Mutandine col casco, con la treccia, con la paglietta collegiale, stile Santa Klaus, con lo zainetto. Il marchio Roberta nasce nel 1975 a Azzano San Paolo (Bergamo) ma è negli anni Ottanta che si impone sul mercato, e che ancora si ricorda. Sono gli anni in cui l'intimo femminile monopolizza le pagine dei giornali o si affaccia da grandi poster sui bordi delle strade.
Fondoschiena di Nina Senicar (2009)
Il backstage della Senicar
Non è un'idea nuova, perché ha avuto illustri precedenti: correva l'anno 1973 con l'indimenticabile pubblicità di “Chi mi ama mi segua” della Jesus.
Rosa Fumetto (1984)
con indosso un castigatissimo slip di cotone bianco
e da una lunga treccia bionda posticcia.
con indosso un castigatissimo slip di cotone bianco
e da una lunga treccia bionda posticcia.
In principio fu Rosa Fumetto. Da allora, 1984, i muri delle città italiane persero per sempre la loro piatta e virginale verticalità e acquisirono le curve e la morbidezza della silhouette di una fantomatica ragazza d'affissione che, terga sfrontatamente ostentate, attentava alla sicurezza stradale e alle coronarie dei maschi italiani dei ruggenti anni '80.
Uno splendido sedere in primo piano, diviso perpendicolarmente da una treccia fermata da una farfallina rosa e coperto da una mutandina che oggi risulterebbe sexy quanto uno slip da uomo o da nonnetta, ma che allora diventò icona della trasgressione giovanile, rivitalizzando il lolitismo che la frenesia politica degli anni Settanta aveva sedato.
Ma ancora oggi c'è qualche persona che ritiene questi manifesti e questi spot scandalosi, oltre ad offendere la donna nel suo genere, anche per l'uso di modelle prevalentemente giovanissime (la maggiore età a 18 anni, rispetto ai 21 di prima, in Italia è stata introdotta nel 1975, qualche mese dopo il referendum sul divorzio che si svolse nel maggio del 1974). Il curatore di questo blog rispetta ogni opinione, ma non può non sorridere che una tenuta sexy affissa su cartelloni pubblicitari "turberebbe" e "lederebbe" la donna nel suo genere.
Ma ancora oggi c'è qualche persona che ritiene questi manifesti e questi spot scandalosi, oltre ad offendere la donna nel suo genere, anche per l'uso di modelle prevalentemente giovanissime (la maggiore età a 18 anni, rispetto ai 21 di prima, in Italia è stata introdotta nel 1975, qualche mese dopo il referendum sul divorzio che si svolse nel maggio del 1974). Il curatore di questo blog rispetta ogni opinione, ma non può non sorridere che una tenuta sexy affissa su cartelloni pubblicitari "turberebbe" e "lederebbe" la donna nel suo genere.
Susan Martin ( 1988)
gli slip abbinati al concetto di motorizzazione tipico degli anni '80
La Vespa "Roberta" ha tra le caratteristiche più importanti una colorazione rosa "sfumata" ed era il modello pk 50 xl.
A poco a poco, i nomi delle interpreti di Roberta svelati:
- la prima "adolescente" è Rosa Fumetto, nome d'arte di Patrizia Novarini (1984), che all'epoca aveva 38 anni, glutei storici del parigino Crazy Horse;
- seguono l'italo - tailandese Erika Falconieri su Vespa;
- la quindicenne milanese Cristiana Francone;
- una giovanissima Carla Bruni;
- una misteriosa nobile austriaca;
- un poco verosimile travestito;
- una giovanissima modella svizzera Michelle Hunziker (dal 1995), allora diciottenne, che rende la foto estremamente sexy: lo slip se ne va e la bella svizzera indossa il tanga con autoreggenti;
- un'altra svizzera, Caroline Salvia, nel 2003 la sostituisce;
- poi venne Natalia Bush , spagnola nata nel 1984, anche diventa "miss Roberta" nel 2006, con un orsacchiotto in mano e tanga a pois;
- Nina Senicar (dal 2009), una ragazza slava di 24 anni.
La prima modella di Intimo Roberta a voltarsi e mostrare il viso al pubblico fu Elisa Jacassi, 23 anni, splendida modella vercellese nel 1994 su idea del fotografo Alfredo Sabbatini.
Michelle Hunziker (1995)
di spalle, con una treccia lunga che indossa solamente il paio di slip reclamizzato
Natalia Bush (2006)
con lo slogan "Roberta non passa mai inosservata"
con lo slogan "Roberta non passa mai inosservata"
L'azienda nata da Giovanni Battista Masotti e il socio Piero Comi era una piccola fabbrica, che andava avanti con piccoli utili. Così loro raccontano come è nata questa idea: “Una volta siamo a Celle Ligure. Vediamo da dietro una ragazza in due pezzi, sul motorino. Ha un casco rosa. È il colore dei nostri prodotti. ” [1]
Nel 1998 l'azienda (che le 1981 è stata inglobata nel Gruppo LadyBerg) fallisce [2] e dal 2002 il marchio Roberta entra a far parte del Gruppo Pompea, noto brand di calze e abbigliamento intimo, che non userà più il famoso headline [3], che dal 2009 lo produce in Tunisia, e viene commercializzato esclusivamente nell'Europa occidentale. Nel 2019 Pompea passa sotto il controllo del gruppo Fulgar, azienda produttrice del nylon 6.6 e distributrice per l'Europa del marchio Lycra.
[1] Intervista raccolta da Francesco Battistini, pubblicata sul Corriere della Sera, 10 marzo 1998, p. 23
[2] Prima della cessione venivano prodotti 5 milioni di pezzi col marchio Roberta, per un fatturato di circa 30 milioni di €.
[3] Il motivo centrale di una campagna pubblicitaria, ricorrente in particolare negli slogan.
Ultimo aggiornamento: giugno 2020
Rames Gaiba
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