Gessàto - Aggettivo, dal participio passato del verbo gessare "segnare con il gesso".
1. Tessuto, disegnatura, a sottili righe verticali, regolarmente distanziate, chiare leggermente sbiadite su fondi scuri (per lo più di colore grigio antracite, blu o nero), che sembrano tracciate con il gesso. Da qualche anno, il rigato, che prima era rigorosamente “gesso”, ha ampliato la propria tavolozza, anche con righe colorate in contrasto sul fondo scuro.
L'ampiezza delle righe (di solito è di sette mm per le rigature fini, di dodici mm per le classiche medie, di venti mm per le rigature larghe) è assai varia (i termini sono indicati in 🇬🇧 Inglese):
- il chalk-stripe "segnato con il gesso", che presenta una linea continua come tracciata con un gesso, con una rigatura ampia;
- il pencil stripe, la cui riga è costituita da una successione di piccoli punti, che ha lo spessore di un tratto di matita;
- il cable-stripe, in cui osserviamo una riga formata da piccoli tratti diagonali che ricordano i disegni di una corda.
Le varianti vanno dalla linea interrotta alle molte linee vicine e parallele. La distanza presente fra una riga e l'altra viene definita spaziatura.
⛔ Ricordiamoci che quando le righe sono molto sottili e vicine tra loro (circa uno o due mm) il tessuto prende il nome di “millerighe” (vedi voce Dizionario).
È realizzato su flanelle o pettinati follati classici, di solito in lana pettinata, tinto in filo. Viene, oggi, realizzato in versione estiva, con tinti in filo in lino, cotone, ecc. Esistono anche gessati cardati, rigati con filati addirittura in seta.
2. Per estensione, l'aggettivo è anche riferito al capo dell'abbigliamento maschile, che l'etichetta vorrebbe abbinato con camicia e cravatta in unito, poi entrato persino nel guardaroba femminile (abiti, tailleur, gilet, blazer e capispalla), confezionato con l'omonimo tessuto, preferito come “divisa” da manager.
🇫🇷 Francese: (tessuto) Rayé | (abito maschile) Costume rayé 🇬🇧 Inglese: Pinstriped | Pinstripe | (abito) Pinstriped suit 🇩🇪 Tedesco: (tessuto) Nadelstreifen 🇪🇸 Spagnolo: Rayado
1. Tessuto, disegnatura, a sottili righe verticali, regolarmente distanziate, chiare leggermente sbiadite su fondi scuri (per lo più di colore grigio antracite, blu o nero), che sembrano tracciate con il gesso. Da qualche anno, il rigato, che prima era rigorosamente “gesso”, ha ampliato la propria tavolozza, anche con righe colorate in contrasto sul fondo scuro.
L'ampiezza delle righe (di solito è di sette mm per le rigature fini, di dodici mm per le classiche medie, di venti mm per le rigature larghe) è assai varia (i termini sono indicati in 🇬🇧 Inglese):
- il chalk-stripe "segnato con il gesso", che presenta una linea continua come tracciata con un gesso, con una rigatura ampia;
- il pencil stripe, la cui riga è costituita da una successione di piccoli punti, che ha lo spessore di un tratto di matita;
- il cable-stripe, in cui osserviamo una riga formata da piccoli tratti diagonali che ricordano i disegni di una corda.
Le varianti vanno dalla linea interrotta alle molte linee vicine e parallele. La distanza presente fra una riga e l'altra viene definita spaziatura.
⛔ Ricordiamoci che quando le righe sono molto sottili e vicine tra loro (circa uno o due mm) il tessuto prende il nome di “millerighe” (vedi voce Dizionario).
È realizzato su flanelle o pettinati follati classici, di solito in lana pettinata, tinto in filo. Viene, oggi, realizzato in versione estiva, con tinti in filo in lino, cotone, ecc. Esistono anche gessati cardati, rigati con filati addirittura in seta.
2. Per estensione, l'aggettivo è anche riferito al capo dell'abbigliamento maschile, che l'etichetta vorrebbe abbinato con camicia e cravatta in unito, poi entrato persino nel guardaroba femminile (abiti, tailleur, gilet, blazer e capispalla), confezionato con l'omonimo tessuto, preferito come “divisa” da manager.
🇫🇷 Francese: (tessuto) Rayé | (abito maschile) Costume rayé 🇬🇧 Inglese: Pinstriped | Pinstripe | (abito) Pinstriped suit 🇩🇪 Tedesco: (tessuto) Nadelstreifen 🇪🇸 Spagnolo: Rayado
I mille volti del gessato, “mettersi in riga”
STORIA - È nato come un tessuto tipico dell’abbigliamento maschile. Quando sono diventati popolari gli abiti gessati? La loro vera e propria storia iniziò nel XIX secolo quando era la “divisa” degli impiegati nelle banche londinesi (Banks in London) ed utilizzato solo per i pantaloni. L'attività bancaria era un mestiere da gentiluomo e ognuno indossava un abito da mattina con un frac con pantaloni rigati da abbinare: una divisa sofisticata piuttosto che un cardigan scarno e una cravatta a clip. Ogni banca aveva le sue strisce distintive, che sono diventate il catalizzatore per le versioni a due e tre pezzi che conosciamo oggi. Altri suggeriscono che i marinai a partire 1890 inventarono il vestito gessato. Il completo maschile gessato con giacca doppiopetto era un classico degli anni '30 del '900. Simbolo di potere per gli uomini d’affari, il gessato veniva indossato dai gangster più famosi, con cappello, sigaro in bocca e scarpe bicolori complete di ghette. Musicisti jazz come Dizzie Gillespie, lo indossano nei club, durante gli anni del proibizionismo.
Naturalmente questo look è entrato di diritto tra i costumi di scena dei film che raccontavano i crimini di quegli stessi gangster.
Tra la Prima e la Seconda Guerra mondiale, è stato indossato indifferentemente da attori e attrici (Clark Gable in “Via col vento”, Humphrey Bogart ne “Il grande sonno”, Rita Hayworth in “Gilda”, Joan Crawford in “Il romanzo di Mildred”) uomini d’affari e gangsters (che ne hanno fatto la loro divisa).
Il gessato divenne ben presto il simbolo della Seconda Guerra mondiale, anche in Europa. Ad indossarlo spesso era Sir Winston Churchill, il primo ministro britannico, contribuì a trasformare questo tessuto in un elemento dell’iconografia novecentesca. Sempre nel corso del XX secolo, fu parte integrante dell’immagine di diversi musicisti (vedi Fredi Buscaglione e Bob Dylan).
Lo indossano i Mods negli anni Sessanta, uno smoking gessato di Yves Saint Laurent diventa un classico del guardaroba femminile con una foto di Helmut Newton negli anni Settanta, al cinema viene proposto sovente associato a gangsters e malavitosi (“Il Padrino” di Francis Ford Coppola, i “Good Fellas” di Martin Scorsese o i completi disegnati da Giorgio Armani per “Gli Intoccabili” di Brian de Palma”… giusto per citarne alcuni).
Negli anni Ottanta, è un “must” per i manager di successo e, durante il decennio successivo la moda lo reinventa e propone in contesti diversi, spesso associato all’abbigliamento sportivo.
I capi realizzati in questo tessuto sono ancora uno dei capi che vengono considerati indispensabili in un guardaroba. Molti brand, da Dior Homme a Balenciaga, da Gucci a Hugo Boss, Armani, Ferré, Gaultier, Max Mara, per citarne alcuni, spesso hanno riproposto il gessato in molte versioni.
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Rames Gaiba
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