecniche specifiche pensate per soddisfare le richieste più particolari.

Le taglie dei collan da donna

La vestibilità del collant è un fattore molto importante perché è un capo creato per aderire perfettamente al corpo. Deve essere confortevole e accompagnare tutti i movimenti della giornata come un capo intimo ma strizzando l’occhio alla moda e all’estetica.


 © Tabella taglie collant donna della ditta Calze B.C., marchio Franzoni


Come si può notare la parte alta della tabella segnala il peso in Kg, mentre la parte a sinistra l’altezza in cm. L’intersecarsi di peso e altezza ci suggerisce la taglia migliore per la nostra corporatura.

Ogni indicazione di taglia viene espressa sia in 1 – 2 – 3 – 4 – 5, le taglie riservate al settore calzetteria, sia in XS – S – M – L – XL, le taglie classiche dell’abbigliamento femminile. La taglia XL Calibrata ha invece una denominazione univoca in quanto speciale rispetto alle altre taglie. La dicitura “calibrata”, infatti, denota l’inserto sul retro, per creare una vestibilità maggiore del corpino. Alcuni articoli del marchio Franzoni vengono creati con una elasticità tale da poter coprire due taglie, per questo nella tabella si possono notare le linee più marcate che dividono le bitaglie 1/2 (XS/S) e 3/4 (M/L).


Francese: Collant | Maillot - Inglese: Pantyhose | Tights - Tedesco: Strumpfhhose - Spagnolo: Panty

STORIA - Derivano dalle antiche calzebrache maschili o calzamaglia, associate al teatro per molti secoli; di moda dalla fine degli anni '60 come alternativa alle calze tradizionali. Prima di loro c'era il reggicalze, e prima ancora la giarrettiera

Nel 1959 l'imprenditore americano Allen Grant Senior abbina l’innovativo nylon all’idea di creare una calza intera per coprire la gambe, permettendo così alle donne di abbandonare l’uso di scomodi corpetti e reggicalze sotto i vestiti: nasce così il collant. Furono commercializzati in Europa negli anni '60, per poter indossare le vertiginose minigonne dell'epoca. Se inizialmente faticarono a prendere piede, già con gli anni '70 la maggior parte delle donne si era convertita alla comodità e alla praticità delle nuove calze. Attualmente le industrie più prestigiose sono in Italia (Castel Goffredo, in provincia di Mantova, è conosciuta in tutto il mondo come "Città della calza", il più importante distretto per la produzione di calzetteria femminile) ed in Francia.

CURIOSITÀ - Per fabbricare un paio di collant sono necessari circa 14 km di filo di nylon.


collant con scritte




 
Collant jacquard su base tulle



Rames Gaiba

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