8 novembre 2021

LE GRANDI FIRME l'erotismo fascista delle "signorine" di Gino Boccasile

 


«Le Grandi Firme» era una rivista, inizialmente dotata solo della scritta, come fosse tracciata a mano, senza la grafica delle figure femminili; il genere letterario più presente e caratteristico fu quello della novella (di genere piccante ed erotica) e del romanzo umoristico (spesso a puntate) dei massimi scrittori (le grandi firme, appunto), barzelette, notizie leggere, ovviamente intervallati da pubblicità. Nella rubrica «dicevamo» di Pittigrilli i lettori scrivevano ricevendo argute risposte. «Le Grandi Firme»¹ che fu fondata da Pittigrilli nel 1924  (Dino Segre, all'anagrafe, ebreo) e dove lo stesso Pittigrilli scriveva storie a sfondo erotico pour épater le bourgeois. «Le Grandi Firme» divenne la rivista alla moda della buona borghesia italiana






Le cose cambiarono nel 1937 quando la rivista, a seguito di difficoltà finanziarie,  venne acquistata dalla Arnaldo Mondadori e Cesare Zavattini diventa direttore editoriale: il 22 aprile 1937 viene pubblicata la seconda serie della rivista, in un nuovo formato grafico, con una diversa foliazione e soprattutto le copertine disegnate da Gino Boccasile², illustratore di fama nazionale del XX secolo in Italia che era stato chiamato a collaborare. Alla fine il numero di copertine che il Maestro realizzerà saranno 76. La diffusione balza da 50 mila a 250 mila copie.

Boccasile nasce disegnatore di figurini di moda negli anni ’20. Le donne (una versione italica delle pin up statunitensi) da lui disegnate sono esili, elegantemente vestite, pienamente rispecchianti la moda del periodo. Con la Signorina Grandi Firme cambia l’ideale di donna: viene rappresento un modello di femminilità più provocante, malizioso. L’accento posto sulle gambe ne testimoniava la modernità e il movimento, e può essere interpretato come rifiuto della femminilità riproduttiva che si concentrava sul seno. Questa donna "stile novecento" gioca al golf, va allo stadio, passa distrattamente col rosso, sbadiglia alla fermata dell'autobus, pela le patate con un rasoio da uomo, si arrampica in montagna, cade dagli sci, pompa la ruota a Gino Bartali... In tutte le sue azioni risulta tenera, goffa, distratta, divertente, ma sempre con le gambe in bella vista.

Sfruttando la popolarità del personaggio che aveva creato Boccasile a partire dal n° 343 (23 dicembre 1937) iniziò ad inserire all'interno della rivista delle strip verticali intitolate «Le avventure della Signorina Grandi Firme». Compaiono così nelle edicole le figure a colori di cosce tornite, rotondità di natiche e di seni abbondanti, fasciati in abitini colorati corti e svolazzanti. Si crea anche un concorso di bellezza che nel 1938 incorona l'omonima «Signora grandi firme», vinto da Barbara Nardi.³   

La rivista viene pubblicata fino al 6 ottobre del 1938, siamo alla vigilia dell'entrata in guerra, quando a causa delle leggi razziali, senza ulteriori spiegazioni, cessarono le pubblicazioni, coscette e sederini scompaiono alla vista. Il regime fascista non poteva sopportare una donna così libera, così diversa e distante dal cliché di quel Ventennio. Nell'ultimo numero della rivista (questa copertina fu disegnata da Rino Albertarelli⁴), uno speciale a soli due giorni dal precedente, a pagina 2 del numero 384, una finestrella recitava «Le Grandi Firme cessano con questo numero le pubblicazioni. La direzione».

La Signorina Grandi Firme dovettero smettere di stampare su ordine di Mussolini. La nuova serie della ragazza alla moda fu protagonista di questa rivista dal 1937 per soli diciasette mesi; il giornale fu soppresso principalmente a causa di un racconto di Paola Masino intitolato Fame⁵ in cui era narrata la storia, scomoda per il regime, d'italiani ridotti a una tale povertà da essere capaci di commettere un delitto pur di sfamarsi. Tutto questo era inaccettabile, finì il tempo delle canzoni tributo alla Signorina Grandi Firme, ma le maliziose fanciulle presenti in quei figurini ricompariranno sulle copertine di Gente Nostra, organo ufficiale dell'Opera Nazionale Dopolavoro.⁶ 


