11 dicembre 2023

ZŌRI


Gli zōri (草履) o zaori sono sandali tradizionali giapponesi, senza tacco, simili all'infradito occidentale, fatti di paglia di riso o altre fibre naturali, stoffa, legno laccato, pelle, gomma o altri materiali sintetici. Il tallone dovrebbe sporgere di circa 1/2 cm-1 cm dietro, e il mignolo non ha nulla su cui appoggiare. La stringa che tiene unito il piede alla calzatura è chiamata hanao. L'hanao, come nei geta, è posto al centro della parte finale del sandalo, non c'è quindi distinzione tra scarpa destra e scarpa sinistra.

Come tutti i sandali tradizionali giapponesi, gli zōri permettono una libera circolazione dell'aria intorno al piede, una caratteristica che probabilmente è stata adottata a causa del clima umido che predomina in gran parte del Giappone.

Vengono indossati con indumenti tradizionali giapponesi come il formale kimono, mentre in abbinamento con la versione più informale di quest'ultimo, lo yukata, sono preferiti i geta, un altro tipo di sandalo tradizionale giapponese. Gli zōri sono indossati con degli appositi calzini (quando presenti, per occasioni più formali) chiamati tabi.




Possono essere indossati e tolti molto facilmente, cosa molto importante in una cultura dove le scarpe vengono costantemente messe e tolte (ancora oggi è di norma in ogni casa giapponese lasciare le proprie calzature fuori dall’uscio: generalmente c'è sempre all'ingresso di ogni abitazione una zona dedicata, delimitata da un gradino); inoltre, con un kimono stretto, delle scarpe con i lacci sarebbero molto difficili da allacciare. Tutto ciò spiega il perché di  questo tipo di calzatura in Giappone.


STORIA -  Si ritiene che questi sandali abbiano risentito dell'influenza di calzature similari della Cina e dell'Egitto e che le loro origini risalgano al periodo Heian (794-1192). I Samurai usavano questo particolare tipo di infradito perché avevano la caratteristica di essere impermeabili, quindi adatti a ogni situazione climatica o per lunghi cammini ed erano fabbricati a mano, intrecciando la paglia in una trama che ricorda quella dei tradizionali tatami.


Rames Gaiba
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