«Le Grandi Firme» era
una rivista, inizialmente dotata solo della scritta, come fosse
tracciata a mano, senza la grafica delle figure femminili; il genere
letterario più presente e caratteristico fu quello della novella (di
genere piccante ed erotica) e del romanzo umoristico (spesso a puntate)
dei massimi scrittori (le grandi firme, appunto), barzelette, notizie
leggere, ovviamente intervallati da pubblicità. Nella rubrica «dicevamo» di Pittigrilli i lettori scrivevano ricevendo argute risposte. «Le Grandi Firme»¹ che fu fondata
da Pittigrilli nel 1924 (Dino Segre, all'anagrafe, ebreo) e dove lo
stesso Pittigrilli scriveva storie a sfondo erotico pour épater le bourgeois. «Le Grandi Firme» divenne la rivista alla moda della buona borghesia italiana.
Le
cose cambiarono nel 1937 quando la rivista, a seguito di difficoltà
finanziarie, venne acquistata dalla Arnaldo Mondadori e Cesare
Zavattini diventa direttore editoriale: il 22 aprile 1937 viene
pubblicata la seconda serie della rivista, in un nuovo formato grafico,
con una diversa foliazione e soprattutto le copertine disegnate da Gino Boccasile², illustratore
di fama nazionale del XX secolo in Italia che era stato chiamato a
collaborare. Alla fine il numero di copertine che il Maestro realizzerà
saranno 76. La diffusione balza da 50 mila a 250 mila copie.
Boccasile nasce disegnatore di figurini di moda negli anni ’20. Le donne (una versione italica delle pin up statunitensi) da lui disegnate sono esili, elegantemente vestite, pienamente rispecchianti la moda del periodo. Con la Signorina Grandi Firme cambia l’ideale di donna: viene rappresento un modello di femminilità più provocante, malizioso. L’accento posto sulle gambe ne testimoniava la modernità e il movimento, e può essere interpretato come rifiuto della femminilità riproduttiva che si concentrava sul seno. Questa donna "stile novecento" gioca al golf, va allo stadio, passa distrattamente col rosso, sbadiglia alla fermata dell'autobus, pela le patate con un rasoio da uomo, si arrampica in montagna, cade dagli sci, pompa la ruota a Gino Bartali... In tutte le sue azioni risulta tenera, goffa, distratta, divertente, ma sempre con le gambe in bella vista.
Boccasile nasce disegnatore di figurini di moda negli anni ’20. Le donne (una versione italica delle pin up statunitensi) da lui disegnate sono esili, elegantemente vestite, pienamente rispecchianti la moda del periodo. Con la Signorina Grandi Firme cambia l’ideale di donna: viene rappresento un modello di femminilità più provocante, malizioso. L’accento posto sulle gambe ne testimoniava la modernità e il movimento, e può essere interpretato come rifiuto della femminilità riproduttiva che si concentrava sul seno. Questa donna "stile novecento" gioca al golf, va allo stadio, passa distrattamente col rosso, sbadiglia alla fermata dell'autobus, pela le patate con un rasoio da uomo, si arrampica in montagna, cade dagli sci, pompa la ruota a Gino Bartali... In tutte le sue azioni risulta tenera, goffa, distratta, divertente, ma sempre con le gambe in bella vista.
Sfruttando
la popolarità del personaggio che aveva creato Boccasile a partire dal
n° 343 (23 dicembre 1937) iniziò ad inserire all'interno della rivista
delle strip verticali intitolate «Le avventure della Signorina Grandi Firme».
Compaiono così nelle edicole le figure a colori di cosce tornite,
rotondità di natiche e di seni abbondanti, fasciati in abitini colorati
corti e svolazzanti. Si crea anche un concorso di bellezza che nel 1938
incorona l'omonima «Signora grandi firme», vinto da Barbara Nardi.³
La
rivista viene pubblicata fino al 6 ottobre del 1938, siamo alla vigilia
dell'entrata in guerra, quando a causa delle leggi razziali, senza
ulteriori spiegazioni, cessarono le pubblicazioni, coscette e sederini
scompaiono alla vista. Il regime fascista non poteva sopportare una
donna così libera, così diversa e distante dal cliché di quel Ventennio.
Nell'ultimo numero della rivista (questa copertina fu disegnata da Rino
Albertarelli⁴), uno speciale a soli due giorni dal precedente, a pagina 2
del numero 384, una finestrella recitava «Le Grandi Firme cessano con questo numero le pubblicazioni. La direzione».
