22 agosto 2018

FODERA

Qui si descrive la fodera per capi o accessori d'abbigliamento, anche se altri usi sono nell'industria dell'auto, dei mobili (applicata a sedie, poltrone, divani, rivestimenti interni di mobili, ecc.), nell'astucceria (si usa soprattutto taffettà e raso in tinta unita, in seta o viscosa), valigeria, ecc.




DEFINIZIONE


Fodera - dal femminile di fodero, che discende dal germanico fodr, "custodia della spada".

Stoffa applicata all'interno di indumenti (cappotti, giacche, impermeabili, gonne, pantaloni, o altri indumenti quali la pelliccia, ecc. o per piccole parti di vestiti, come le tasche, maniche, o per sezioni complete) od accessori (borse, piccola pelletteria, cappelli, berretti, cravatte, guanti, ecc.). 


Le fodere sono una parte funzionale del capo d'abbigliamento, essendo usate per mantenere per migliorare la vestibilità e il comfort permettendo lo scorrimento all'interno del capo, per nascondere la struttura complessa di un capo o di un accessorio, per mantenere le sagome, per aggiungere isolamento termico. Anche le giacche estive sono in parte foderate, in particolare sulle spalle, per agevolarne la vestibilità. Il pantalone in genere è foderato (fodera ginocchiera, che generalmente è in armatura tela) dalla cintura fino al polpaccio, ma nel caso di tessuti di lana particolarmente ruvidi la fodera (e lo è sempre per quelli di qualità alta) dovrebbe arrivare fino al ginocchio. La cintura è foderata, ed all'interno la fodera è divisa in più parti, in modo da poter allargare o stringere la vita senza grossi problemi. Per parti piccole come tasche applicate e le patte delle tasche è necessario che le fodere restino nascoste e sono questi i casi in cui vengono usate le maschere con sagoma di riempimento. In giacche, cappotti e impermeabili la parte esterna del vestito non deve essere influenzata in alcun modo dal fatto che la fodera deve essere tesa ed è per questo motivo che per foderare il corpo e le maniche di questi vestiti normalmente si aumenta leggermente la quantità di tessuto necessaria. Quando si foderano pantaloni, questi possono essere resi più confortevoli se le fodere sono leggermente più piccole del capo stesso. 
Le fibre tessili usate sono, quasi esclusivamente, di tipo artificiale (Acetato, Viscosa, Cupro) e sintetiche (Poliestere, Poliammide), dove è necessario del materiale scivoloso. Possono però essere anche in cotone, poliestere/cotone (questi materiali si usano, in particolare, per le fodere tasche e cintura) e lana o mischie di lana in versione liscia o pettinata per avere un effetto decorativo o una sensazione di calore. I materiali non scivolosi vengono solitamente scelti solo per il corpo e non per le maniche. Le fodere realizzate in poliestere, poliammide e viscosa possono, in alcune realizzazioni, essere soggette al problema di scorrimento della cucitura. Poiché questi tessuti tendono anche a sfilacciarsi facilmente, una perdita del margine di cucitura causato da uno sfilacciamento potrebbe contribuire allo scorrimento della cucitura, per cui potrebbe essere necessario sorfilare i bordi della cucitura durante la realizzazione della fodera, anche se il capo di vestiario e la sua fodera vengono completamente rivoltati e i bordi della fodera non si vedono. Quando un cappotto e la sua fodera sono aperti sui margini è facile sorfilarne i bordi. In pratica, se si dispone di macchine che cuciono punti di sicurezza, le fodere potrebbero essere cucite e sorfilate contemporaneamente senza alcun costo supplementare se non quello per il filato.

I gruppi più importanti appartenenti alla grande categoria dei foderami sono: Piuma e taffetà, Saglie, Rasi, Operati e stampati, Jacquard. In taluni casi può essere di un tessuto che si usa anche da esterno, o di pelliccia (per i capi invernali).

Sono considerate fodera anche quelle:
  • per calzature ad imitazione pelliccia, ad alto pelo sia del genere feltrato che del genere vellutato; 
  • per calzature, con caratteristiche del tessuto che variano a seconda del tipo di calzatura;
  • per pantofole in feltro;
  • per borsette, in taffettà o raso, oggi generalmente in viscosa o bemberg o viscosa e cotone.

