31 luglio 2023

DRESS CODE

DRESS CODE - locuzione inglese di fine XX secolo; significa letteralmente «Dress» = vestito, «Code» = codice. È improbabile sentir parlare di “codice di abbigliamento” o di “regole sull’abbigliamento”, motivo per cui il termine inglese è quello in assoluto più utilizzato.

S'intende i codici del vestire, i linguaggi, gli stili di abbigliamento e di ambiente che oggi diventano sempre più articolati e imprevedibili.

È quindi il complesso di regole che definisce l'abbigliamento appropriato a una determinata occasione o a un determinato luogo.




Il dress code customizza il corpo e lo mette in scena.
L'abbigliamento è un manifesto molto importante per comunicare chi siamo, chi rappresentiamo: parte della nostra identità è riflessa in ciò che indossiamo quotidianamente.

L'abbigliamento come altri aspetti dell'aspetto fisico umano ha un significato sociale, con regole e aspettative diverse valide a seconda delle circostanze e delle occasioni. Anche all'interno di un solo giorno un individuo può avere bisogno di navigare tra due o più codici di abbigliamento, almeno tali sono quelli che si applicano al loro posto di lavoro e quelli a casa, di solito questa capacità è il risultato dell'acclimatizzazione culturale. Diverse società e culture avranno diverse norme di vestizione, anche se gli stili occidentali sono comunemente accettati come validi.


Dress Code: Black Tie (2008)
Andrew Mcneile Jones
olio su tela, cm 70 x 50

L'Abito allo Specchio (2008)
Andrew Mcneile Jones
olio su tela, cm 70 x 50



Scrive Ornella Kyra Pistilli nel suo
libro “Dress Code”¹ :


«Nel lessico cosmopolita della moda è uso distinguere tra dress e clothing. Clothing si riferisce ai vestiti e agli accessori in quanto tali, dress a quelle pratiche e aspettative che ne caratterizzano l'impiego: scelta, combinazione, occasioni in cui vengono indossati, portamento. In questo senso, il termine dress è più appropriato a definire l'universo dei vestiti, degli accessori e del make-up quando parliamo di abbigliamento come pratica culturale. Code. Codice. Indica le regole della trasformazione, la logica sottostante l'attività di creazione e consumo di abiti, accessori e make-up. Il dress code è, letteralmente, l'abbigliamento codificato. Il termine viene utilizzato in diverse lingue senza subire traduzioni. Il termine dress, associato a code, è il concetto chiave per entrare nel mondo della moda da un punto di vista antropologico: una prospettiva strategica  per comprendere le dinamiche dei processi culturali, evidenziando la costruzione delle identità e delle differenze - soprattutto quelle di genere e di etnia, con cui si delinea, di volta in volta, la specificità culturale. La sfida è scoprire sotto quale forma è codificata l'informazione relativa a caratteri come: tradizionale, moderno, cosmopolita, folk, etnico, globale, locale, sexy, cool, ecc.

Nel dress code il codice è lo stile. La stilizzazione del corpo permette di leggere una molteplicità sorprendente di dati che riguardano i modi in cui si articola la sua relazione con il mondo. Lo stile è il codice operativo che suggerisce sensibilità, attitudini e abilità, che segnala ambiti di appartenenza culturale. Informa circa filosofie e visioni del mondo.



Incontriamo dress code nei luoghi di culto, di lavoro, di svago. Sembra che non esistono zone dell'agire sociale libere da dress code. Abbiamo dress code anche quando non siamo in presenza di una codificazione esplicita. Sintomatico il caso dei punkabbestia che, con il loro abbigliamento dimesso e indifferente a qualsiasi logica stilistica ed estetica, in realtà presentano e confermano una forte codificazione vestimentaria.»

__________
₁ Ornella Kyra Pistilli - Dress Code - ed. Castelvecchi, 2005, pp. 22-25


STORIA - Tutte le società di persone hanno da sempre adottato un codice di abbigliamento, che serve a dare un'indicazione del rango sociale, della classe a cui un individuo appartiene, la sua professione (per esempio i camici bianchi per i medici, o la divisa per i militari), la religione (l'hijab per le donne musulmane, la tunica per i preti cattolici, ecc.), o il suo stato civile (per esempio la fede nuziale nelle società occidentali). In alcuni casi possono anche indicare la nazionalità delle persone, o la loro affiliazione politica.

I "codici di abbigliamento" nascono in Europa già nel Medioevo, dal settimo al nono secolo la nobiltà e i reali europei li utilizzavano per differenziarsi (fibre tessili, abbigliamento, accessori, colori, ecc.) per distinguere il proprio livello di potere e differenziarsi dalle classi sociali di persone più povere.




Rames Gaiba
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