“La Signorina Grandi Firme” dovettero smettere di stampare su ordine di Mussolini. La nuova serie della ragazza alla moda fu protagonista di questa rivista dal 1937 per soli diciasette mesi; il giornale fu soppresso principalmente a causa di un racconto di Paola Masino intitolato Fame⁵ in cui era narrata la storia, scomoda per il regime, d'italiani ridotti a una tale povertà da essere capaci di commettere un delitto pur di sfamarsi. Tutto questo era inaccettabile, finì il tempo delle canzoni tributo alla “Signorina Grandi Firme”, ma le maliziose fanciulle presenti in quei figurini ricompariranno sulle copertine di “Gente Nostra”, organo ufficiale dell'Opera Nazionale Dopolavoro.⁶
“La Signorina Grandi Firme” dovettero smettere di stampare su ordine di Mussolini. La nuova serie della ragazza alla moda fu protagonista di questa rivista dal 1937 per soli diciasette mesi; il giornale fu soppresso principalmente a causa di un racconto di Paola Masino intitolato Fame⁵ in cui era narrata la storia, scomoda per il regime, d'italiani ridotti a una tale povertà da essere capaci di commettere un delitto pur di sfamarsi. Tutto questo era inaccettabile, finì il tempo delle canzoni tributo alla “Signorina Grandi Firme”, ma le maliziose fanciulle presenti in quei figurini ricompariranno sulle copertine di “Gente Nostra”, organo ufficiale dell'Opera Nazionale Dopolavoro.⁶
Copertina de «Le Grandi Firme», n° 313, 27 maggio 1937 - XV
La Signorina Grandi Firme ha uno stile, è un «fenomeno di costume» come scrive P. Birbanti⁷ è «una
creatura ingenua, romantica, maldestra, sognatrice, pasticciona, in
grembiule nero e colletto bianco, in abito da sera o in costume da
bagno. Questo e molto altro era e sarebbe stata (...) Potevano cambiare
il vestito, l'acconciatura, la situazione o il paesaggio sullo sfondo,
ma alcune caratteristiche della più celebre invenzione di Boccasile
sarebbero rimaste costanti e immutate nel tempo: il petto generoso, il
vitino da vespa, la folta chioma bruna, le calze con la riga nera e le
gambe lunghissime. Lunghe a tal punto che Boccasile sarebbe passato alla
storia dell'illustrazione come "l'inventore delle gambe"». Scrive A. Faeti che la Signorina Grandi Firme è il prodotto fittizio di una mediazione reale, è «una pietra filosofale dell'erotismo».⁸
Copertina de «Le Grandi Firme», n° 336, 4 novembre 1937 - XV
Scrive A. Faeti⁸ che la Signorina Grandi Firme è il prodotto fittizio di una mediazione reale, è «una pietra filosofale dell'erotismo».
Copertina de «Le Grandi Firme», n° 346, gennaio 1938 - XVI
Il
successo che la signorina aveva raggiunto è confermato dalla tiratura
della rivista che passò da cinquantamila a quasi duecentomila copie.
Zavattini ebbe a quel punto anche l'idea di bandire un concorso che
avrebbe premiato la ragazza più somigliante a quella disegnata da
Boccasile per le copertine. Il bando uscì sul numero 360 del 21 aprile
1938, nel quale, da una finestra aperta al centro della seconda pagina,
si chiedeva agli italiani: «ESISTE LA SIGNORINA GRANDI FIRME?».
Seguiva la spiegazione del motivo della domanda:
«Tutti
ci domandiamo: esiste la signorina Grandifirme? Il nostro disegnatore
non può rispondere con precisione a questa domanda. Boccasile, infatti,
viaggia su e giù per la nostra magnifica penisola, ne conosce ogni
angolo, ogni frazione, ogni paese, ogni città, e ricorda d'aver visto
durante queste sue peregrinazioni una donna che egli crede sia
l'ispiratrice del tipo da lui reso celebre nella copertina di questo
giornale.
NOI
VOGLIAMO RINTRACCIARE QUESTA ISPIRATRICE, O ALMENO VOGLIAMO
RINTRACCIARE QUELLA DONNA, QUELLE DONNE, CHE PIU' ASSOMIGLIANO ALLA
SIGNORINA GRANDI FIRME.