LE FIBRE DELLE FODERE

Le fibre tessili usate per l'approntamento delle fodere sono quasi esclusivamente di tipo artificiale o sintetico. Le ragioni di questa opzione sono molteplici:

a) Si tratta innanzitutto di soddisfare le esigenze poste ai foderami da parte delle industrie trasformatrici, della distribuzione e, soprattutto, dei consumatori;
b) l'industria tessile ha, da sempre, preferito l'approntamento e l'utilizzo di fodere in fili continui, ossia inizialmente in seta e successivamente, per ragioni connesse con la disponibilità di tale prodotto e per un'evidente valutazione economica, in fili artificiali o sintetici;
c) questi ultimi possono soddisfare in modo ottimale le già citate esigenze poste ai foderami, ossia leggerezza, aspetto elegante, "mano" gradevole, facilità di indossamento dei capi, ragionevole praticità nella manutenzione, isolamento termico in tutte le stagioni, permeabilità al vapore corporeo.

Per l'abbigliamento classico maschile e femminile, ossia per le fodere destinate ad abiti, cappotti, tailleur, pantaloni, gonne, impermeabili e capi similari, si impiegano generalmente foderami approntati con fili continui che, almeno in Italia, sono di tipo artificiale.

Si tratta di fibre derivanti da materie prime che in natura sono fibrose, ma che non sono utilizzabili direttamente dall'industria tessile senza essere previamente sottoposte ad un processo di rigenerazione.

In ordine di importanza quantitativa si possono elencare viscosa, acetato e cupro. Le prime due nascono dalla cellulosa lignea e la terza dai linters di cotone. Si tratta di prodotti che esigono sia una scelta accurata delle materie prime di base, sia un processo di produzione piuttosto complesso e sofisticato. Hanno quindi un costo elevato. L'uso di fibre artificiali, comunemente dette anche cellulosiche, deriva da alcune proprietà delle stesse che garantiscano ai capi finiti un elevato comfort di indossamento, grazie soprattutto all'igroscopicità, ossia all'assorbimento di vapore acqueo emesso dal corpo. Tale proprietà è eccellente in viscosa e cupro e buona nell'acetato.

Per l'abbigliamento sportivo, para-sportivo o di tipo "wash and wear" (lava e indossa) trovano invece impiego i fili continui di tipo sintetico. Si tratta di fibre che derivano da materie prime non fibrose in natura e che vengono trasformate in macromolecole disposte a catena, ossia in prodotti tessili, grazie ad un processo di sintesi.

In ordine di importanza si possono citare poliestere e poliammide (nylon). La produzione di queste fibre è più semplice e meno costosa di quelle artificiali, ma richiede un solido know-how per offrire un livello qualitativo elevato. Le caratteristiche di poliestere e poliammide sono molto importanti per l'abbigliamento in questione: scarso assorbimento dell'acqua, ottima resistenza a trattamenti di vario genere, notevole trasmissione dell'umidità che consente il mantenimento di un buon microclima in prossimità del corpo, elevata tenacità, eccellente praticità.

Sono comuni anche le mischie fra le varie fibre, fra cui importante negli ultimi tempi anche quella con la lycra, per ottenere fodere con proprietà conformi alle varie esigenze di trasformazione e di utilizzazione, esigenze che in Italia, così come in tutta Europa, sono assai elevate e diversificate.

TIPOLOGIA DELLE FODERE

I gruppi più importanti appartenenti alla grande categoria dei foderami sono i seguenti:
  • Piuma e taffettà: utilizzati per abiti e capi leggeri.
  • Saglie: impiegati per confezioni di medio peso.
  • Rasi: abbinati a cappotti e pellicce.
  • Maglina: impiegata in particolare per capi in jersey e capi sportivi.
  • Operatistampati e cangianti, moiré: che trovano prevalentemente applicazioni in prodotti giovani e per il tempo libero, aggiungendovi esclusività.
  • Jacquard: ideali per prodotti personalizzati, in particolare uso di marchi.
  • Stretch: ideali per capi sportswear

LA PRODUZIONE DELLE FODERE (TECNICA)

