9 settembre 2017

KIMONO

Kimono - voce giapponese, 着物 letteralmente ki significa "abito" e mono "cosa" (da indossare). Termine appartenente al linguaggio internazionale dell'abbigliamento.

1. Abito tradizionale giapponese, femminile e maschile, costituito da una lunga veste generalmente di seta leggera, oppure in broccati sempre in seta però più pesanti (questi sono usati per le cerimonie) o cotone, ricamata o stampata a colori, stretto alla vita da un alta cintura annodata dietro. Tra le varie tipologie di kimono (ne esistono decine, ognuna con la sua specifica funzione, la sua stagionalità e le sue regole) ve ne sono tre principali che si differenziano soltanto nell'attaccatura e nell'ampiezza delle maniche: il kosode ha la manica stretta, l'hirosode ha le maniche ampie e il fuorisode (振袖) è il tipo più formale di kimono (escludendo il jūnihitoe), fatto di seta molto pregiata e colorata, e ha le maniche ampie le maniche che pendono. 

Il kimono estivo è chiamato katabira

Una parte importante del kimono è rappresentata dall'obi cioè la fascia con cui si chiude il kimono.

La struttura del kimono è estremamente semplice: 4 lunghe strisce rettangolari di tessuto cucite insieme in verticale. La semplicità di questa forma fa si che il kimono ma anche l'obi possono essere piegati lungo le cuciture in forme rettangolari perfette. I modelli di kimono variano a seconda del sesso, della classe sociale e della cerimonia a cui si partecipa. Vengono decorati a seconda delle stagioni (ad esempio: in primavera vi saranno rappresentati degli uccellini in mezzo al verde; in inverno potrebbe essere rappresentato un paesaggio invernale; nei periodi festivi prevalgono disegni di bambù, di pini e di fiori del pruno perché considerati segni di prosperità e di buona fortuna).


Kimono di seta. Periodo Taisho (1911-1927), Giappone.


Kimono donna (1923)
Romain de Tirtoff, in russo Роман Петрович Тыртов, detto Erté (1892-1990)


Furisode in seta, parzialmente ricamato, con obi.
Giappone circa 1940-1960
 

Shéhérazade * Kimono
Christian Dior Haute Couture by John Galliano
Primavera Estate 1998

* Questo kimono è ispirato al balletto “Shéhérazade” delle “Mille e una notte”.



Il kimono è una veste estremamente versatile e comprende tutte le componenti di questo abito tradizionale, che può essere composto da una a sei vesti indossate una sopra l'altra. Per un kimono possono servire anche 14 m di tessuto a seconda del modello. Gli eccessi del tessuto, durante la realizzazione del kimono non vengono mai tagliati, bensì lasciati dentro ripiegati, così se dovesse essere necessario allungare si può fare.

Sopra al kimono si può indossare l'
uchikake, una veste aperta ed imbottita che ricade sulle spalle come una stola.

2. Anche tipico indumento indossato da chi pratica lo judo. È costituito da pantaloni in cotone chiamati zubon, questi sono ampi e robusti, non hanno ne bottoni ne zip in quanto sono sostenuti da un cordone che passa in una cinturina lungo la vita. La casacca, sempre in cotone, più robusto di quello dei pantaloni, anch'essa priva di oggetti metallici e di bottoni; sulle zone più a rischio di strappi cioè il collo e le spalle, vi è un ulteriore rinforzo di tessuto. La cintura chiamata "obi" è sempre in cotone e può essere di diversi colori a seconda del grado (capacità) dell'atleta.



3. Il termine, dall'inizio del XX secolo, è anche usato per indicare nell'abbigliamento occidentale una manica ampia e senza cuciture sulle spalle.   




Nessun commento:

Posta un commento

Per ogni richiesta rettifica o integrazione o segnalazione link non più attivi esterni (anche video) inviare a Rames Gaiba una
Email: rames.gaiba@gmail.com
-----
■ I commenti non potranno essere utilizzati e non è accettata la condivisione a fini pubblicitari di vendita prodotti o servizi o a scopo di lucro o su articoli/post di informazione politica.
■ Non saranno accettati i commenti:
(a) che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy.
(b) che contengano indirizzi internet (siti collegati, e-mail).
■ Vi invito a non usare nei vostri commenti i caratteri tutti in maiuscolo.
■ Non manterrò in memoria interventi e messaggi che, a mio insindacabile giudizio, riterrò superati, inutili o frivoli o di carattere personale (anche se di saluto o di apprezzamento di quel mio post), e dunque non di interesse generale.

Le chiedo di utilizzare la Sua identità reale o sulla Sua organizzazione, e di condividere soltanto informazioni veritiere e autentiche. Non saranno pubblicati e non avranno risposta commenti da autori anonimi o con nomi di fantasia.

⚠ La responsabilità per quanto scritto nell'area Discussioni rimane dei singoli.

È attiva la moderazione di tutti i commenti.

Grazie per l'attenzione.

Rames GAIBA