Copertina de «Le Grandi Firme», n° 313, 27 maggio 1937 - XV


La Signorina Grandi Firme ha uno stile, è un «fenomeno di costume» come scrive P. Birbanti⁷ è «una creatura ingenua, romantica, maldestra, sognatrice, pasticciona, in grembiule nero e colletto bianco, in abito da sera o in costume da bagno. Questo e molto altro era e sarebbe stata (...) Potevano cambiare il vestito, l'acconciatura, la situazione o il paesaggio sullo sfondo, ma alcune caratteristiche della più celebre invenzione di Boccasile sarebbero rimaste costanti e immutate nel tempo: il petto generoso, il vitino da vespa, la folta chioma bruna, le calze con la riga nera e le gambe lunghissime. Lunghe a tal punto che Boccasile sarebbe passato alla storia dell'illustrazione come "l'inventore delle gambe"». Scrive A. Faeti che la Signorina Grandi Firme è il prodotto fittizio di una mediazione reale, è «una pietra filosofale dell'erotismo».⁸


Copertina de «Le Grandi Firme», n° 336, 4 novembre 1937 - XV


Scrive A. Faeti⁸ che la Signorina Grandi Firme è il prodotto fittizio di una mediazione reale, è «una pietra filosofale dell'erotismo».


Copertina de «Le Grandi Firme», n° 346, gennaio 1938 - XVI
 
 

Copertina de «Le Grandi Firme», n° 347, gennaio 1938 - XVI
 


Il successo che la signorina aveva raggiunto è confermato  dalla tiratura della rivista che passò da cinquantamila a quasi duecentomila copie. Zavattini ebbe a quel punto anche l'idea di bandire un concorso che avrebbe premiato la ragazza più somigliante a quella disegnata da Boccasile per le copertine. Il bando uscì sul numero 360 del 21 aprile 1938, nel quale, da una finestra aperta al centro della seconda pagina, si chiedeva agli italiani: «ESISTE LA SIGNORINA GRANDI FIRME?»

Seguiva la spiegazione del motivo della domanda:

«Tutti ci domandiamo: esiste la signorina Grandifirme? Il nostro disegnatore non può rispondere con precisione a questa domanda. Boccasile, infatti, viaggia su e giù per la nostra magnifica penisola, ne conosce ogni angolo, ogni frazione, ogni paese, ogni città, e ricorda d'aver visto durante queste sue peregrinazioni una donna che egli crede sia l'ispiratrice del tipo da lui reso celebre nella copertina di questo giornale.

NOI VOGLIAMO RINTRACCIARE QUESTA ISPIRATRICE, O ALMENO VOGLIAMO RINTRACCIARE QUELLA DONNA, QUELLE DONNE, CHE PIU' ASSOMIGLIANO ALLA SIGNORINA GRANDI FIRME.

La ricerca ricerca non sarà inutile, poiché quella che sarà giudicata la più TIPO SIGNORINA GRANDI FIRME, avrà un premio non comune, un premio eccezionale. Anche le altre signorine, che in graduatoria verranno giudicate somiglianti alla signorina Grandifirme, avranno magnifici, straordinari premi».

Il concorso coinvolse molto i lettori, che la redazione del settimanale ricevette molte fotografie e lettere di giovani italiane, aspiranti attrici. La signorina che risultò incarnare il tipo più vicino a quello ideato da Boccasile, però, non poté mai vedere il proprio viso né la propria silhouette sulle pagine de «Le Grandi Firme» in quanto poco dopo quel 30 settembre, giorno del termine delle iscrizioni, «la celebre rivista che nel mondo fa furor», dovette chiudere i battenti per causa di forza maggiore.    


Copertina de «Le Grandi Firme», n° 352, 24 febbraio 1938 - XVI


Copertina de «Le Grandi Firme», n° 360, 21 aprile 1938 - XVI



Copertina de «Le Grandi Firme», n° 377, agosto 1938 - XVI
 

La notorietà della signorina non tardò ad andare oltre quella goduta tra i lettori del settimanale. La sua popolarità esorbitò dal mondo editoriale, si riversò su quello della moda e del costume e approdò alla canzonetta. Fu il Trio Lescano (tre sorelle olandesi) nel 1938, a portarla sulle scene musicali (Signorina Grandi Firme) che la evocava già nel titolo.




