4 ottobre 2012

CAMICIA

CAMICIA - dal latino tardo camisia, e questo forse, dal greco kamasos, "tunica".

1. Indumento maschile di biancheria intima, che si indossa sulla maglia o sulla pelle, ricoprente il busto, lungo fino ai fianchi, generalmente di materiale leggero. Oggi il modello tradizionale di camicia da giorno è  abbottonato sul davanti (talvolta nascosta) che scende dallo scollo fino all'orlo, carré più o meno grande che può trattenere piccole pieghe dell'ampiezza del capo. Ha maniche lunghe (ma può averle anche corte), chiuse da un polsino e colletto di varia foggia. Taschino o taschini sul petto (ma non in quelle classiche). La misura della camicia da uomo si basa, per tradizione sulla circonferenza del collo.

La fibra più adottata è il cotone, generalmente al 100%, nei vari tipi di tessuto: popeline, oxford, twill, piqué, il leggero voile, il batista (o cambric nella versione inglese), lo zephir, il fil-a-fil (o end-on-end nella versione inglese), la carolina, il madras, il calicot, il madapolam, il challis, il percalle o taffettà. Fra i tessuti non mancano il lino, asciutto e fresco, o la preziosa seta nelle sue varianti in tela, twill o crêpe. In tinta unita (in genere sono classici da uomo i colori chiari: azzurro, bianco, rosa) o a disegni svariati (quadretti o righine di diverse dimensioni, oppure altri motivi).

Per una camicia su misura occorrono 3 metri di tessuto alto cm 90 oppure 1.40 m in altezza doppia.

2. Indumento femminile tratto dall'omonimo modello maschile, ma dalla linea più bizzarra, con particolari i più svariati, da indossare come capo da giorno o da sera, a seconda dello stile e del tessuto in cui è confezionato.


LE PARTI DI UNA CAMICIA da uomo




Davanti - Si tratta delle due parti frontali di una camicia, dove vengono applicati i bottoni e, talvolta, il taschino (a volte su entrambre le parti).
 
Taschino - Viene cucito di solito sul lato sinistro del davanti. È un dettaglio che compare generalmente nelle camicie sportive, specialente se con collo button down, e nelle camicie di lavoro, dove ha una funzione di utilità, oltre che decorativa.

Cannoncino - Si tratta della fascia su cui sono ritagliate le asole. Il cannoncino di una camicia da uomo è chiamato anche cannolé o, talora, faldoncino, e identifica quella parte della camicia dove sono intagliati le asole per i bottoni. Si trova nella parte anteriore e centrale del capo, ed è realizzzato, solitamente, con due diversi strati di tessuto ripiegato su se stesso e poi cucito. Il cannoncino non compare, per ottenere un aspetto lineare e pulito, nelle camicie eleganti, quali possono essere quelle per cerimonia. Questo cannoncino è chiamato anche alla francese.

Vi sono diversi tipi:
  • Cannoncino alla francese - Per un'occasione formale ed elegante il cannoncino alla francese sarà il più indicato. Si tratta di un cannoncino realizzato piegando il tessuto della camicia verso la parte interna in modo che i bottoni rimangano visibili ma la cucitura sia nascosta all'esterno.
  • Cannoncino all'inglese - Altrettanto elegante è il cannoncino all'inglese, realizzato con l'inserimento di una sottile striscia di tessuto della camicia a nascondere i bottoni. Trasmette immediatamente leggerezza e raffinatezza e per questo è ideale per la sera su una camicia diplomatica, in abbinamento con smoking e papillon.
Il cannoncino può avere anche doppie asole per inserire gli stud, piccoli accessori simili ai gemelli che vanno a chiudere la camicia al posto dei normali bottoni.

La versione più casual invece è il popover, che richiama alla mente il modello della polo con un'apertura di 17 centimetri su cui si inseriscono solo 3 bottoni. Da utilizzare in occasioni informali per un risultato sobrio, ma sempre raffinato grazie al tessuto della camicia.

Polsino - La forma del polsino varia a differenza del tipo di camicia e generalmente è oggi dritto, come nei modelli sportivi. Nei modelli classici, il polsino ha le punte mozze o arrotondate, spesso prevede l'inserimento dei gemelli, e la manica, nel punto di unione, presenta alcune piccole pieghe. I polsini della camicia classica sono alti tra i 7 e 8 centimetri. I polsini che si prestano ad indossare i gemelli, detti alla francese, sono alti, in genere, tra i 10 e i 12 centimetri con una doppia asola e vengono ripiegati su se stessi.