ORDITURA

L'orditura è la prima operazione tessile a cui si ricorre per ottenere un tessuto qualsiasi. Gli orditi per fodere sono costituiti in maggioranza da fili lisci interlacciati, la cui lavorabilità al telaio è garantita mediante incollaggio (si aggiungono sostanze che aumentano la resistenza meccanica del filo e si toglieranno le stesse dal tessuto con la prima operazione tintoriale - purga). Il filo ritorto e non incollato si impiega solo per prodotti di particolare pregio. In pratica l'orditura consiste nell'avvolgere il filo su supporti - subbi - accostando un preordinato numero di fili - densità - per una certa lunghezza. I subbi "riempiti" sono poi quei cilindri che andranno in tessitura (dopo essere stati incollati se composti da fili non ritorti). Ogni fabbricante di fodere usa differenti numeri di fili nel subbio, e ciò è dovuto al tipo di telaio, alla resistenza che si vuole ottenere, alla tradizione. L'armatura con cui si produce il taffettà è del tipo "a tela", che è costituito da un intreccio semplice di un filo in ordito ed uno in trama. Questo tipo di fodera è realizzato in tutti i filati base, in cupro, viscosa, acetato e misti e nei tipi in poliammide e poliestere.

Comunemente si usano le seguenti densità:

- 42 fili a cm finito pari a 5800 fili totali (comune in produzione extra Cee);
- 47 fili a cm finito pari a 6600 fili totali, la più comune;
- 54 fili a cm finito pari a 7600 fili totali, per articoli pregiati; 
- 76 fili a cm finito pari a 10600 fili totali, per rasi;
- 92 fili a cm finito pari a 12800 fili totali, per rasi pregiati.

Tre sono i processi con cui si possono preparare gli orditi:

1) Sezionale: è il più antico e richiede maggior manodopera; in compenso è un sistema elastico per quanto riguarda la lunghezza. Si può realizzare in due modi. 1a) Con filo ritorto ad alta torsione, subito pronto per il telaio, 1b) con filo ritorto a bassa torsione e in questo caso si imbozzimerà il filo. Non è possibile in questo processo l'utilizzo di filo interlacciato - parallelo. È ancora in uso questa lavorazione con particolare riguardo alle piccole produzioni di tinto in filo, rigati, scozzesi, ecc.

2) Frazionale: è il più recente e anche quello più usato nella preparazione di orditi per fodere. Consiste, durante la fase di incollaggio, nell'unire le "frazioni" (subbi che contengono fili in misura tale la cui somma raggiunge il totale desiderato). Si usano fili paralleli o a bassissima torsione, si controlla il processo regolando velocità e tensioni della imbozzimatrice e con verghe si separano i fili che risultano uniti dopo l'immersione in vasca di bozzima.

3) Diretto: è il più recente. In pratica è un processo che in modo continuo realizza assieme la fase di orditura e incollaggio frazionale partendo dal filo che esce dalla filiera. Sostanzialmente il filo prima di essere avvolto sulla frazione passa in una stazione di incollaggio ed essiccazione. Sarà poi sufficiente unire le frazioni fino al numero di fili complessivo desiderato.

I sistemi frazionale e diretto sono tecnologicamente avanzati per quanto riguarda il controllo tensioni, stiramento dei fili, ma richiedono produzioni industriali più grandi in quanto le catene arrivano fino a 100.000 m. Nella fase di orditura vengono aggiunte ai fili sostanze (olii-paraffine) compatibili con le bozzime successive, che aumentano la scorrevolezza del filo. Queste sostanze saranno poi eliminate con le bozzime durante la purga.

TESSITURA   

Preparati gli orditi si passa alla fase di tessitura dove intrecciando sul telaio orditi e trame, secondo particolari e preordinati disegni (armature) si realizza il tessuto.  
Per le fodere tre sono le armature fondamentali:
  • Tela o taffettà
  • Saglia 2:1 o 3:1
  • Raso
Gli intrecci della saglia servono per ottenere effetti differenti di rigatura, come la spiga e la spina.

Resistenza alla trazione in ordito e trama
Oltre a queste armature si usano per realizzare disegni particolari altre armature che necessitano di telai "attrezzati" a controllare gli orditi secondo schemi prestabiliti.
Due sono le macro-possibilità:
  • Operati o dobbies
  • Jacquard
Gli operati, disegni piccoli, ripetitivi e sequenziali (tipo pois, spina di pesce, ecc.) vengono tessuti su telai con 8 - 16 licci, intendendosi per licci quegli elementi costitutivi del telaio che servono a innalzare i fili di ordito (apertura) per permettere il passaggio del filo di trama ad esempio con navetta.

