24 luglio 2018

WARHOL ANDY omaggio dal mondo della moda


«Quando vedo qualcuno che indossa abiti terrificanti, che non hanno niente a che fare con loro, cerco di immaginare il momento in cui li stavano acquistando e hanno pensato 'Fantastico. Mi piace. Lo compro.'»

ANDY WARHOL (1930- 1987), Diari 


Warhol nasce con la moda

Andy Warhol [1]

Warhol, nel 1949, subito dopo gli studi al Carnegie Institute of Technology  di Pittsburgh, si trasferì a New York e non tardò a mettersi in luce come disegnatore e pubblicitario, sin da quando le sue fotografie di scarpe attirarono l'attenzione di alcune delle migliori riviste di moda americane degli anni '50 come  Glamour, Tiffany, Vogue e Harper's Bazaar. Negli anni '70, la connessione divenne più personale quando Warhol divenne amico di una nuova generazione di stilisti newyorchesi tra cui figurava anche Calvin Klein.


Andy Warhol ha saputo più di tutti ritrarre l'aspetto consumistico della contemporaneità trasformandolo in arte. La consapevolezza delle strategie del consumismo e del ruolo fondamentale dei mezzi d'informazione acquisita dall'artista nei suoi primi anni di carriera nel mondo editoriale porranno le basi per i temi e le estetiche che resero Warhol uno tra i più grandi e influenti artisti del Novecento. Ancora oggi la Pop Art di cui lui è il padre indiscusso diventa uno stile di vita che trasforma la moda in look stravaganti interpretati dal gusto moderno. [2] 

Andy Warhol - "Souper Dress", 1960
Abito in carta, cellulosa e cotone con il motivo
della celebre lattina della zuppa, immagine ripetuta in sequenza,  stampato in serigrafia. 


Questo abito è stato ispirato dal lavoro di Andy Warhol. Questi abiti sono state prodotti dalla Campbell's Soup, in una efficace campagna pubblicitaria. Un classico esempio in cui moda, arte e industria si intersecono in un'unica immagine. 

Questo abito, dalla linea dritta riporta, l'immagine ripetuta in sequenza, stampata in serigrafia dell'etichetta della lattina dell "zuppa Campbell's". Sul retro della scollatura dell'abito è l'etichetta originale.   





Una copia di questo abito è esposta al Metropolitan Museum of Art, di New York.


Paio di scarpe, ispirate all'etichetta "zuppa Campbell's"
disegnate come omaggio a Warholl, realizzate negli anni 2000


[1] Andrew Warhola Jr. (Stati Uniti (1928-1987), in arte  Andy Warhol, figlio di emigranti cechi.
[2] Warhol si inserisce fin dai suoi esordi lavorativi nel mondo pubblicitario come disegnatore e in quello dell'arte come pittore. Le sue opere, riproducendo in modo esasperato la realtà quotidiana, costituiscono un elemento basilare dell'estetica della Pop Art. Il ricorso alle tecniche fotografiche, cinematografiche, serigrafiche caratterizzano la sua ricerca che viene conosciuta dal pubblico per la prima volta nel 1966 in una famosa mostra di Leo Castelli. In campo fotografico usa macchine complesse come la Leica a telemetro e semplici come la Polaroid, ma le sue immagini sono quasi sempre la sintesi di processi grafici. Famosi sono i suoi abiti: Brillo (una gonna con l'immagine dell'omonimo detersivo) e Fragile, Handle with Care - un lungo vestito completamente ricoperto dalla scritta che da indicazione si trasforma in decoro - entrambi realizzati nel 1962. [Guido Vergani - Dizionario della Moda  (edizione 2010) - ed. Baldini Castoldi Dalai, 2009, p. 1243]


Serie di calzature femminili, da sera disegnate negli anni '50 da Andy Warhol
(da libro illustrato di Ralph Pomeroy, edito 1955 - collezione: The Museum of Modern Art, New York)



Nel 1955 l'azienda Miller ha assunto Warhol come disegnatore unico per la sua campagna pubblicitaria. Sul New York Times a cadenza settimanale sono stati pubblicati i disegni delle pubblicità Miller creati dall'artista.

Warhol nel settore della pubblicità ha composto tre raccolte di serigrafie rappresentati scarpe: Golden ShoesÀ la Recherche du Shoe Perdu e Diamond Dust Shoes. L'obbiettivo di queste raccolte era portare le calzature, tipico oggetto del quotidiano, allo status di opere d'arte. Per questa ragione, le scarpe femminili da lui ideate sono ricche di dettagli preziosi. À la Recherche du Shoe Perdu, nel cui titolo ad essere perduto era il tempo, catalogo alle scarpe di Miller, il riferimento è al romanzo di Proust. Ciascuna scarpa è accompagnata da una didascalia (concepita dallo scrittore Ralph Pomeroy e scritta con calligrafia tra l'infantile e il lezioso dalla madre dell'artista, Julia Warhola) che rivisita un detto o una frase celebre mettendovi come soggetto le scarpe. 





Calzatura da sera
litografia, colorata a mano 


Calzatura da sera
litografia, colorata a mano 


Calzatura da sera
litografia colorata a mano 

In Diamond Dust la tecnica di composizione cambia: anziché creare dei modelli di scarpe, queste vengono riprodotte a partire da fotografie. 

Andy Warhol - Diamond Dust Shoes (1980)
acrilico e inchiostro serigrafato su carta con polvere di diamanti


Gianni Versace nella collezione Primavera/Estate 1991 rende omaggio a Warhol e presenta questo abito, stampato a 11 colori, con l'icona di Marilyn Monroe e James Dean.



 
abito in tessuto in seta stampato, con stress e perline multicolori a ricamo
Metropolitan Museum of Art - New York 
dono di Gianni Versace




Rames Gaiba
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