La
ricerca ricerca non sarà inutile, poiché quella che sarà giudicata la
più TIPO SIGNORINA GRANDI FIRME, avrà un premio non comune, un premio
eccezionale. Anche le altre signorine, che in graduatoria verranno
giudicate somiglianti alla signorina Grandifirme, avranno magnifici,
straordinari premi».
Il
concorso coinvolse molto i lettori, che la redazione del
settimanale ricevette molte fotografie e lettere di giovani italiane,
aspiranti attrici. La signorina che risultò incarnare il tipo più vicino
a quello ideato da Boccasile, però, non poté mai vedere il proprio viso
né la propria silhouette sulle pagine de «Le Grandi Firme» in quanto poco dopo quel 30 settembre, giorno del termine delle iscrizioni, «la celebre rivista che nel mondo fa furor», dovette chiudere i battenti per causa di forza maggiore.
Copertina de «Le Grandi Firme», n° 352, 24 febbraio 1938 - XVI
Copertina de «Le Grandi Firme», n° 360, 21 aprile 1938 - XVI
Copertina de «Le Grandi Firme», n° 360, 21 aprile 1938 - XVI
Copertina de «Le Grandi Firme», n° 377, agosto 1938 - XVI
La notorietà della signorina non tardò ad andare oltre quella goduta tra i lettori del settimanale. La sua popolarità esorbitò dal mondo editoriale, si riversò su quello della moda e del costume e approdò alla canzonetta. Fu il Trio Lescano (tre sorelle olandesi) nel 1938, a portarla sulle scene musicali (Signorina Grandi Firme) che la evocava già nel titolo.
____________________
Le ragazze d'oggigiorno
sono tutte come te,
basta sol guardarsi intorno,
oh mamma mia ,quante ce n'è!
Signorina Grandi Firme
sei la diva del momento
ti faremo un monumento tutto d'or
Ora questo tipo di ragazza
tu la vedi in ogni piazza
nei ritrovi,nei caffè.
Portano i vestiti più aderenti
voglion far le seducenti
e lo stile un poco c'è
Ma questa gran mania
è davvero una follia,
chi lo sa se questa donna esisterà
Signorina Grandi Firme
col tuo stile Novecento
hai portato un turbamento
in ogni cuor
Signorina Grandi Firme
con le gonne sempre al vento
tu dirigi il movimento dell'amor
Le ragazze d'oggigiorno
sono tutte come te,
basta sol guardarsi intorno,
oh mamma mia ,quante ce n'è!
Signorina Grandi Firme
sei la diva del momento
ti faremo un monumento tutto d'or
Le ragazze d'oggigiorno
sono tutte come te,
basta sol guardarsi intorno,
₁
Le Grandi Firme o semplicemente Grandi Firme fu una rivista edita tra
il 1924 e il 1939. Se ne contano tre serie. La prima iniziò le
pubblicazioni il 1 luglio 1929, diretta da Pittigrilli e aveva un
formato tipo rivista, copertina molto semplice senza illustrazioni e
portava il sottotitolo «Quindicinale di novelle dei massimi scrittori, diretto da Pittigrilli».
Le pagine erano di regola tra le 48 e le 56. Vi scrivevano scrittori
all'epoca noti, italiani e stranieri (soprattutto francesi). La seconda
serie inizia il 22 aprile 1937 e termina il 6 ottobre 1938. È la serie
più famosa grazie alle copertine di Gino Boccasile. La rivista diventa
come è indicato nel sottotitolo «Settimanale di novelle dei massimi scrittori diretto da Pittigrilli».
La stampa è a rotocalco a colori, prezzo ridotto a un terzo (50
centesimi), nuova linea grafica, cambiamento di formato e diminuzione di
numero di pagine. Nella terza serie Le Grandi Firme diventa il
sottotitolo di una "nuova" rivista Il Milione, che mantiene la linea
grafica. Questa serie dura solo 43 numeri e nel luglio 1939 chiude i
battenti.
₂ Luigi (Gino) Boccasile nasce a Bari il 14 luglio 1901. Nel 1927 come figurinista, Boccasile collabora con la rivista di moda «Sovrana». Nel 1932 intraprende la collaborazione con la rivista femminile «La Donna». Nel 1933 inizia il sodalizio con la casa editrice Mondadori. Nel frattempo collabora per alcuni numeri della rivista «Dea». Nel 1952 il 10 maggio Boccasile muore a Milano.