Fessino - È l'apertura lungo la manica che segue al polsino, che a  seconda della lunghezza  viene chiuso da un bottone al centro.

Fianchi - Uniscono il davanti al dietro della camicia e possono essere tecnicamente cuciti ad un ago o a due aghi, ma in entrambi i casi, maggiore è il numero di punti per centimetro (almeno 8/9 punti al centimetro), migliore sarà la qualità di assemblaggio della camicia.

Orlo - Si tratta della rifinitura eseguita sul fondo della camicia e può essere di larghezza variabile secondo il modello e il produttore.

Bottoni - Sono un elemento che, assieme ad altre caratteristiche della camicia, possono rappresentare un segno di distinzione per una camicia di qualità. Nelle camicie eleganti sono per lo più in madreperla e hanno uno spessore di 2/3 millimetri. Di solito dietro al cannoncino sono cuciti un paio di bottoni di scorta. 

Giromanica - Parte che circonda l'ascella e che è il punto in cui viene fissata la manica, che nelle camicie di ottima qualità viene sempre ribattuto.

Manica - Parte che ricopre il braccio dalla spalla al polso.

Carré - È la parte della camicia che scende dalle spalle sul dorso. Nelle camicie di qualità il carré è costituito da una parte separata dal resto della camicia, composto sempre da tessuto doppio e tagliato in verticale in dritto filo. Dà libertà di movimento, raccoglie la morbidezza del dietro in piccole arricciature, in due pieghe laterali, in un cannoncino centrale. È chiamato anche sprone.

Schiena - Può essere differente secondo il modello. Può essere liscio, con cannone centrale, con due pieghe laterali o con pinces nel caso di modelli slim (che seguono il profilo del corpo e per questo utilizzate per chi ha un fisico snello e asciutto) particolarmente adatti a tessuti stretch.

Colletto - Varia a seconda il modello e lo stile della camicia. I colletti più noti sono quello italiano, francese e button down che è fissato dai caratteristici bottoncini. Nelle camicie eleganti il colletto è mantenuto in forma per mantenere la giusta curvatura dall'inserimento di stecchette (o bacchette, balenette), oggi in materiale plastico, estraibili o stecche cucite internamente.

Mosca - È un triangolino di tessuto cucito da ogni lato tra il davanti e il dietro della camicia, allo scopo di rinforzare la cucitura ed evitare strappi.

Linguetta fermamanica - Striscia di tessuto dotata di asola che viene applicata appena sopra il gomito nelle camicie sportive. Serve a fissare le maniche, una volta rimboccate. 

❌ No alla camicia a maniche corte, tanto più se portata sotto una giacca.

🇫🇷 Francese: Chemise 🇬🇧 Inglese: Dress shirt  🇩🇪 Tedesco: Oberhemd 🇪🇸 Spagnolo: Camisa vestido  🇵🇹 Portoghese: Camisa


La camicia bianca  secondo me. Gianfranco Ferré 
È il capo-paradigma del mondo di Ferré
foto:
© Vogue Italia

Nel lessico contemporaneo dell'eleganza mi piace pensare che la mia camicia bianca
sia un termine di uso universale. Che però ognuno pronuncia come vuole.
Le parole sono quelle di Gianfranco Ferré, l'indimenticabile couturier.
 

Ferrè ha reso la camicia bianca un sinonimo del suo stile, al punto da essere passato alla storia come l'architetto della camicia bianca. Fin dai suoi esordi, Ferré non realizzava una collezione senza una camicia bianca, per lui era come una sfida. L'universalità di questo indumento aveva sempre affascinato anche Franca Sozzani che, quando nel 1988 venne chiamata alla direzione di Vogue Italia, piazzò sulla copertina del primo numero proprio un'essenziale camicia bianca firmata Ferré. Per indossarla scelse Robyn Mackintosh, modella giamaicana che, con aria spontanea, posava spettinata ad arte davanti all'obbietivo di Steven Meisel. A fianco compariva la scritta: «il nuovo stile».¹


Così è stato e, dopo il massimalismo degli anni Ottanta, questo capo di abbigliamento, con la sua purezza, dava avvio a una nuova normalità. «È incredibile», notava appunto Sozzani, «come una semplice camicia bianca, se accostata con i pezzi giusti, possa essere più intrigante di qualsiasi stramberia».¹

