5 settembre 2022

LE CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ NEL TESSILE-MODA


Una certificazione è un marchio creato da un’associazione o da un’organizzazione professionale per garantire l’origine, la specificità, il livello di qualità o la conformità di un prodotto a standard di produzione prestabiliti. Può essere utilizzato solo da produttori o marchi che rispettano il disciplinare redatto dall’ente. Per la promozione di una moda sostenibile, la tracciabilità della filiera diventa fondamentale.

Nel corso degli ultimi decenni si sono formati vari Movimenti d'opinione che richiedono una moda sostenibile; fra questi Ecomoda, un movimento nato nei primi anni Novanta e promosso da Legambiente,  che chiede una moda rispettosa dell'ecologia, con particolare attenzione ai filati utilizzati per la lavorazione dei tessuti, ai prodotti e ai procedimenti per le tinture (è dimostrato come un numero notevole di persone soffra di dermatite allergica da contatto con coloranti tessili) fino all'ambiente stesso di lavoro.





L’industria tessile - moda è tra le più impattanti per l’ambiente e tra quelle che maggiormente incidono sul cambiamento climatico, la quarta più inquinante dopo l’agro-alimentare, edilizia e mobilità. Si posiziona al terzo posto per quanto riguarda gli impatti sull’acqua e sul suolo ed al quinto per consumo di materie prime ed emissioni di gas serra. È importante, quindi, parlare anche di energy saving (risparmio energetico) in quanto le aziende tessili sono riconosciute come "energivore".

La globalizzazione con massiccio spostamento di produzioni in paesi lontani dai mercati di consumo produce un elevato aumento dei consumi energetici in particolare per i trasporti al quale si collega l’impatto sull’inquinamento globale.

Il problema del riciclo in ambito fashion è legato alla differenziazione e al recupero delle fibre. I vestiti che indossiamo infatti sono composti da un mix di filati (e altri materiali) difficili da separare per poter essere riciclati.

Abbiamo termini negativi che sono entrati a far parte del nostro lessico della moda: fast fashion - greenwashing (vedi voci nel Dizionario della Moda) su cui abbiamo il dovere di riflettere ed essere consapevoli.

Il 20% dell'inquinamento delle acque mondiali è dovuto alla produzione di abbigliamento.
Per tingere e rifinire 1 kg di cotone servono almeno 1 mc di metano e 1 kW di elettricità.
Solo l’1% ( al 2020) dei materiali usati per l’abbigliamento viene riciclato per farne altri vestiti.

Come si fa ad avere un prodotto sostenibile in un sistema che non lo è?

Non esistono attualmente prodotti che possono essere definiti al 100% sostenibili. Ci sono prodotti più sostenibili degli altri.
Sostenibile oggi non è un aggettivo, ma un proposito.


Vi è molta confusione sulle parole che utilizziamo sull'argomento della sostenibilità: Economia sostenibile - Economia circolare - Sostenibilità ambientale - Cotone bio - Cotone OGM - eco-friendly.

A questo si aggiunge un 
continuo proliferare di marchi (ambiente – materiali – riciclo – energia ) che creano confusione  Vi sono più di 30 marchi  europei ed extraeuropei.



CERTIFICAZIONI AMBIENTALI


EU - ECOLABEL 
Voce composta da Eco + label, termine inglese che significa "etichetta". Marchio registrato.