₃ Marta Boneschi - Il comune senso del pudore - Ed. il Mulino, 2018, pp. 90-91. Barbara Nardi, al secolo Adelaide Barbara Ambrosioni (1917-2011), a soli 19 anni, vince la prima ed unica edizione del concorso «Signorina grandi firme», e diviene una delle ragazze copertina della rivista “le grandi firme”.
₂ Luigi (Gino) Boccasile nasce a Bari il 14 luglio 1901. Nel 1927 come figurinista, Boccasile collabora con la rivista di moda «Sovrana». Nel 1932 intraprende la collaborazione con la rivista femminile «La Donna». Nel 1933 inizia il sodalizio con la casa editrice Mondadori. Nel frattempo collabora per alcuni numeri della rivista «Dea». Nel 1952 il 10 maggio Boccasile muore a Milano.
₃ Marta Boneschi - Il comune senso del pudore - Ed. il Mulino, 2018, pp. 90-91. Barbara Nardi, al secolo Adelaide Barbara Ambrosioni (1917-2011), a soli 19 anni, vince la prima ed unica edizione del concorso «Signorina grandi firme», e diviene una delle ragazze copertina della rivista “le grandi firme”.
₄ Rino Albertarelli (Cesena, 1908 - Milano, 1974), illustratore e fumettista.
₅ Natalia Aspesi - Il lusso e l'autarchia. Storia dell'eleganza italiana 1930-1944 - Ed. Rizzoli, 1942, p. 100
₆ Luciano Lapadula - Il macrabo e il grottesco nella moda e nel costume - Ed. Progedit, 2017, pp. 136-137
₅ Natalia Aspesi - Il lusso e l'autarchia. Storia dell'eleganza italiana 1930-1944 - Ed. Rizzoli, 1942, p. 100
₆ Luciano Lapadula - Il macrabo e il grottesco nella moda e nel costume - Ed. Progedit, 2017, pp. 136-137
₇ Op. cit. nella Bibliografia.
₈ A. Faeti, L'inventore delle gambe, in G. Boccasile, La Signorina Grandi Firme, Longanesi, 1981, p. VII.
Carlo Moreno & Trio Lescano - Signorina Grandi Firme - 1938
Signorina Grandi firme "(Miss"a la mode")
Carlo Moreno & Trio Lescano sing
di: D'anzi-Bracchi 1938 - Orchestra Barzizza
Carlo Moreno & Trio Lescano sing
di: D'anzi-Bracchi 1938 - Orchestra Barzizza
Noi vediamo sempre sul giornale
un tipino originale
seducente e ammaliator,
nato dal cervello di un artista
per la celebre rivista
che nel mondo fa furor
E questa signorina
ogni sabato mattina
si presenta nella fresca sua beltà
Signorina Grandi Firme
col tuo stile Novecento
hai portato un turbamento
in ogni cuor
Signorina Grandi Firme
con le gonne sempre al vento
tu dirigi il movimento dell'amor
Le ragazze d'oggigiorno
sono tutte come te,
basta sol guardarsi intorno,
oh mamma mia ,quante ce n'è!
Signorina Grandi Firme
sei la diva del momento
ti faremo un monumento tutto d'or
Ora questo tipo di ragazza
tu la vedi in ogni piazza
nei ritrovi,nei caffè.
Portano i vestiti più aderenti
voglion far le seducenti
e lo stile un poco c'è
Ma questa gran mania
è davvero una follia,
chi lo sa se questa donna esisterà
Signorina Grandi Firme
col tuo stile Novecento
hai portato un turbamento
in ogni cuor
Signorina Grandi Firme
con le gonne sempre al vento
tu dirigi il movimento dell'amor
Le ragazze d'oggigiorno
sono tutte come te,
basta sol guardarsi intorno,
oh mamma mia ,quante ce n'è!
Signorina Grandi Firme
sei la diva del momento
ti faremo un monumento tutto d'or
Le ragazze d'oggigiorno
sono tutte come te,
basta sol guardarsi intorno,
oh mamma mia ,quante ce n'è!
Signorina Grandi Firme
sei la diva del momento
ti faremo un monumento tutto d'or
BIBLIOGRAFIA
- Gino Boccasile - La signorina Grandi Firme - Ed. Longanesi (1981), con un saggio introduzione di Antonio Faeti
- Paola Biribanti - BOCCASILE, La Signorina Grandi Firme e altri mondi - Ed. Castelvecchi (2009)
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