7 agosto 2024

COSTUME DA BAGNO

Indumento per fare il bagno al mare o in piscina o per prendere il sole in luogo pubblico. I tessuti base per la loro confezione sono generalmente le fibre di Elastan (lycra, ecc.) e tutti i tessuti elasticizzati e leggeri che aderiscono bene al corpo e favoriscono una nuotata confortevole.

È in genere in tinta unita (ma non bianco in quanto, quale che sia il tessuto su cui si trova posto, presenta il grave inconveniente di essere pressoché trasparente all'uscita dall'acqua) o fantasia (rigato o a bande) o stampato a vari motivi in genere associando un colore chiaro ad uno scuro (proprio per il motivo di cui sopra).

foto: © Gourmode - La storia del costume da bagno


Per l'uomo
può essere a slip o a calzoncino (boxer fino a bermuda), più o meno aderente e lungo.

Per la donna
può essere intero, due pezzi, topless, monokini o tanga.


Bikini o due pezzi - Tipo di costume da bagno composto da reggiseno e mutandina. Il reggiseno può essere a fascia, a triangolo, a corsetto, drappeggiato, ecc. La mutandina può essere a coda di rondine, a tanga, a calzoncino, ecc.

Monopezzo intero - Modello ricavato dalla struttura base del corpino e delle mutandina in un solo pezzo. Il costume intero può essere con o senza spalline, con scollatura quadrata, rotonda, a punta, ecc. con aperture geometriche sui fianchi centrali,ecc., con sgambatura più o meno alta.

Topless - Modello femminile costituito dal solo slip senza la parte superiore lasciando scoperto il seno.

Trikini - Costume intero, ma con la parte centrale (quella che copre l'addome) così ridotta e sottile da essere quasi inesistente.

Tankini - Non è un costume intero, non è un bikini, ma unisce, in un solo pezzo i pregi di entrambi. È formato da un pezzo superiore che copre parzialmente l'addome, lasciando di solito scoperte le parti più sensuali come l'ombelico, e un pezzo inferiore che può essere uno slip, un tanga.


costumi da bagno arena moda estate 2022 Sardegna, 2022. La sfilata celebrativa dei 50 anni di arena
foto:  © arena Press Office


Nei capi tecnici è un modello in un unico pezzo, progettato e costruito con tagli e motivi che favoriscono il compimento di particolari movimenti tipici del nuoto sportivo. Il costume ha caretteristiche performanti, dove il tessuto leggero (possono arrivare ad essere sottili come 1/100 della larghezza di un capello) in poliammide, l’elastan o la lycra, in modo tale da creare superfici il più lisce possibili che scivolano nell’acqua con il minimo dell’attrito. Il costume da gara va indossato stretto! Un costume "comodo" facile da indossare non serve a nulla. Il principale effetto del costume da gara è la compressione delle masse muscolari. Se il costume è largo questo effetto svanisce. Un costume largo può inoltre imbarcare acqua e fungere da "paracadute" durante la gara.


Costumi da bagno per competizioni sportive
foto: © Turbo


🇮🇹 Costume da bagno🇫🇷 Francese: Maillot de bain 🇬🇧 Inglese: Bathing-suit 🇩🇪 Tedesco: Badeanzug 🇪🇸 Spagnolo: Bañador

🇮🇹 Costume intero - 🇫🇷 Francese: Maillot une pièce 🇬🇧 Inglese: One-piece bathing-suit 🇩🇪 Tedesco: Einteil Badeanzug 🇪🇸 Spagnolo: traje de baño

🇮🇹 Costume due pezzi - 🇫🇷 Francese: Maillot deux pièces 🇬🇧 Inglese: Two-piece bathing-suit 🇩🇪 Tedesco: Zweiteilen Badeanzug 🇪🇸 Spagnolo: Gorro de baño 


STORIA - Il costume da bagno si diffonde in Europa a partire dalla metà dell'Ottocento di pari passo con l'abitudine di fare bagni, sia al mare che ai laghi. I “bagni di sole” sono considerati necessari alla salute come i bagni di mare, quando ci si immerge interamente abbigliati, con cappello e maniche lunghe, entrando e uscendo da cabine semoventi e a debita distanza gli uni dalle altre. I primi costumi sono in maglia di cotone o in lana, materiali ritenuti più adatti ad assorbire l'umidità. In questi primi anni i costumi erano concepiti come abbigliamento da spiaggia, più che per il nuoto.

Il nuoto come attività sportiva compare nella prima Olimpiade moderna (aprile 1896) con eventi  riservati esclusivamente ad atleti maschi. Perché le gare di nuoto comprendessero anche eventi femminili bisognerà aspettare i Giochi della V Olimpiade, che si svolse nel luglio 1912 a Stoccolma.


