Tùlle - nome derivato dalla città francese Tulle, nella Francia centro-meridionale.
1. Tessuto leggerissimo a maglie larghissime, tanto da farlo assomigliare ad un velo caratterizzato da una struttura simile a una rete di maglie poligonali, molto fine, solitamente apprettato. [1] Può essere di ogni fibra: seta (come in origine), cotone, nylon, poliestere (ora più spesso, in quanto costa meno).
Può essere sia liscio che punteggiato, sia rigato che operato. Lo si trova anche stampato.
Può essere sia liscio che punteggiato, sia rigato che operato. Lo si trova anche stampato.
Ve ne sono di vari tipi:
- Elastico - Categoria di tessuti Raschel, costituiti essenzialmente da un fondo trasparente con l'inserzione in trama verticale di fili elastici (lycra).
- Esagonale - Tessuto costituito con un intreccio a maglia su armatura di fondo esagonale, a imitazione dei noti pizzi Leavers o Valencienne, molto simili al vero tulle.
- Quadrato o marquisette - Tessuto a intreccio, caratterizzato da una grande altezza di frontura, con formazione di motivi a grande rapporto. E' molto usato nella confezione di tende e tendine, tanto che sono stati creati telai Raschel in funzione di questa lavorazione.
- Romboidale - Tipo di tessuto con intreccio romboidale trasparente, su cui vengono inserite delle trame per riempire in modo opportuno i fori, formando una disegnatura con i pieni. Viene utilizzato per tende, veli, confezioni femminili.
IMPIEGHI: Con il tulle rigido in nylon, che "spara" e risulta più pungente e fastidioso al tatto, si confezionano sottogonne, fiocchi decorativi, acconciature e velette per cappelli. Con il tulle in versione più morbida (in seta o cotone) si realizzano volant, ruche e applicazioni su abiti eleganti, veli o guarnizioni per abiti da sposa. Quello elastico è molto usato nella corsetteria e per costumi da bagno. Utilizzato anche nei classici tutù da ballo e costumi teatrali. Trova impiego anche negli addobbi floreali.
1. Blumarine, 2. Armani Privé, 3. Valentino, 4. Giambattista Valli
Francese: tulle - Inglese: tulle - Tedesco: Tüll - Spagnolo: tul
STORIA - Il tulle esiste dal 1806 (brevettato a Nottingham nel 1809, da J. Heatccoat di Tiverton), quando in Inghilterra è stata messa a punto la macchina in grado di produrre questo tessuto, un telaio per calze modificato, ad azione manuale, che utilizzava speciali bobine per contenere i fili di trama.
CURIOSITÀ - Risale all'epoca della prima guerra mondiale di confezionare con il tulle i sacchetti per i confetti (che si usavano già nel Medioevo in occasioni festive e in particolare per le nascite) da distribuire alla fine del pranzo nuziale: l'idea era quella di offrire un pezzetto del velo da sposa per condividere e ricordare l'evento. (Maria Canella, Vestire la vita, vestire la morte: abiti per matrimoni e funerali, XVIII-XX secolo, in La Moda (Annali 19), Ed. Einaudi, 2003, pp. 261-284). Ora l'usanza è estesa anche per le nascite dei figli, comunioni e cresime, ecc.
RIF. LETTERARIO - «Ella era in tulle nero e sott'abito di seta azzurra...» (Antonio Fogazzaro, Malombra)
«Aveva un abito di tulle giallo tempestato di non so quanti colibrì con gli occhi di rubino. ...» (Gabriele D'Annunzio, Il piacere)
2. Rete a fuselli prodotta nel Seicento e nel Settecento, anche eseguita a maglia, ad ago e, dal 1818, a macchina. Il "punto di Tulle" indica una rete a fuselli di filo di Fiandra finissimo. Si lavora sempre in diagonale e si procede così: attorcigliare tre volte le due paia di fuselli e incrociare, ovvero fare un mezzo punto, fissare uno spillo. Ripetere sempre così.
[1] Per convenzione, il tulle, per questa struttura particolare rientra nella categoria dei "tessuti particolari", come il pizzo, i ricami a macchina, la passamaneria, le trecce, i tessuti coesionati e i feltri.
Rames Gaiba
© Riproduzione riservata
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