24 gennaio 2020

TUTA

Tuta - riduzione ed adattamento della locuzione francese tout-de-même, "allo stesso modo", ossia "fatto tutto della stessa (stoffa), coordinato".

1. Abito in un solo pezzo formato da pantalone e blusa (maniche), con con tasche ed apertura sul davanti a cerniera o bottoni, può avere maniche lunghe o corte; il taglio è piuttosto comodo e abbondante e la lunga chiusura che va dall'inguine al collo facilita i movimenti. 

Francese: Pantalon à bavette - Inglese: Boiler suit; Bib and brace overall - Tedesco: Latzhose - Spagnolo: Mono de trabajo

1a. Nata come indumento maschile la Tuta da lavoro (jumpsuit) per la sua possibilità di indossarlo anche sopra altri indumenti, è indossata generalmente dagli operai sopra gli abiti normali per evitare di sporcarli durante il lavoro o per preservarli da particolari condizioni ambientali, chiuso da zip, in tela, ed in tal caso è realizzato in cotone pesante o denim, o tessuto impermeabilizzato.

1b. È usata anche come indumento da esercitazione o da combattimento adottato dai soldati (anche in tessuto mimetico).

1c. Nella versione in tessuto impermeabilizzato e imbottito viene indossata sulla neve per gli sport invernali.

Italiano: Tuta da sci - Francese: combinaison de ski - Inglese: ski suit - Tedesco: Skianzug
Spagnolo: Chándal de esqui

1d. E stata più volte reinventata dagli stilisti, assumendo così connotazioni diverse, dall'immagine sportiva sino a quella elegante da sera.   

Francese: Llama - Inglese: Lama - Tedesco: Lama -Spagnolo: Llama 

2. La moda femminile se ne impossessata è l'ha trasformata in un capo da indosssare per uscire a fare una passeggiata, un capo che può diventare luxury, in tessuti preziosi , a volte con rimami e trasparenze degne di un abito da sera, un capo che può diventare perfetto per eventi speciali.  


1. © Balenciaga - tuta con maxi tasche laterali
2. © Dolce & Gabbana - tuta stampata con limoni
Estate 2016


© Giorgio Armani - Sfilata Privé Haute Couture
Primavera Estate 2019

STORIA - Indumento ideato nel 1919-20 dal poliedrico Thayaht (pseudonimo di Ernesto Henry Michahelles), futurista e fascista di sicura fede. Grande pittore e scultore, studioso di esoterismo, al quale, secondo alcuni, si deve attribuire anche la coniazione del neologismo, che riprodurrebbe, schematizzato, il modello dell'indumento mediante una grande "T" sovrapposta a una "U" ad angoli retti, col taglio divaricante dei calzoni che rappresenterebbe una "A". TUTA, nell'intenzione di Thayaht, valeva per TUTTA "Un indumento che veste tutta la persona con utilizzo di tutta la stoffa". Quanto alla "t" perduta, ci informa il Dizionario Etimologico della Zanichelli, essa viene sostituita con il modello a "T" della "tuta". Dunque, un gioco grafico, di invenzione e di visione, in perfetta linea con il tumulto di "immagini" scatenato dal Futurismo.

RIF. LETTERARIO - Per metonimia si chiamano "Tute blu" gli operai, perché specialmente nelle grandi fabbriche indossano tute di colore blu, adatte a lasciare grande libertà di movimento. Si chiamano anche "colletti blu" (blue-collar workers) in contrasto con "colletti bianchi".  




Rames Gaiba
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