I disegni jacquard vengono realizzati su telai che sono combinati con un'altra macchina, appunto la jacquard, la quale controlla i fili di ordito in maniera dettagliata attraverso l'impiego di bande perforate o con sofisticati sistemi elettronici, permettendo con combinazioni matematiche la realizzazione pratica di ogni tipo di disegno sul tessuto, figure, marchi in maniera sequenziale o piazzata (doppia jacquard).  Le fodere jacquard sono prevalentemente tinto in filo, e hanno un costo più elevato rispetto agli operati.

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Per le fodere, considerando che il telaio a navetta ha ormai esaurito la sua vita tecnologica, la scelta del telaio dipende dal tipo del tessuto che si vuole realizzare, dal tipo di fibra utilizzata, dal titolo dei filati. Per le fodere sono praticamente tre i tipi di telaio impiegati:
  • Telaio ad aria - È di gran lunga il più comune, con alta velocità di inserzione trame (da 700 fino a 1000 colpi al minuto), bassi consumi energetici, bassa rumorosità, buon controllo della difettosità (errori di tessitura) specialmente se abbinato a dispositivi che riparano automaticamente le rotture del filo di trama. 
  • Telaio ad acqua - La trama in questa macchina è inserita "trasportandola" con un sottilissimo getto d'acqua. Va da sé che i tessuti usciranno dal telaio bagnati e questo limita l'utilizzo di questo telaio solo alla fabbricazione di tessuti di fibre sintetiche tipo poliestere e in rari casi di tessuti di poliammide o acetato. In questo caso però i tessuti vanno immediatamente asciugati dopo tessimento e questa operazione specifica riduce il vantaggio economico dell'uso di questo tipo di telaio che ha alte velocità di inserimento delle trame vicine ai 1000 colpi al minuto.
  • Telaio a pinza - Non di uso comune per le fodere, è utilizzato talvolta combinato a jacquard per disegni molto definiti o per inserire in trama non fili continui ma bensì filati da fiocco per ottenere fodera opaca, a mano calda, o di effetti molto speciali. La velocità di queste macchine è indicativamente di 400 colpi al minuto.
FODERE TINTE IN PEZZA

Ottenuto il tessuto greggio di fodera le fasi successive sono la tintura e nobilitazione.

TINTURA

Questa è una fase di fondamentale rilevanza per la buona riuscita del prodotto, in quanto è importante il colore per le fodere.
Le operazioni sono in sequenza:
  1. Purga
  2. Asciugamento
  3. Tintura
  4. Lavaggio
  5. Asciugamento
  6. Finissaggio (o nobilitazione)
  7. Asciugamento
Purga - Viene effettuata in macchine in continuo (il tessuto entra svolgendosi da un grande rotolo, passa in una serie di vasche e viene raccolto all'uscita su un altro grande rotolo), in largo (tessuto aperto in tutta altezza). Utilizzando soluzioni di soda caustica (NaOH) a opportune concentrazioni si eliminano dal tessuto gli olii di enzimaggio del filo e le bozzime di incollaggio per aumentarne le affinità tintoriali del tessuto. Alcuni, per diminuire i costi, abbinano questa operazione alla successiva fase di tintura, ma l'esperienza dimostra che la migliore qualità è ottenuta purgando a fondo prima della tintura.

Tintura - Diversi sono i sistemi di tintura e le loro combinazioni con le classi di coloranti impiegati. Essendo questa una operazione comune a tutti i tessuti si rimanda alla trattazione fatta nel dizionario.

Finissaggio - Si effettua per mezzo di una Rameuse, cioè una macchina che combina un foulard iniziale subito seguito da una camera a circolazione forzata di aria calda, si aggiungono al tessuto tinto sostanze chimiche che gli conferiranno le caratteristiche tecnologiche richieste, quali tenuta cuciture, antigoccia, antistramante. Da quando le resine a base di urea formaldeide sono state bandite o quasi (perché considerate cancerogene) si usano resine gliossaliche, alcol polivinilici, ecc. con i medesimi risultati.

Calandratura - È l'ultima operazione di finissaggio prima del controllo e confezionamento a cui è sottoposta la fodera. Calandrare significa far passare il tessuto fra due cilindri riscaldati e chiusi ad altissima pressione dai 300 ai 600/700 Kg. Questa operazione stira la fodera eliminando piccole pieghe di lavorazione, conferisce mano morbida, elimina l'effetto scrivente e conferisce l'aspetto lucente generalmente richiesto per il prodotto.