Un fiore è il simbolo dell'Ecolabel. È il sistema di etichettatura ecologica approvato dall'Unione Europea istituito nel 1992 dal Regolamento n. 880/92 ed è oggi disciplinato dal Regolamento (CE) n. 66/2010  in vigore nei 28 Paesi dell’Unione Europea e nei Paesi appartenenti allo Spazio Economico Europeo – SEE (Norvegia, Islanda, Liechtenstein), applicabile a tutti i "Prodotti tessili" (comprende Capi di abbigliamento, Prodotti tessili per interni, Filati e Tessuti), che attesta che il prodotto o il servizio ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita; iniziando dall'estrazione delle materie prime, dove vengono considerati aspetti volti a qualificare e selezionare i fornitori, passando attraverso i processi di lavorazione, dove sono gli impianti dell'azienda produttrice ad essere controllati, alla distribuzione (incluso l'imballaggio) ed utilizzo, fino alla smaltimento del prodotto a fine vita. Gli aspetti che sono analizzati, in particolare, sono il consumo di energia, l'inquinamento delle acque e dell'aria, la produzione di rifiuti, il risparmio di risorse naturali, la sicurezza ambientale e la protezione dei suoli. Tra gli elementi che hanno un maggior impatto negativo sull'ambiente vengono individuati i più rilevanti, e per ciascuno di essi sono stabiliti precisi limiti che non possono essere superati. È escluso l'uso di sostanze che possono essere dannose per la salute umana. È uno strumento di adesione volontaria, e l'ottenimento del marchio costituisce un attestato.

Per ottenere il marchio Ecolabel UE il
richiedente deve presentare formale domanda di concessione della licenza d’uso del marchio Ecolabel UE all’ organismo competente italiano (Sezione Ecolabel del Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit) che, nello svolgimento della propria attività, si avvale del supporto tecnico della sezione Ecolabel di ISPRA.

► ECO SAFE
Etichetta che garantisce il rispetto da parte del produttore di elevati standard di affidabilità, grazie ad un ridotto utilizzo di sostanze di origine sintetica, all'assenza di quelle pericolose e al controllo di tutte le fasi di lavorazione. Rilasciato da Icq.

GOTS - Global Organic Textile Standard. 
Certificazione di qualità, riconosciuto come il più importante standard internazionale dei prodotti tessili realizzati con fibre naturali da agricoltura biologica. Lo standard definisce criteri ambientali e sociali molto restrittivi che si applicano a tutte le fasi della produzione.
La norma comprende la lavorazione, la fabbricazione, l'imballaggio, l'etichettatura, il commercio e la distribuzione di tutti i tessuti.

Lo standard prevede una suddivisione in due etichette: 
  • Etichetta- grado 1: organico.
    Il prodotto tessile che utilizza il marchio GOTS  «organic» deve contenere almeno il 95% di fibre organiche certificate,
  • Etichetta-grado 2: realizzato con X% di fibre organiche.Il prodotto tessile che utilizza il marchio GOTS  «made with organic» deve contenere almeno il 70% di fibre organiche certificate e non può superare il 30% di fibre non organiche, ma non più del 10% di fibre sintetiche.
Nei criteri chiave per la trasformazione e la produzione sono inclusi fra l'altro che  tutte le sostanze usate per lavorare le fibre devono essere rigidamente controllate: divieto di utilizzare elementi critici come metalli pesanti, formaldeide, solventi aromatici, organismi geneticamente modificati, o enzimi cancerogeni. Gli sbiancanti non possono contenere cloruri, i coloranti non possono rilasciare ammine cancerogene, le stampe non possono prevedere l'uso di ftalati o PVC.
I prodotti finali possono includere, ma non sono limitati, i prodotti in fibra, i filati e i tessuti. Lo standard non stabilisce criteri per i prodotti in pelle.

STORIA - Creato nel 2006  è sostenuto dalle più importanti organizzazioni che promuovono l'agricoltura biologica. L'ultima versione è quella 5.0 ed è stata pubblicata il 1 marzo 2017.

ISO - International Organization For Standardization
Sono standard internazionali relativi alla sostenibilità ambientale, tra quelli più riconosciuti annoveriamo l’ISO 14001 che stabilisce i requisiti per i sistemi di gestione ambientale e lo standard ISO 14024 riguarda l’etichettatura.

OCS - Organic Content Standard
Garantisce l'origine biologica delle fibre tessili nei prodotti che contengono dal 5% al 100% fibre naturali certificate biologiche, e la loro tracciabilità lungo tutta la filiera di produzione.
 
