19 maggio 2025

VIOLA

Lente spirali... dei fulmini fragili restano.


Prima di tutto devo spiegare il sottotitolo.
Ho usato due versi di poesie di grandi autori.


Lente, spirali viola…,” Federico García Lorca, Campagna¹
dei fulmini fragili restano…,” Giovanni Pascoli, La mia sera²

Il viola non è contemplato nella lista dei colori dello spettro di Newton³, bensì il violetto, la lunghezza d'onda più corta visibile all'occhio umano. Il colore viola è un colore secondario, schiacciato tra i colori  primari rosso e blu perché percettivamente nasce dalla fusione fra gli stessi. Il blu e il rosso, se visti come colori della luce diffusa dal prisma, si trovano ai due lati opposti dello spettro, e dunque non si sovrappongono mai quando la luce bianca viene divisa nei colori che la compongono. Il viola, dunque, per Newton era un problema. Entra in scena il violetto. Ma a differenza del verde, il quale è a sua volta colore autonomo nello spettro newtoniano, ma è prodotto dalla combinazione fra blu e giallo, che è così largamente presente in natura, il viola è un colore intimo. Per farne esperienza in dimensioni sconfinate, per incontrarlo negli spazi ampi della natura occorre affidarsi alle percezioni transitorie del cielo al momento del crepuscolo o del mare al tramonto.




In Italia ed in altri paesi in Europa è stato associato al mezzo lutto, quello che si allontana nel tempo. Evoca la vecchiezza femminile, dolce come i riflessi malva dei capelli delle donne attempate. Il viola è il colore liturgico della Penitenza, dell'Avvento e della Quaresima. È diventato, tardivamente, il colore del vescovo nella Chiesa Cattolica Romana, cosa piuttosto eccentrica. “Poiché l'alto clero si è appropriato di questo colore irrequieto, si potrebbe dire che esso mira alla porpora cardinalizia, appoggiandosi agli irrequieti scalini di una continua tensione verso l'alto”


Iconic!
Posizioni unilaterali, oscillanti, mediocri o ambivalenti stanno spesso al posto della sintesi.


IL VIOLA NELLA MODA

Il viola si è imposto nella moda piuttosto tardi. «Un tempo le vesti di questo colore erano rare e costosissime visto che per realizzare un solo abito erano necessarie conchiglie di straordinaria rarità. Le cose sono cambiate alla metà dell’Ottocento quando William Henry Perkin, un giovane chimico inglese, mentre tentava di sintetizzare il chinino, composto noto per combattere la malaria, creò per caso la porpora di anilina o malveina, un’ipnotizzante sfumatura di viola, nonché il primo colorante artificiale».

Il viola, con la sua dualità tra raffinatezza ed eccentricità, è da sempre una scelta distintiva nel mondo della moda. Sin dall’epoca vittoriana, quando i coloranti sintetici come il "mauve" permisero una diffusione più ampia di questo colore, il viola si è imposto come simbolo di lusso e status sociale. Stilisti di fama internazionale, come Valentino, Versace e Alexander McQueen, hanno utilizzato il viola in collezioni iconiche per evocare eleganza e un’aura di mistero.


È un colore difficile da indossare e fu a lungo praticamente interdetto ai maschi.
Con il nero fa drammatico e lutto (meglio il marrone), tant'è che il colore viola viene sfoggiato nelle stole dei sacerdoti durante le messe da requiem, le ferie di quaresima e il giorno dei morti. Per questa ragione non ci si dovrebbe, secondo la tradizione cristiana, vestire di colore viola al matrimonio. In queste occasioni si dovrebbe optare per tonalità più delicate, come pastelli leggeri o sfumature neutre, che si fondono con grazia nell’atmosfera generale del matrimonio. In questo senso la scelta potrebbe ricadere su un abito color lavanda, o anche un vestito celeste.

La connaturata sensibilità fa del viola il colore della suggestione, del fascino, della seduzione, dell'attrazione magica. Tutto ciò che si carica di charme trova espressione nella pacata compiutezza, nell'equilibrata armonia, nella delicata eleganza di questo colore.

Dior, 2003


Nella superstizione, e nel teatro in particolare, è un colore da evitare. Dal punto di vista fisico il viola è un colore estremo: dopo di lui si estende la gamma degli ultravioletti, il mondo sterminato dell'invisibile. Nel 1947 lo psicologo svizzero Max Lüscher lo associa alla magia, fantasia, sentimentalismo. Colore "notturno" per ritrovi, discoteche.

Nello spettro di Newton è il colore che segna il limite estremo della banda percepibile e nella piramide cromatica di Heinrich Lambert, sulle cui facce sono disposti tutti i colori dello spettro newtoniano, esso funge da base.

GRADAZIONI DI VIOLA - Ametista, Barbabietola, Eliotropo, Glicine, Lampone, Lavanda, Lilla, Malva (Mauve), Melanzana, Mirtillo, Mora, Oricello, Porpora, Prugna, Violetto.