La fodera a questo punto è pronta per essere confezionata in rotoli da 100/150 metri, adatti all'industria della confezione (talora può essere confezionata in barchette, piegate doppie, per piccoli grossisti o per la vendita a mercerie.

FODERE TINTE IN FILO

Le operazioni di tintoria e finissaggio che si eseguono per i prodotti tinto in filo sono considerevolmente più semplici e veloci di quanto è necessario per i prodotti tinto in pezza. In pratica ci si limita a un passaggio per togliere gli olii ed enzimi, ed a una calandratura finale su calandre a feltro. Questo perché le performance di colore e solidità sono già intrinseche nel filo usato che è colorato in pasta (aggiunta di pigmenti nella produzione del filo) o tinto in bobine o matasse, con macchine apposite. Risultano evidenti i vantaggi di questa tecnica di produzione delle fodere: nessun rischio di differenze colore fra centro e cimosa delle pezze, nessun rischio di testa-coda nelle singole pezze, cambi di tonalità fra bagno e bagno dopo migliaia di metri, possibilità di tessere varianti colori senza dovere sottostare a minimi di carica delle macchine per tintura. Per contro l'intero processo, e la materia prima, è più costoso del normale processo greggio più tintura in pezza. Questo riserva l'uso delle fodere tinte in filo a capi di alta qualità. 

FODERE STAMPATE

Sono molto condizionate dal sistema con cui viene realizzato lo stampaggio. Tra i sistemi la stampa a pigmento su macchina rotativa è il più utilizzato. I pigmenti depositati dai cilindri vengono fissati sul tessuto con lacche appropriate. La resistenza dei colori allo sfregamento e nel lavaggio a secco presenta una buona solidità, ma non così l'esposizione alla luce. Se necessità questa qualità del prodotto, occorre stampare con colori reattivi. Il processo di stampa a quadri viene realizzato quando la superficie del disegno supera lo sviluppo del cilindro, grazie a telai diversi per colore, provvisti di membrana attraverso la quale passa il colorante a pigmento o reattivo. Infine, il sistema transfer per fodere in sintetico, nel quale il disegno, sviluppato su carta, viene trasferito con il calore sulla fodera.




La fodera a questo punto è pronta per essere confezionata in rotoli da 100/150 metri, adatti all'industria della confezione (talora può essere confezionata in barchette, piegate doppie, per piccoli grossisti o per la vendita a mercerie).


CARATTERISTICHE TECNICHE CHE DEVE AVERE UNA FODERA

La fodera moderna deve avere diverse caratteristiche tecnologiche e merceologiche per poter soddisfare le esigenze dell'utilizzatore, sia esso industria della confezione o sarto.
  • Resistenza alla lacerazione
  • Resistenza all'usura
  • Resistenza alla cucitura
  • Stabilità dimensionale al vapore (rientro allo stiro)
  • Solidità dei colori
  • Altezza del tessuto
  • Peso del tessuto

CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE CHE DEVE AVERE UNA FODERA

Il comportamento delle fodere durante la lavorazione è di particolare importanza ed occorre porre speciale attenzione in fase di scelta dei materiali affinché siano soddisfatte, da un lato le esigenze di lavorabilità nel ciclo industriale, e dall'altro le esigenze di idoneità all'uso da parte dei consumatori.
  • Aspetto
  • Difettosità contenuta
  • Regolarità del colore
  • Mano
  • Sfilacciamento
  • Facilità di smacchiatura
  • Facilità di eliminazione delle pieghe
  • Scivolamento non eccessivo
  • Ortogonalità delle trame regolare (dritto filo)
  • Cimose regolari
  • Ripiego per fodere per mezza altezza
Resistenza alla trazione in ordito e trama che si possono verificare per effetto di colpi accidentali o tensioni anomale, ma non eccessive.  Viene misurata secondo la norma UNI 5116 per mezzo di un dinamometro che rileva quanti kg sono necessari per rompere una striscia di 5 cm di tessuto. È in funzione diretta della fittezza del tessuto, dei titoli impiegati e del tipo di fibra. È fra i parametri più importanti per una valutazione della fodera perché condiziona direttamente la lavorabilità e il comportamento del manufatto finito. Tutte le fodere devono possedere un minimo di resistenza, e questo minimo è variabile in rapporto alla tecnologia di costruzione del capo e alla durata richiesta per lo stesso. In genere si può dire che una fodera maschile non dovrebbe avere meno di 12-14 kg di tenuta in trama e di 18-20 kg di tenuta in ordito. Per una fodera femminile le stesse tenute dovrebbero almeno essere di 7-9 kg in trama e di 10-12 kg in ordito.