OEKO-TEX STANDARD 100
Marchio ecologico mondiale nel settore tessile e dell'abbigliamento (L'Associazione internazionale Oeko-Tex, con sede a Zurigo in Svizzera, è attiva dal 1992, e ad aprile 1016 include 16 istituti indipendenti di prova e ricerca) di sistema internazionale indipendente di certificazione per i tessili, di sviluppo dei criteri di prova, i requisiti e i metodi analitici di certificazione per i tessili, con il quale si dichiara l'assenza di concentrazioni di sostanze pericolose o nocive per la salute dell'uomo, in quantità superiore ai limiti ammessi dagli standard Oeko-Tex. Questa garanzia si estende anche a quelle sostanze che possono svilupparsi nel prodotto durante le normali condizioni di utilizzo. Tra i vari parametri si controlla la presenza di coloranti proibiti o cancerogeni, di formaldeide, di residui di metalli pesanti, di pesticidi, il pH e la solidità del colore. Sono ora disponibili anche nuovi prodotti quali STeP by Oeko-Tex la certificazione per la produzione tessile sostenibile, MySTeP by Oeko-Tex database gestionale, e Made in Green by Oeko-Tex, etichetta per prodotti certificati Oeko-Tex Standard 100 realizzati in accordo con le linee guida Oeko-Tex di STeP.
I parametri sono stati redatti in accordo ai regolamenti dei Paesi aderenti all'Associazione Oeko-Tex e un sistema di controllo globale da parte degli istituti autorizzati garantisce una verifica continua del rispetto dei requisiti. Solo i tessuti che sono stati testati e che rispondono pienamente ai criteri del marchio possono fregiarsi del contrassegno "Oeko-Tex Standard 100". L'Oeko-Tex Standard 100 è in continuo aggiornamento grazie al costante lavoro di gruppi di esperti dell'Associazione Oeko-Tex.  Nuovi criteri di test e requisiti Oeko-Tex Standard 100 sono entrati in vigore per tutte le certificazioni il 1 aprile 2016.I prodotti certificati Oeko-Tex e i fornitori possono essere ricercati nella Oeko-Tex Online Buying Guide

Per quanto riguarda gli articoli prodotti in Italia dette analisi vengono effettuate presso il laboratorio del Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento S.p.A. (denominato "Centrocot") di Busto Arsizio VA

Sito internet: http://www.centrocot.it/

La sua classificazione si divide in quattro classi di prodotto, a seconda della destinazione d'uso. Maggiore è il contatto con la pelle, più restrittivi sono i requisiti richiesti:
I    - Per neonati e bambini fino a 2 anni d'età.
II  - Con contatto pelle, dove una vasta porzione della superficie del tessuto viene a diretto contatto con la pelle quando indossato.
III -Senza contatto con la pelle, o solo quando solo una piccola parte del tessuto viene a contatto con la pelle quando indossato.
IV - Per arredamenti. Vale a dire utilizzo per motivi decorativi.

 

CERTIFICAZIONI ETICHE 


FAIR TRADE
Attesta che un prodotto tessile è stato realizzato nel rispetto dei loro diritti dei lavoratori e gli agricoltori e secondo i criteri del commercio equo.

FWF - FAIR WEAR FOUNDATION
Garantisce determinate condizioni ai lavoratori coinvolti in ogni stadio del processo produttivo.

Get It Fair
Certificazione italiana che supporta le aziende che vogliono migliorare in termini di sostenibilità e responsabilità sociale, dai materiali utilizzati fino al prodotto finito.

 

CERTIFICAZIONI PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ALLEVATI


RDS - Responsible Down Standard
Assicura che tutti gli elementi di imbottitura dei prodotti tessili identificati come piumini siano stati ottenuti da animali ai quali non sia stata causata alcuna sofferenza nè stress inserendo anche un elemento di tracciabilità delle materie prime.

RMS - Responsible Mohair Standard
Garantisce che il mohair utilizzato per la prodizione di un filato o di un tessuto provenga da aziende agricole che attuano una gestione sostenibile del territorio e dell'allevamento zootecnico. 

RWS - Responsible Wool Standard
Riguarda la lana e garantisce la provenienza da allevamenti dove viene rispettato il benessere degli animali e il terreno viene gestito in maniera responsabile.




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Rames Gaiba
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