Tutta la potenza del viola è ben rappresentata da due sfumature, una molto antica e una contemporanea. La prima il Porpora di Tiro, un tempo segno di ricchezza ed elevato status sociale, è servita a stabilire un legame tra il viola e il divino. La seconda, il Malva [“malva di Perkin”, siamo al 1856
 - N.d.C.], una strabiliante creazione chimica dell'uomo, ha fatto sì che nell'Ottocento il viola diventasse sempre più democratico e popolare.¹⁰  

PIGMENTI NATURALI VIOLA

Classificazione¹¹
  • Campeggio (tendente al nero)
  • Papavero comune
  • Mirtillo nero (per un violetto-blu)
  • Oricello: porpora-viola scuro che si trova in alcuni licheni. Nel XIV secolo Alemanno del Giunta, a Firenze, notata la metamorfosi del colore dei licheni, iniziò a tingere seta e lana con essi; a seconda della varietà dei licheni alcuni oricelli erano viola intenso, altri rosso purpureo.
  • Rovo: si tingeva in un viola rosato.
La via più semplice e più sicura è comunque tingere prima in rosso con la robbia o la cocciniglia e poi sovrapporre l'indaco. Se si desidera un viola chiaro o ciclamino, conviene usare la robbia (estratto dalle radici della pianta Rubia tinctorum), se invece il viola deve essere più forte, è preferibile ricorrere alla cocciniglia (colorante ricavato dall'omonimo insetto appartenente alla famiglia della coccoidea) e poi all'indaco, ripetendo le immersioni fino ad ottenere la tonalità giusta.¹²


Profumo di orchidea e giravolte di viola.


SIMBOLI, MITI E CREDENZE

In Giappone, il viola si afferma soprattutto nel mese di maggio, quando l'iris laevigata variegata e l'iris japonica fanno a gara per il fiore più bello, in uno spettacolo da caleidoscopio. Da sempre colore della regalità, il viola deve forse la sua aurea al potere carismatico e mistico che esercita sulle persone.


Il Koki-murasaki, viola scuro reale, è un viola scuro tinto di nero, ottenuto mescolando una tinta viola con liscivia e aceto. Secondo il codice vestimentario del tempo, il kimono di questo viola scuro era appannaggio esclusivo delle classi altolocate e veniva precluso ai ceti inferiori.¹³


Kimono da bambino. Periodo: Meiji.
Stoffa: Chirimen (seta crespa). Tecnica tintura: Yũzen



Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, Spagna, 1898 - Granada, Spagna, 1936) 
Giovanni Pascoli (San Mauro Pascoli, 1855 - Bologna, 1912), dalla raccolta dei “Canti di Castelvecchio”, è stata composta nel 1900.
Lo Lo spettro di Newton, o spettro della luce visibile, è la scomposizione della luce bianca in tutti i colori che compongono l'arcobaleno, e ipotizzò che la luce fosse composta da particelle di differenti colori, e che ogni colore viaggiasse con una propria velocità, compresa tra quella del rosso (il più veloce) e quella del violetto (il più lento).  Lo spettro di colori che ne risulta è un'ampia striscia, e qui arriva il mistero. In quanto il blu e il rosso sono  agli opposti allora come lo “vediamo”? Il nostro cervello, per risolvere questa contraddizione, “piega” lo spettro in un cerchio: unisce il rosso e il blu, e “inventa” una nuova percezione visiva per colmare il vuoto tra di loro. Nasce così il viola, un colore non spettrale, che non esiste nella realtà fisica della luce, ma solo come elaborazione mentale., è la scomposizione della luce bianca in tutti i colori che compongono l'arcobaleno, e ipotizzò che la luce fosse composta da particelle di differenti colori, e che ogni colore viaggiasse con una propria velocità, compresa tra quella del rosso (il più veloce) e quella del violetto (il più lento).  Lo spettro di colori che ne risulta è un'ampia striscia, e qui arriva il mistero. In quanto il blu e il rosso sono  agli opposti allora come lo “vediamo”? Il nostro cervello, per risolvere questa contraddizione, “piega” lo spettro in un cerchio: unisce il rosso e il blu, e “inventa” una nuova percezione visiva per colmare il vuoto tra di loro. Nasce così il viola, un colore non spettrale, che non esiste nella realtà fisica della luce, ma solo come elaborazione mentale.
Kassia St Clair
- Atlante sentimentale dei colori; Ed. Utet, 2018 Viola, p. 171. L'autore, sottolina, inoltre, che «il viola non ha mai avuto nemmeno tanta autonomia linguistica, ed è stato spesso descritto a partire dal rosso, dal blu o persino dal nero.» Per l'etmologia rimando (vedi link sotto) al mio «Dizionario colori ad uso della moda». 
David Scott Kastan - Sul colore; Ed. Einaudi, 2018, All'ora violetta, p.155
Goethe, La Teoria dei Colori, 1810
Simona Segre Reinach, sociologa e antropologa, docente all’università di Bologna.
Claudio Widmann - Il simbolismo dei colori; Ed. Ma.Gi., 2014 Viola, p. 201
Per il “Malva di Perkin”, si rimanda  alla lettura del libro Garfield Simon - Il malva di Perkin. Storia del colore che ha cambiato il mondo; Ed. Garzanti, 2002. È, anche, indicato nella Bibliografia di questo blog.
₁₀ Kassia St Clair; op. cit. p. 171
₁₁ Marina Nelli - Quaderni Colore, Viola; Ed. Elpo, 2020, p. 11
₁₂ Gun Lundborg - Come tingere al naturale il cotone, la lana, il lino, la seta; Ed. Edagricole, 1983, Il viola, p. 50
₁₃ Katsumi Yumioka (a cura di) - Kimono. I Colori del Giappone. La collezione di Katsumi Yumioka; Ed. L'ippocampo, 2010, pp. 151-155 da cui è tratta anche l'immagine del kimono da bambino.


Rames GAIBA
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