C'è di più: una camicia bianca di Ferrè (fotografata da Gian Paolo Barbieri nel 1991), è stata eletta simbolo di Italian Glamour, la mostra che il Victoria and Albert Museum di Londra ha dedicato nel 2014 alla moda italiana.¹
 
____________________
Sofia Gnoli - l'alfabeto della Moda - Ed. Carocci, 2019, pp. 39-40


STORIA - La camicia ha come antenata la tunica romana (tunica interior) di lino, che veniva indossata direttamente sulla pelle, nel suo colore naturale, che appare nei primi anni del III sec. d.C. Fece la sua comparsa nel IX sec. Inizialmente era solo un indumento maschile in lino o seta. Venne successivamente diffusa da Isabella di Baviera, grande regina di Francia, a diffondere l'uso della biancheria. Legata a dinamiche di pulizia e di igiene, soprattutto in relazione all'uso del colore bianco. Con l'evoluzione del costume e della moda si verranno con il tempo ad imporre linee vestimentarie più funzionali, indirizzate verso tessuti dotati di elementi decorativi facilmente lavabili.¹ Nasce storicamente priva di maniche e colletto con funzioni di sottoveste. Nel XVI sec. vengono create camicie in tela che non si nascondono più sotto le vesti: sono lunghe fino alle cosce. Aperte in basso, con maniche e senza colletto. Si intravedono dalle stringhe delle maniche o dalle spalle se attaccate con lacci e, più il farsetto diventa scollato, più si vede il colletto, con la parte superiore spesso ricamata in seta ed oro. Verso il XVII sec., le camicie sporgono dalla vita del farsetto e sono guarnitissime di pizzi e merletti. Tra il secolo XVII e il XVIII la camicia da notte si stacca dalla camicia da giorno. All'inizio del XVIII secolo la camicia da donna si differenzia dalla camicia da uomo, la quale accentua la sua ampiezza e la sua lunghezza, mentre quella si va affinando, alleggerendo, guernendo; e sempre avanti per questa via, la camicia da uomo arrivò alla rigidezza dell'amido, mentre quella da donna arrivava alla soavità dei merletti e dei veli.² Col passare dei secoli, anche questo indumento viene semplificato e ridimensionato per arrivare al secolo attuale, in cui le camicie vengono proposte in svariati modelli, sia per l'uomo che per la donna.

La camicia con le maniche corte ha una storia relativamente recente. Il perbenismo e la pruderie della cultura europea non contemplava, se non per le classi subalterne, la possibilità che uomini e donne potessero esporre le braccia nude in pubblico, anche quando la situazione climatica lo avesse permesso.
 
____________________
₂ Moda&Mode (a cura di M.R. Pelizzari) - Capitolo: Parole della moda nella letteratura dialettale di area campana tra Cinquecento e Seicento - Paragrafo 2: Camicia e gorgiera nella storia della moda nei secoli XVI-XVII (autore: Paola Nigro) - ed. FrancoAngeli, 2019, pp. 98-99
₃ Cesare Meano - Commentario Dizionario Italiano della Moda - Ed. Ente Nazionale della Moda, 1936, voce Biancheria (la voce Camicia rimanda a questa), p. 44   
 

SIMBOLI, MITI E CREDENZE - Identifica tante situazioni sociali: nato con la camicia è l'espressione che si usa parlando di chi ha una fortuna straordinaria e deriva dall'antica credenza che fossero destinati a grandi cose quelli che nascevano ancora fasciati dalla membrana amniotica; senza camicia, si dice di uno molto povero; quei due sono proprio culo e camicia, per dire che se la intendono; sudano sette camicie, perché fanno molto fatica; camicia di Nesso, costrizione tormentosa, dal mito di Ercole che ebbe in dono da Deianira una tunica in tinta di sangue del centauro Nesso, e ne morì. Vi è anche tirarsi su le maniche, in quanto per le classi subalterne era difficile zappare o usare la cazzuola con i polsini ben allacciati, senza distruggere questo indumento. Le truppe impiegatizie, dal canto loro, esibivano sugli avambracci le tristi mezze maniche, inconfondibile segnale di appartenenza alla loro casta lavoratrice, oltre che modo dignitoso per proteggere i polsini e i gomiti delle proprie camicie.