Resistenza alla lacerazione che è una caratteristica condizionante per l'impiego di fodera. Viene misurata sempre con un dinamometro secondo le norme ASTM D 1424 o DIN 55862. Indipendentemente dal tipo di fodera il minimo da rispettare è normalmente di 5 kg.
Resistenza all'usura che è una prova si effettua con l'abrasimetro. Il principio su cui si basa l'apparecchio è quello di far ruotare il campione di fodera a contatto con un tessuto standard di riferimento. La prova è condizionata dal numero di giri, dalla pressione del contatto e dalla ruvidità del tessuto di riferimento. Al termine della prova dando un valore numerico alla pelosità, perdita di lucentezza e abrasioni del "testimone" di fodera si esprime la valutazione, confrontandola con una scala di riferimento.
Resistenza alla cucitura che consiste nel misurare con un dinamometro quanti kg sono necessari per aprire una cucitura fatta per unire due strisce di fodera (il metodo più seguito è quello francese N FG 07117); la resistenza alla cucitura è molto influenzata dal finissaggio, dal peso del prodotto e dalla sua composizione, ma anche il confezionista può influenzare in modo determinante detta resistenza attraverso: il tipo di ago, il numero dei punti al cm, la tenacità del cucirino.
Stabilità dimensionale al vapore (Rientro allo stiro) che è una delle caratteristiche più importanti per le pesanti implicazioni in fase di lavorazione industriale.  Viene misurata ufficialmente (ma molti confezionisti preferiscono usare un loro metodo che simuli gli stiri del processo) secondo il metodo indicato nella norma DIN 53894. Premesso che il trattamento di stiratura comporta un restringimento della fodera questo deve essere contenuto in limiti ridotti: entro il 2% in catena e 1,5% in trama. Un rientro vicino allo zero non è ugualmente auspicabile.

Solidità dei colori (motivi a stampa compresi). Si tratta di proprietà particolarmente importanti al momento dell'operazione di ripasso finale eseguita con ferro elettrico. Si misurano seguendo le varie norme UNI sulle solidità: al lavaggio in acqua, al lavaggio a secco, alla smacchiatura, al sudore basico, al sudore acido, allo sfregamento a secco, allo sfregamento a umido. Tutte queste solidità combinate costituiscono un importante indice di qualità del prodotto. La misurazione avviene confrontando i degradi del colore ottenuti dopo le singole prove con la "scala dei grigi", tabella standard di intensità colori. Il valore massimo e auspicabile è 5, il minimo è assolutamente insufficiente è 1. La tecnologia oggi permette di richiedere almeno 3/4 - 4 per le fodere su tutti i colori siano essi chiari (più facili) o scuri (più difficili), impiegando coloranti reattivi in sostituzione degli usuali diretti.  
Oltre a queste caratteristiche tecniche la fodera deve avere altre qualità merceologiche, per esigenze di lavorabilità e per poter soddisfare appieno il consumatore. 

Altezza del tessuto che è norma importante in quanto un tessuto irregolare in altezza comporta vari problemi di consumi maggiori e scarto in sala taglio. Vale la norma UNI 5113. È importante non tanto l'altezza del tessuto che in Europa è per tradizione cm 140 e per le fibre sintetiche cm 150, quanto la sua costanza e regolarità. 

Peso del tessuto dove anche qui è importante la costanza del peso più che il peso in se stesso, che deve comunque mantenersi entro il +/- 5% di quello dichiarato dal produttore. Si misura secondo la norma UNI 5114.
Sfilacciamento: deve essere ridotto al minimo indispensabile, sia per evitare lo scorrimento delle cuciture, sia per evitare eventuali riduzioni dimensionali nei tratti sbiechi, come le spalle e le maniche, il che comporterebbe difficoltà per le cuciture e gli appiombi. Questi due fattori, se sono inferiori alle esigenze, possono condizionare la vestibilità finale del capo. Molto costoso risulterebbe eliminare in confezione questi difetti ricorrendo a sorfilature delle parti in fodera. Va tenuto conto che le armature più "legate" quali taffettà sono meno a rischio di sfilacciatura delle saglie e rasi più "slegati".
Facilità di smacchiatura per evitare la formazione di aloni a carattere espansivo; in relazione a questa proprietà va ricordata la capacità della fodera di assorbire le gocce d'acqua senza macchiarsi.
Facilità di eliminazione delle pieghe che molto spesso si formano nella stiratura con pressa.
Scivolamento della superficie di fodera non eccessivo, per non rendere troppo difficili la stesura e la cucitura tra due parti.

