Giarrettièra - dal francese jarretière, derivato da jarret, "garretto".
1. Fascia di tessuto elasticizzato ricamata o guarnita di pizzi (e, in taluni casi, fiocchi), posti nella parte superiore della gamba, oppure al di sotto del ginocchio per sostenere le calze; 1a. Nell'abbigliamento femminile odierno, ognuno dei quattro nastri di elastico che partendo dal busto o dal reggicalze, trattengono le calze all'altezza della coscia; 1b. Nell'abbigliamento maschile, ognuno dei due nastri (oggi di raro uso) che sostengono le calze all'altezza del ginocchio.
In passato era formata da nastri e legacci che cingevano la gamba all'altezza della coscia ed era considerata un ornamento da portare ben in vista, finché verso il 1880 arrivò il →reggicalze. Recentemente la moda ha fatto di nuovo della giarrettiera un elemento di raffinata eleganza femminile.
🇬🇧 Inglese: Garter suspender
1. Fascia di tessuto elasticizzato ricamata o guarnita di pizzi (e, in taluni casi, fiocchi), posti nella parte superiore della gamba, oppure al di sotto del ginocchio per sostenere le calze; 1a. Nell'abbigliamento femminile odierno, ognuno dei quattro nastri di elastico che partendo dal busto o dal reggicalze, trattengono le calze all'altezza della coscia; 1b. Nell'abbigliamento maschile, ognuno dei due nastri (oggi di raro uso) che sostengono le calze all'altezza del ginocchio.
In passato era formata da nastri e legacci che cingevano la gamba all'altezza della coscia ed era considerata un ornamento da portare ben in vista, finché verso il 1880 arrivò il →reggicalze. Recentemente la moda ha fatto di nuovo della giarrettiera un elemento di raffinata eleganza femminile.
🇬🇧 Inglese: Garter suspender
La Toilet (1742) - François Boucher (1703-1770)
olio su tela, cm 52.5 x 66.5
Madrid - Thyssen Bornemisza Museum
STORIA - Anche se oggi è indossato quasi esclusivamente dalle donne, la giarrettiera aveva il suo posto anche nella moda maschile. Il termine viene citato per la prima volta nell' 800 d.C. negli scritti di Eginardo nel descrivere le "giarrettiere" che sostengono le calze del monarca Carlo Magno, ma fa parte dell'abbigliamento maschile dal 1200. Nel 1300, indossarne solo una era segno di fedeltà ad una istituzione o famiglia nobile. Nel 1363, re Edoardo II d'Inghilterra ne proibirà l'uso, unitamente ad altri capi di abbigliamento, ad una vasta categoria di persone: potranno perciò essere indossate solo dalle categorie più abbienti. Nel 1400, Giuseppe degli Orologi, parlando del simbolismo dei colori, afferma che le dame dovrebbero sorreggere le calze violette con giarrettiere bianche e nere (simbolo di perseveranza). I nobili le ponevano, a sostegno della calzamaglia, appena sotto al ginocchio. Già nel sec. XV erano di moda per le donne e per gli uomini giarrettiere con motti e cifre ricamate. Le giarrettiere femminili potevano essere ricamate con frasi amorose e cuori oppure, per le vedove con teschi o frasi struggenti, od occhi con le lacrime: in questo caso in velluto nero. Nel 1500 la giarrettiera divenne per l'uomo un nastro annodato con gran fiocchi frangianti, chiamati in Italia «poste». Nel 1630 circa, sorreggono le brache aderenti lunghe al ginocchio. Nella moda femminile del 1700 presero anche il nome di: «legaccioli»: inizialmente semplici cordoni, in seguito composte da nastri intrecciati, ornati anche con gioielli. Nel 1800 scompaiono completamente nell'abbigliamento maschile, in quanto le fibbie che fermano i pantaloni al ginocchio sostituirono la giarrettiera. Dopo i primi decenni del 1900 le calze femminili saranno fissate all'orlo del busto, oppure quando l'era del busto tramonterà, ad un nastro fissato alla vita: il reggicalze. In seguito anche quest'ultimo diventerà inutile con l'uso del collant.
Giarrettiera (parte di una coppia)
Francia, 18 ° Secolo
seta, in tessuto armatura tela
Francia, 18 ° Secolo
seta, in tessuto armatura tela
CURIOSITÀ - Un noto costume matrimoniale delle famiglie nobili consisteva nel dividere fra gli invitati una giarrettiera in piccoli pezzi. Il cosiddetto "don de la jarrettière" è conosciuto e praticato in Francia, presso le popolazioni francofone del Belgio, anche nel matrimonio fra i contadini del Palatinato superiore e dell'Alsazia.
Tuttavia è tuttora in uso in particolari occasioni, nelle quali assume una funzione quasi scaramantica. Nel giorno del matrimonio la sposa dovrebbe indossarne una di merletto bianco, mentre la notte di capodanno è uso che l'indumento rosso portafortuna, d'obbligo per le donne, sempre secondo la superstizione, necessiti di essere completato dalla giarrettiera di pizzo rosso.
In entrambi i casi di superstizione nasce dalla forma che avevano, prima dell'avvento degli elastici, nastri e merletti chiusi con un fiocco. Sciogliere il fiocco o il gancio era simbolo di entrata in una nuova vita, insieme alla persona amata, o comunque di ingresso in un nuovo anno. Si osservi che oggi in questa usanza in Italia e altrove la giarrettiera è stata sostituita da un altro simbolo erotico, e cioè dalla cravatta dello sposo, che viene tagliata e distribuita tra gli invitati.
RIF. LETTERARIO - «Preziosi di fibbie e di nodi erano i legaccioli che di là [dal busto] si partivano a rattenere le calze». (D'Annunzio)
2. Nella lavorazione della maglia ai ferri, tipo di punto chiamato anche legaccio.Tuttavia è tuttora in uso in particolari occasioni, nelle quali assume una funzione quasi scaramantica. Nel giorno del matrimonio la sposa dovrebbe indossarne una di merletto bianco, mentre la notte di capodanno è uso che l'indumento rosso portafortuna, d'obbligo per le donne, sempre secondo la superstizione, necessiti di essere completato dalla giarrettiera di pizzo rosso.
In entrambi i casi di superstizione nasce dalla forma che avevano, prima dell'avvento degli elastici, nastri e merletti chiusi con un fiocco. Sciogliere il fiocco o il gancio era simbolo di entrata in una nuova vita, insieme alla persona amata, o comunque di ingresso in un nuovo anno. Si osservi che oggi in questa usanza in Italia e altrove la giarrettiera è stata sostituita da un altro simbolo erotico, e cioè dalla cravatta dello sposo, che viene tagliata e distribuita tra gli invitati.
RIF. LETTERARIO - «Preziosi di fibbie e di nodi erano i legaccioli che di là [dal busto] si partivano a rattenere le calze». (D'Annunzio)
17 Marzo 2017
Rames Gaiba
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