Alfréd Hajós¹ fu nel 1896 il primo 
campione olimpico del nuoto


Gli uomini entrano in acqua con calzoncini a metà gamba, come si osserva nel dipinto di Seurat Bagnanti ad Asnières.²

 Bagnanti ad Asnières (1884) -  Georges Seurat (Francia, 1859 - 1891)
olio su tela, cm 201 x 301.5
Londra - National Gallery


Les Baigneus (Bagnanti)³, 1918  - Pablo Picasso (1881-1973)
olio su tela, cm 27 x 22
Parigi - Musée Picasso 


Isaac Israëls (1865-1934) -Tra le onde (1920)


Sulla spiaggia (1927) - Zinaida Evgen'evna Serebrjakova (1884-1967)


A Milano, nel 1842, apre i battenti la prima piscina pubblica, il Bagno di Diana ma soltanto nel 1886 viene riconosciuto il diritto di tuffarsi anche alle donne, quindi un paio d'ore al giorno la grande vasca è riservata esclusivamente a loro. Soltanto negli anni intorno alla grande guerra questo sport si diffonde e compaiono sulle spiagge e nelle piscine, ormai numerose in tutta Italia, le nuotatrici in costume da bagno. Nel  1870 le donne per poter fare un bagno in pubblico indossavano diversi strati di gonne, lunghe fino ai piedi, completamente vestite e con i capelli raccolti in una cuffia. Durante la fine dell'Ottocento l'orlo delle gonne si alzò, ma le caviglie rimasero coperte ancora per molto tempo da speciali stivaletti di cuoio forato. Nei primi del Novecento i costumi sono molto castigati, ma non c'è paragone rispetto alle origini: infatti si cominciano a scoprire le braccia, è consentita una scollatura un po' più ampia e i polpacci iniziano a farsi vedere. Nel 1910 i costumi da bagno iniziano a diventare un oggetto molto curato e bello, ma comunque visto da pochi. Infatti negli stabilimenti balneari si usava arrivare dalla cabina al bagnasciuga coperti da un accappatoio che copriva tutto. I costumi che presentò in quegli anni la casa Erté si ispirano ai costumi teatrali. Nel 1915 cominciarono a nascere le prime linee di moda, e le ispirazioni cominciarono a farsi sentire. Nel 1920 nascono anche le prime fabbriche di costumi da bagno in California. Negli anni Venti c'è un'altra importante trasformazione, in quanto i costumi presentati e creati da Poiret diventarono tuniche in maglia, da indossare su pantaloni aderenti fino alla coscia. Dalla metà degli anni Venti in poi, le donne più audaci iniziarono ad accorciare la lunghezza del pantaloncino e a rendere sempre più ampie le scollature sulla schiena, cominciando a preoccuparsi dell'abbronzatura.


Costume da bagno (1928 circa) - Sonia Terk Delaunay
maglia in lana
 Parigi - Palais Galliera, Musée de la mode


Gli anni Trenta rappresentano una vera e propria rivoluzione. La messa in commercio del primo tessuto elasticizzato costituì uno stimolo per tutti. Dagli Stati Uniti arrivò anche in Italia il “Costume Sirenetta” che lasciava scoperte gambe e braccia, era uno dei primi costumi interi ed era molto scollato. Nel '32 compaiono i primi antenati del bikini, che erano costituiti da un pantaloncino con sopra un corpetto, tenuti insieme solo da triangoli di tessuto. La prima famosa italiana ad indossare questo capo fu Marta Abba e fu scandalo. Del 1939 è il primo vero due pezzi, ovviamente castissimo, lanciato dalla casa di moda Jantzen¹⁰, che lasciava coperto l'ombelico.




Negli anni Quaranta l'abbronzatura diventa sempre più un simbolo di identificazione sociale e allo stesso tempo il cinema comincia a dettare la moda al suo pubblico, così anche i costumi da bagno più gettonati sono quelli che indossano le dive. In “La donna dai due volti” Greta Garbo indossa un due pezzi in maglia nera che resta nella storia: aveva una mutandina alta ed un reggiseno molto simile a quelli intimi, che fu considerato molto audace, reso ancora più sexy dal colore, il nero. Nel '46, dopo gli esperimenti nucleari nell'atollo Bikini, lo stilista francese Rèard presenta la sua collezione di costumi da bagno tra cui il “Bikini”, un due pezzi molto succinto che lasciava scoperto l'ombelico, chiamato così per il sicuro clamore che avrebbe provocato. Nel concorso di “Miss Italia” del '47 le ragazze sfilarono proprio in due pezzi.

Miss Italia, 1947


Negli anni Cinquanta si comincia ad usare il nylon per i costumi da bagno e nello stesso periodo nascono anche i primi prodotti cosmetici resistenti all'acqua.

 Hermès, Costume da bagno in lurex (1950 circa)
New York - Metropolitan Museum


Anche Gina Lollobrigida si lascia immortalare da un fotografo mentre indossa un bikini che le lascia scoperto l'ombelico. Ormai è una moda irrefrenabile. Del '52 sono i primi tessuti in lastex stampato, così i costumi, sempre di più, fasciano ed evidenziano il corpo, anche grazie a stecche inserite. Le più grandi case americane di moda come Cole, Jantzen e Catalina scelgono famose testimonial come Marilyn Monroe e Esther Williams, Bette Davis, Olivia de Havilland e Rita Hayworth. Nel '53 Rèard lancia sul mercato il “Reggiseno Disco Volante” che permetteva di eliminare le bretelline e la guaina Sexyform che sosteneva i glutei, in netto anticipo rispetto alle nostre tendenze.