____________________
₁ Le Grandi Firme o semplicemente Grandi Firme fu una rivista edita tra il 1924 e il 1939. Se ne contano tre serie. La prima iniziò le pubblicazioni il 1 luglio 1929, diretta da Pittigrilli e aveva un formato tipo rivista, copertina molto semplice senza illustrazioni e portava il sottotitolo «Quindicinale di novelle dei massimi scrittori, diretto da Pittigrilli». Le pagine erano di regola tra le 48 e le 56. Vi scrivevano scrittori all'epoca noti, italiani e stranieri (soprattutto francesi). La seconda serie inizia il 22 aprile 1937 e termina il 6 ottobre 1938. È la serie più famosa grazie alle copertine di Gino Boccasile. La rivista diventa come è indicato nel sottotitolo «Settimanale di novelle dei massimi scrittori diretto da Pittigrilli». La stampa è a rotocalco a colori, prezzo ridotto a un terzo (50 centesimi), nuova linea grafica, cambiamento di formato e diminuzione di numero di pagine. Nella terza serie Le Grandi Firme diventa il sottotitolo di una "nuova" rivista Il Milione, che mantiene la linea grafica. Questa serie dura solo 43 numeri e nel luglio 1939 chiude i battenti.   
₂ Luigi (Gino) Boccasile nasce a Bari il 14 luglio 1901. Nel 1927 come figurinista, Boccasile collabora con la rivista di moda «Sovrana». Nel 1932 intraprende la collaborazione con la rivista femminile «La Donna». Nel 1933 inizia il sodalizio con la casa editrice Mondadori. Nel frattempo collabora per alcuni numeri della rivista «Dea». Nel 1952 il 10 maggio Boccasile muore a Milano.
₃ Marta Boneschi - Il comune senso del pudore - Ed. il Mulino, 2018, pp. 90-91. Barbara Nardi, al secolo Adelaide Barbara Ambrosioni (1917-2011), a soli 19 anni, vince la prima ed unica edizione del concorso «Signorina grandi firme», e diviene una delle ragazze copertina della rivista “le grandi firme”.
₄ Rino Albertarelli (Cesena, 1908 - Milano, 1974), illustratore e fumettista.
₅ Natalia Aspesi - Il lusso e l'autarchia. Storia dell'eleganza italiana 1930-1944 - Ed. Rizzoli, 1942, p. 100
₆ Luciano Lapadula - Il macrabo e il grottesco nella moda e nel costume - Ed. Progedit, 2017, pp. 136-137
₇ Op. cit. nella Bibliografia.
₈ A. Faeti, L'inventore delle gambe, in G. Boccasile, La Signorina Grandi Firme, Longanesi, 1981, p. VII. 



Carlo Moreno & Trio Lescano - Signorina Grandi Firme - 1938






Signorina Grandi firme "(Miss"a la mode")
Carlo Moreno & Trio Lescano sing
di: D'anzi-Bracchi 1938 - Orchestra Barzizza


Noi vediamo sempre sul giornale
un tipino originale
seducente e ammaliator,
nato dal cervello di un artista
per la celebre rivista
che nel mondo fa furor

E questa signorina
ogni sabato mattina
si presenta nella fresca sua beltà

Signorina Grandi Firme
col tuo stile Novecento
hai portato un turbamento
in ogni cuor

Signorina Grandi Firme
con le gonne sempre al vento
tu dirigi il movimento dell'amor

Le ragazze d'oggigiorno
sono tutte come te,
basta sol guardarsi intorno,
oh mamma mia ,quante ce n'è!

Signorina Grandi Firme
sei la diva del momento
ti faremo un monumento tutto d'or

Ora questo tipo di ragazza
tu la vedi in ogni piazza
nei ritrovi,nei caffè.

Portano i vestiti più aderenti
voglion far le seducenti
e lo stile un poco c'è

Ma questa gran mania
è davvero una follia,
chi lo sa se questa donna esisterà

Signorina Grandi Firme
col tuo stile Novecento
hai portato un turbamento
in ogni cuor

Signorina Grandi Firme
con le gonne sempre al vento
tu dirigi il movimento dell'amor

Le ragazze d'oggigiorno
sono tutte come te,
basta sol guardarsi intorno,
oh mamma mia ,quante ce n'è!

Signorina Grandi Firme
sei la diva del momento
ti faremo un monumento tutto d'or

Le ragazze d'oggigiorno
sono tutte come te,
basta sol guardarsi intorno,
oh mamma mia ,quante ce n'è!

Signorina Grandi Firme
sei la diva del momento
ti faremo un monumento tutto d'or


BIBLIOGRAFIA

  • Gino Boccasile - La signorina Grandi Firme - Ed. Longanesi (1981), con un saggio introduzione di Antonio Faeti 
  • Paola Biribanti - BOCCASILE, La Signorina Grandi Firme e altri mondi - Ed. Castelvecchi (2009)


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