Ortogonalità delle trame (dritto filo) regolare, con modesti difetti di angolazione e stortura, al fine di evitare l'effetto di sbandieramento sul prodotto finito. Modeste tolleranze 3%-4% sono accettate e non comportano difficoltà in lavorazione.

Cimose regolari, che non devono essere tese al fine di permettere regolari stesure dei materassi di taglio.

Ripiego per fodere in mezza altezza, senza storture di trame, che provocano sbandieramenti, e senza pieghe.

Difettosità di costruzione contenuta in valori molto bassi. Assenza o minima presenza di imperfezioni tipo chiarelle (meno battute) strabattute (eccessive battute) fiocchetti, macchie, ecc. È chiaro che la presenza di un alto numero di difetti risulta molto negativa e fortemente condizionante in fase di taglio delle fodere aumentando i consumi, rallentando il ciclo per scartare i pezzi difettosi sino a rimessa in lavoro di capi per il cambio di parti erroneamente inserite.

Queste sono le principali caratteristiche delle fodere che ne condizionano la lavorabilità.
I problemi di confezione sono molti.

È assolutamente necessario, per quanto possibile, eliminarli all'origine, anche dovendo sopportare un margine di costo maggiore ma certo, per non trovarsi successivamente a dover affrontare problemi tali da provocare una perdita di immagine verso i clienti e diminuzioni del livello di efficienza in lavorazione, con costi non facilmente determinabili e generalmente molto elevati.


COME ATTACCARE LE FODERE


Il metodo migliore per attaccare le fodere alla parte esterna del vestito dipende dal tipo di abito, dal fatto che sia completamente o solo parzialmente insaccato e dal fatto che la realizzazione completa avvenga con cucitura a macchina o se una certa parte venga rifinita a mano. Quando una fodera viene lasciata staccata dall'orlo, come in un impermeabile, può essere attaccata a macchina alle paramanture del corpo e delle maniche e poi rovesciata tutta. Se è necessario cucirla anche in corrispondenza del fondo, si potrà lasciare un certo spazio nella cucitura della fodera della manica per poterci far passare il vestito da girare. Questo spazio potrà poi essere chiuso su una macchina per punto annodato con un'impuntura invisibile dall'esterno. Nelle giacche da uomo la fodera del corpo viene attaccata direttamente, mentre quella delle maniche viene unita alla manica sui polsi. Dopo aver cucito le maniche alla giacca, ciascuna fodera delle maniche viene attaccata alla fodera del corpo e poi risvoltata facendola passare in uno spazio lasciato aperto nella cucitura dell'avambraccio o in uno spacco che viene poi chiuso da un'impuntura. [Manuale della confezione, op. citata, pp. 250-251].


PERCHÈ LA FODERA?
(riflessioni per il consumatore finale... e non solo)

Per consentire all'industria dell'abbigliamento di offrire capi che abbiano, oltre alla componente stilistica, anche un valido rapporto qualità-prezzo, è molto importante l'uso appropriato delle fodere.
  1. La fodera rende più pregiati i capi - I consumatori sono diventati più esigenti sulla qualità del vestire; la presenza di fodere viene in genere notata come elemento positivo; esiste, infatti, la disponibilità a spendere di più per un capo foderato rispetto ad uno sfoderato. Le giacche estive sono spesso foderate solo per metà, ovvero su spalle, petto e schiena. Una spalla non foderata impedirebbe alla giacca di scivolare agilmente sulla camicia.
  2. La fodera aumenta il comfort di indossamento - La presenza della fodera è determinante per il comfort di indossamento; l'effetto climatizzante dello strato d'aria fra tessuto esterno e fodera aumenta il benessere in ogni stagione; importante è anche l'assorbimento di umidità corporea e la graduale eliminazione della stessa da parte della fodera.
  3. La fodera impedisce ai capi di "arrampicarsi", e di aderire fastidiosamente al corpo - Il fenomeno riguarda in particolare i capi femminili ed è dovuto alla formazione di cariche elettrostatiche: la fodera elimina il problema.
  4. La fodera facilita l'indossamento - I capi d'abbigliamento si indossano con difficoltà se sono privi di fodera. 
  5. La fodera mantiene in forma i capi - Un capo foderato si mantiene in forma ed è di gradevole aspetto. 
  6. La fodera migliora l'estetica - Una bella fodera, con disegni e colori gradevoli, rende più bello e attuale ogni capo.
  7. La fodera sopporta bene usura e manutenzione - Una fodera di qualità è di aiuto nell'impedire, o almeno ritardare, il deterioramento dei capi.
  8. La fodera rende più conveniente la produzione dei capi - Un attento esame economico sulla produttività rivela che i capi foderati hanno un costo inferiore rispetto a quelli sfoderati. Anche sommando al costo totale quello della fodera e dell'applicazione della stessa, si può eliminare l'onere delle rifiniture necessarie nei capi privi di fodera.
     



