2 ottobre 2017

YAK | YACK

Yak - voce inglese, usato in Italia al maschile; adattamento di voce tibetana.

Bovide che vive nelle regioni dell'Himalaya (tra i 4.000 e i 6.000 m di altitudine), in Tibet, nell'Altopiano del Pamir, nell'Asia Centrale, nella Mongolia, nel Kirghizistan, nel Tagikistan, nell'Altai. Lo yak alla spalla è alto tra i 150 e i 200 cm. In media il peso delle femmine è tra i 225/315 kg, e quello dei maschi è tra i 360/450 kg. Esistono tuttora mandrie di yak allo stato selvatico nelle località di montagna disabitate e più impervie. I greggi di yak addomesticati sono utilizzati dagli abitanti delle varie località per diverse prestazioni: latte, carne, trasporto, combustibile, materie tessili. Nello yak selvatico il colore del mantello è prevalentemente il nero, o il marrone con una macchia bianca sul muso. Quello domestico può essere nero, grigio, bianco, marrone (più o meno rossastro), pezzato, variegato. Tale varietà deriva dagli avvenuti incroci con bovini e zebù.


foto di M. Perino
da: "Le fibre più vicine al cielo"

Il mantello è folto e caldo e, nell'inverno, si forma anche un abbondante sottopelo o borra, scarsamente provvisto di grasso. Il sottopelo è particolarmente abbondante e fine nel vitello di un anno di età (15-17 micron di diametro e 4-5 cm di lunghezza). Negli adulti ha un diametro di 18/19 micron, ed è lungo 3-3,5 cm il pelame è relativamente più breve sulla testa, al garrese, lungo il dorso, mentre è più lungo alle spalle, ai fianchi, alle cosce. È ondulato e scende, ai fianchi, a formare frangine e festoni. Il pelo è normalmente utilizzato per tessere coperture per le capanne, coperte, stuoie, sacchi. Con i peli della coda si realizzano corde molto robuste. Con il sottopelo si fabbricano dei feltri. L'adulto produce annualmente 0,75-1 kg di pelo e 0,35-0,50 kg di borra: le femmine danno generalmente meno fibra. La raccolta del pelo è fatta in primavera, all'inizio della transumanza e con la muta; lo si ottiene raccogliendo le masse che si distaccano spontaneamente oppure strigliando il ventre, le spalle ed i fianchi. In taluni casi si pratica la tosatura. Con la borra, di colore marrone e bruno scuro si ottiene una fibra tessile per la realizzazione di filati per maglieria e tessuti e coperte, simili come pregio al cammello o al cashmere: con la massa di fibre meno fini vengono invece realizzati, tra l'altro, tappeti artigianali particolarmente robusti e di apprezzabile aspetto estetico, in svariate combinazioni di colori naturali. 

CODICE TESSILE: WY (EURATEX)

Foto di A. Canevarolo
da: "Le fibre più vicine al cielo"


CURIOSITA' - Lo yak era già noto agli antichi romani, e la folta coda sembra fosse usata dalle donne al tempo di Domiziano come scacciamosche. Marziale aveva chiamato lo yak con nome di Muscarin Babulum. In genere gli esploratori e gli studiosi nei secoli passati, salvo il leggendario Marco Polo, si sono disinteressati di questa specie, sino alla metà del XIII secolo (il motivo va anche ricercato nell'habitat tipico di questo animale).



Rames Gaiba
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