Nel cinema di quei anni però, il bikini più osé indossato da un'italiana fu quello di Marisa Alassio in “Poveri ma belli”, fil del 1957 diretto da Dino Risi.

Marisa Alassio sul set del film “Poveri ma belli” del 1957


Durante gli anni Sessanta il costume a due pezzi è ormai accettato, anzi nasce ogni anno una tendenza diversa, per forme, accessori e fantasie. Dalla metà degli anni Sessanta in poi le donne non contente vogliono ancor più pelle nuda. Il monokini di taglia molto ridotta, solo un triangolo davanti e sul dietro una stringa che passa in mezzo alle natiche. È il tanga, uno slip di origine brasiliana.¹¹ E anche questa volta saranno le attrici le prime a sfoggiarlo: da Laura Antonelli a Ursula Andress in un vero e proprio topless. Lo sconvolgimento dei costumi sociali avvenuto con le rivolte del '68, ha reso questa evoluzione del costume molto veloce. 

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Alfréd Hajós fu il nuotatore che più di tutti si distinse in questa prima edizione olimpica. Vinse infatti – all’età di soli 17 anni – sia i 100m (in 1’22”2) sia i 1200m (in 18’22”2). Hajós fu il primo campione olimpico del nuoto, il primo nuotatore a vincere due finali olimpiche nella stessa edizione dei giochi e il più giovane campione olimpico di tutti i tempi (con i suoi 17 anni). Perché le gare di nuoto comprendessero anche 2 eventi femminili bisognerà aspettare i Giochi della V Olimpiade, che si svolse dal 6 al 15 luglio 1912 a Stoccolma. Fu solo in questa edizione che le donne fecero il loro debutto olimpico nel nuoto.
Giulia Rossi - M come moda ; Ed. Pendragon, 2023 Voce: Costume intero, p. 42
Tre bagnanti, che indossano un costume alla moda, sono sulla riva di una spiaggia (si tratta della località di Biarritz, sulla costa basca a sud-ovest della Francia) che si apre sul mare, solcato da una barca a vela, antistante il porto, come suggerisce il faro che si staglia all'orizzonte. Una donna, seduta di spalle, si strizza i cappelli, quella di centro è sdraiata e si gode il sole che bagna il suo corpo, infine l'ultima è in piedi, le chiome scosse dal vento, forse pronta con uno scatto a tuffarsi in acqua.
Il Bagno di Diana era uno stabilimento pubblico per la balneoterapia sorto a Milano presso la allora Porta Orientale, oggi Porta Venezia, nel 1842 su progetto dall'architetto Andrea Pizzala (1798-1862). Il complesso venne demolito nel 1906 per fare posto al Kursaal Diana (gennaio 1907-ottobre 1908).
Marta Boneschi - Il comune senso del pudore - Ed. il Mulino, 2018, pp. 55-56
Erté pseudonimo di Romain de Tirtoff (San Pietroburgo, 1892 - Parigi, 1990), scenografo e costumista russo-francese.
Paul Poiret (Parigi, 1879-1944), primo creatore di moda in senso moderno.
Sonia Terk (1885-1979) fu pittrice, come il marito Robert Delaunay, e designer con una preferenza per le forme geometriche e i colori puri. Non essendo ancora state create le fibre elasticizzate i costumi da bagno venivano spesso realizzati in maglia!
Marta Abba (Milano, 1900 - San Pellegrino Terme, 1988). Celebre attrice teatrale e cinematografica; musa ispiratrice del grande scrittore e commediografo Luigi Pirandello.
₁₀ Jantzen - azienda fondata nel 1910 a Portland (Oregon, Stati Uniti). Originariamente nata come maglificio, che avrebbe continuato a produrre se ne 1913 la squadra di canottaggio locale non avesse fatto richiesta di speciali costumi di lana che difendessero gli atleti dal freddo. Nel '28 l'azienda era conosciuta anche fuori dagli USA non solo per i suoi costumi da bagno ma anche per il complesso della produzione destinata allo sportswear: il colpo di genio risale al '23, quando Jantzen scelse il nuovo marchio per i suoi capi, la figurina di una tuffatrice (la prima vera pin up). 
₁₁ Guido Vergani (a cura di) - Dizionario della Moda (edizione 2010) - Ed. Baldini Castoldi Dalai,  2009 Voce: Costume da bagno, p. 285 scritta da Gabriella Gregorietti.      


Rames Gaiba
© Riproduzione riservata

Bibliografia 
📖 Doretta Davanzo Poli - Costumi da bagno - Zanfi Editori, 1995
📖 R. Levi Pisetzky - Storia del costume in Italia, vol. 5° - Treccani I.E.I., 1969 

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