TERMINOLOGIA  MULTILINGUE
(italiano/francese/inglese/tedesco/spagnolo)
Fodera
revêtement
cover fabric; upholsstery
Bezugstoff
tejido de revestimiento

Fodera da scarpe
doublure de chaussures
shoe lining
Schuhfutter
forro de zapatos

Fodera dei pantaloni
doublure de pantalon
knee lining
Hosenfutter
forro de pantalones

Fodera del cappotto
doublure de manteau
coat lining
Mantelfutter
forro de abrigo

Fodera del cavallo (dei pantaloni)
hirondelle; doublure de fond
seat lining; crotch lining
Schrittfutter
forro de entrepiema

Fodera del dietro
doublure dos
back lining
Rückenfutter
forro espalda

Fodera del ginocchio
doublure de genou
knee lining
Kniefutter
forro de rodillas

Fodera dell'impermeabile
doublure d'imperméable
raincoat lining
Regenmantelfutter
forro de impermeable

Fodera della cintura
doublure de ceinture
waistband lining
Bundfutter
forro de cinta

Fodera della finta
doublure de braguette
fly lining
Schilzleistenfutter
forro de tapeta

Fodera della gonna
doublure de jupe
skirt lining
Rockfutter
forro de falda

Fodera della manica
doublure de manche
sleeve lining
Ärmelfutter
forro de manga

Fodera della tasca dei pantaloni
doublure de poche de pantalon
trouser pocketing
Hosentaschenfutter
forro de bolsilos depantalón

Fodera di abito
doublure
suit lining
Anzugfutter
forro de traje

Fodera lucida
doublure brillante
lustre lining
Glanzfutter
forro lustre

Fodera parziale
doublure partielle
partial lining
Teilabfütterung
forro parcial

Fodera per cravatte
doublure cravate
tie lining
Krawattenfutter
forro de sorbata

Fodera spigata
doublure croisée
twill lining
Köperfutter
forro asargado

Fodera staccabile
doublure amovible
loose lining
loses Futter
forro móbil

Foderare
entoiler (doublure)
line, to
füttem (Bekl.); abfüttern (Bekl.)
forrar (vest.)

Foderato in pelliccia
doublé de fourrure
fur lined
pelzgefuttert
forrado con piel
  

BIBLIOGRAFIA
  • Fondamentale per questo lavoro, e che quindi merita una menzione speciale e un caloroso ringraziamento sono risultati gli articoli pubblicati sulla rivista "Confezione" a firma Paolo Molteni apparsi nei nr. di aprile 2003 - maggio 2003 - giugno 2003 - settembre 2003. All'amico Paolo, che mi autorizzò a utilizzare i suoi articoli, questo post in sua memoria (è deceduto nel febbraio 2017) è dedicato.
  • Utile anche il lungo articolo "Il pianeta fodera" a cura del  Gruppo Produttori Tessuti per Fodere, apparso sul nr. 178/1993 della rivista "Tecnica della Confezione". 
  • H. Carr - B. Latham, Manuale della confezione, Ed. Tecniche Nuove (1990)
  • AA.VV., EURODICT Dizionario Europeo del Tessile/Abbigliamento, Ed. Tecnica della confezione (1991)

Tutte le foto qui usate sono di proprietà del produttore di fodere Brunello S.p.A. che si ringrazia per la concessione dell'utilizzo in questo blog.


Rames Gaiba
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