Il Museo è uno dei maggiori istituti italiani di conservazione etnografica. Vero museo dell’uomo della montagna alpina, è dedicato soprattutto alla cultura materiale e alla tecnologia del sistema agrosilvopastorale tradizionale. La collezione consta di oltre 12.000 pezzi, in gran parte sistemati in più di 40 sale: il percorso inizia dalla cantina dove troviamo vino e grappa, càneva (locale dove si tengono le provviste alimentari), sale Sĕbesta (due sale dove viene illustrata l’opera eclettica del fondatore, chimico, inventore, vignettista, pittore, fotografo, cineasta, etnografo, antroposofo, scrittore, museografo, viaggiatore instancabile …); al piano terra troviamo l’agricoltura, il mulino, la fucina, la chioderia, mascalcia e zootecnia, fonderia del rame (con esposizione anche di ferri da stiro), ferro battuto; al primo piano con le fibre tessili, la malga, l’apicoltura, il bosco, carri e slitte, la segheria veneziana, l’arte del legno, usi nuziali; al secondo piano con le stufe a olle, ceramica, la cucina; al terzo piano vi sono illustrati gli aspetti legati alla socialità e all’identità locale quali i costumi tradizionali, i riti dell’anno, musica e bande, devozione popolare, la caccia.
Sezione fibre tessili – è articolata in tre sale, si illustrano le fasi di lavorazione che conducono dalle fibre tessili al tessuto. Nella prima sala sono esposti gli oggetti relativi alla produzione del filato: si ripercorre il ciclo di lavorazione di canapa e lino e della lana. Gli attrezzi usati sono: il setaccio, il mazzuolo di legno, la gramola, la scòtola e i pettini con denti in ferro. Per quanto riguarda la lana, gli strumenti per la tosatura e la cardatura: forbici da tosa e scardassi, un cardo a rulli usato dai lanifici, un cardo da materassaio. Quindi gli strumenti per la filatura: rocche intagliate e dipinte, cappelletti per rocca, fusi, filatoi a pedale orizzontali e verticali, aspi per fare le matasse, arcolai per dipanare le matasse in gomitoli. Nella sala seguente sono esposti gli strumenti usati dai tessitori per preparare l’ordito: casse da orditura, orditoi, incannatoi.
Sezione sala con i telai - a due e quattro pedali, i telaietti per la produzione di fasce e cinture. In vetrina rastrelli e pettini da telaio, spazzole per l’imbozzimatura, navette, tempiali, forbici da tessitore, spole e metri per stoffe. Sono esposti infine alcuni documenti e manufatti che riguardano la lavorazione della seta.
Sezione costumi – Abiti di uso quotidiano provenienti dalle Giudicarie e dalla val Rendena, abiti festivi di Primiero, del Tesino e della val di Fassa. Camicie di lino e di canapa, gilè di seta, calze in lana; coprifasce, cuffie e altri accessori da battesimo, fasce da neonato, cappelli e pettorine ricamate del costume femminile festivo della val di Fassa, un bustino, il grembiule di seta e la gonna di lana di colore rosso a righe orizzontali della val di Fiemme. Quindi fazzoletti da spalle, in seta e lana, scarpe con suola di legno, scarpe con suola di cuoio, scarpe di panno.
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SAN MICHELE ALL’ADIGE TN (38010) – Via E. Mach, 2
Informazioni: tel. 0461/650314 650556 – fax 0461/650703
Tipologia museo: Museo Provinciale
Rames Gaiba
© Riproduzione riservata
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