La camicia trasmette simboli storici e moderni, anche di appartenenza a uno schieramento politico camicie rosse, volontari di Garibaldi; camicie nere, i fascisti; camicie brune, i nazional-socialisti di Hitler. Oggi in Italia ci sono le camicie verdi dei leghisti della Lega Nord.


La camicia rosso scarlatto ⁵, confezionata nella seconda metà del XIX secolo,
appartenuta al generale Garibaldi che spesso la indossava nelle sue giornate a Caprera.
Compendio Garibaldino - Caprera, Sardegna


Camicia che può essere anche tristemente nota come
camicia di forza.
Indumento di costrizione usato in passato in ambito psichiatrico per costringere un paziente all'immobilità, se questi mostrava segni di sovraeccitazione incontrollabile. Fu inventata nel 1770 in Francia da un tappezziere chiamato Guilleret, che la realizzò per l'ospedale di Bicêtre.

Da antiche cronache risulta essere dono d'amore la camicia che le fanciulle ricamavano per donarla allo sposo come regalo di nozze.

____________________
₄ Qui altri Proverbi - Modi di dire - Adagi che riguardano la camicia.
₅ Le camicie dei Mille - A Valpiana, in Alta Val Seriana (Bergamo) si incontra una cascina con una lapide murata tra due finestre:
«Qui / arte vetusta tinse / le camicie rosse / che sangue generoso / avrebbe ritinto / nelle battaglie della libertà». Queste le parole incise nella lapide, che fu posta nel 1961, nella ricorrenza del primo centenario dell'Unità d'Italia. L'iscrizione ricorda  che in quella cascina, una volta conosciuta come la Tintoria degli Scarlatti, o Tintoria di Prat Serval, furono tinte con la cocciniglia messicana le camicie dei Mille al seguito di Giuseppe Garibaldi nella spedizione in Sicilia. A mettere in contatto il generale con i gandinesi, noti per la tessitura dei pannilana e per la loro maestria nella tintura dello scarlatto, fu Giovan Battista Fiori, un imprenditore locale che lavorava a Milano. E in pochissimo tempo le mille camicie rosse fiammanti furono pronte. Così le volle l'Eroe dei due Mondi, che le indossava fin dal 1843, quando aveva radunato a Montevideo cinquecento italiani per difendere la repubblica uruguayana dalle mire del dittatore argentino Juan Manuel de Rosas. Aveva pochi soldi per finanziare l'impresa, e trovò a buon prezzo del panno di lana rosso, di quello che là usavano i macellai per le loro casacche, al fine di mascherare la macchie di sangue della carne. Con questo panno scarlatto Garibaldi rivestì da allora in poi le sue truppe. (Lauretta Colonnellli - La vita segreta dei colori - Ed. Marsilio, 2023, p. 151)


CURIOSITÀ - Nemmeno la gastronomia ha potuto sottrarsi al fascino di questo indumento; c'è, infatti, "l'uovo in camicia
candido e lucente, l'albume avvolge il tuorlo come una camicia.
 



Rames Gaiba
© Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento

Per ogni richiesta rettifica o integrazione o segnalazione link non più attivi esterni (anche video) inviare a Rames Gaiba una
Email: rames.gaiba@gmail.com
-----
■ I commenti non potranno essere utilizzati e non è accettata la condivisione a fini pubblicitari di vendita prodotti o servizi o a scopo di lucro o su articoli/post di informazione politica.
■ Non saranno accettati i commenti:
(a) che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy.
(b) che contengano indirizzi internet (siti collegati, e-mail).
■ Vi invito a non usare nei vostri commenti i caratteri tutti in maiuscolo.
■ Non manterrò in memoria interventi e messaggi che, a mio insindacabile giudizio, riterrò superati, inutili o frivoli o di carattere personale (anche se di saluto o di apprezzamento di quel mio post), e dunque non di interesse generale.

Le chiedo di utilizzare la Sua identità reale o sulla Sua organizzazione, e di condividere soltanto informazioni veritiere e autentiche. Non saranno pubblicati e non avranno risposta commenti da autori anonimi o con nomi di fantasia.

⚠ La responsabilità per quanto scritto nell'area Discussioni rimane dei singoli.

È attiva la moderazione di tutti i commenti.

Grazie per l'attenzione.

Rames GAIBA