Storia di un colore oggi disciplinato e giudizioso
BLU - Dal francese bleu (turchino scuro) da cui sono nati in Italia blu e blé, che è rimasto nel parlato popolare delle regioni centro-meridionali. In francese il termine bleu copre un arco cromatico che va dal blu marino o navy (quello scuro e quasi nero) al blu di Prussia, all'oltremare, fino all'azzurro con cui in italiano indichiamo una tinta più chiara nella quale non si sente però aggiunta di bianco (come accade per il celeste).¹
Nell'antichità è sopravvissuta a lungo una certa ambiguità terminologica che non sapeva chiaramente distinguere fra blu e nero. Nel lessico greco, il termine kuaneon indicava, sia il nero che il blu, soprattutto nelle sue gradazioni più scure.² In greco, il cui lessico dei colori ha impiegato parecchi secoli prima di stabilizzarsi, le due parole usate con maggiore frequenza per indicare il blu sono glaukòs e kyaneos. Quest'ultimo termine, in epoca omerica, qualifica sia il blu chiaro degli occhi, sia il nero di un abito da lutto, ma mai il blu del cielo né quello del mare.³
Nell'antichità è sopravvissuta a lungo una certa ambiguità terminologica che non sapeva chiaramente distinguere fra blu e nero. Nel lessico greco, il termine kuaneon indicava, sia il nero che il blu, soprattutto nelle sue gradazioni più scure.² In greco, il cui lessico dei colori ha impiegato parecchi secoli prima di stabilizzarsi, le due parole usate con maggiore frequenza per indicare il blu sono glaukòs e kyaneos. Quest'ultimo termine, in epoca omerica, qualifica sia il blu chiaro degli occhi, sia il nero di un abito da lutto, ma mai il blu del cielo né quello del mare.³
Pigmento di colore azzurro cupo, turchino scuro nelle diverse gradazioni. Molto usato scritto al francese bleu, da cui proviene l'aggettivo bluastro, che indica un colore turchiniccio.
In natura il blu è una vera rarità. Infatti solo il 10% delle 280.000 specie di piante sono blu, e i frutti che possono apparire blu come i mirtilli in realtà devono il loro colore ad una mutazione del pigmento del rosso, lo stesso delle ciliegie. Tra gli animali il blu si trova quasi unicamente sulle piume della ghiandaia azzurra, sul sedere del mandrillo, sulle zampe della sula piediazzurri, nel sangue del limulo e sul corpo del drago blu. Anche i minerali blu sono piuttosto rari, tanto che queste pietre sono state utilizzate spesso per realizzare immagini sacre o per conservarle, come ad esempio il frammento della croce di Cristo nella corona di Carlo Magno, racchiuso tra due zaffiri blu. Solo l'8% della popolazione mondiale ha gli occhi blu. Il cielo e l'acqua ci appaiono blu, ma in realtà non lo sono, ed entrambi possono essere di altri colori in base alle circostanze.
In natura il blu è una vera rarità. Infatti solo il 10% delle 280.000 specie di piante sono blu, e i frutti che possono apparire blu come i mirtilli in realtà devono il loro colore ad una mutazione del pigmento del rosso, lo stesso delle ciliegie. Tra gli animali il blu si trova quasi unicamente sulle piume della ghiandaia azzurra, sul sedere del mandrillo, sulle zampe della sula piediazzurri, nel sangue del limulo e sul corpo del drago blu. Anche i minerali blu sono piuttosto rari, tanto che queste pietre sono state utilizzate spesso per realizzare immagini sacre o per conservarle, come ad esempio il frammento della croce di Cristo nella corona di Carlo Magno, racchiuso tra due zaffiri blu. Solo l'8% della popolazione mondiale ha gli occhi blu. Il cielo e l'acqua ci appaiono blu, ma in realtà non lo sono, ed entrambi possono essere di altri colori in base alle circostanze.
IL BLU NELLA MODA
Il colore blu è oggi diventato simbolo della classe lavoratrice a mezzo di espressione per le subculture giovanili, fino alla sua affermazione come colore iconico nella moda contemporanea.
È passato attraverso la mitica avventura della "febbre dell'oro" con i jeans, il capo più global che c'è. È il blu Lanvin una tonalità che dagli anni '20 che si ispirerebbe ai cieli mediterranei e che è stata resa celebre dalla maison Lanvin. È il blu Balestra, una tonalità di blu brillante, un colore unico che ancora oggi dagli anni '60 è simbolo indiscutibile della maison. È il blu delle righe dello stile marinière “vestivamo alla marinara”.
“Quando scegliete una sfumatura di blu, fate attenzione, osservatelo sia alla luce del giorno sia a quella elettrica, perché cambia molto il suo aspetto”. Così racconta Maria Grazia Chiuri pochi minuti prima di mandare in passerella la sua collezione invernale per Dior. Monsieur avrebbe approvato. Come raccomandava nel suo Petit dictionnaire de la mode (1954): “è l’unico colore che può competere con il nero perché presenta le sue stesse qualità”.⁴
È passato attraverso la mitica avventura della "febbre dell'oro" con i jeans, il capo più global che c'è. È il blu Lanvin una tonalità che dagli anni '20 che si ispirerebbe ai cieli mediterranei e che è stata resa celebre dalla maison Lanvin. È il blu Balestra, una tonalità di blu brillante, un colore unico che ancora oggi dagli anni '60 è simbolo indiscutibile della maison. È il blu delle righe dello stile marinière “vestivamo alla marinara”.
“Quando scegliete una sfumatura di blu, fate attenzione, osservatelo sia alla luce del giorno sia a quella elettrica, perché cambia molto il suo aspetto”. Così racconta Maria Grazia Chiuri pochi minuti prima di mandare in passerella la sua collezione invernale per Dior. Monsieur avrebbe approvato. Come raccomandava nel suo Petit dictionnaire de la mode (1954): “è l’unico colore che può competere con il nero perché presenta le sue stesse qualità”.⁴
Il cielo notturno sui suoi pants
Emilio Pucci - Autunno Inverno 2015-2016
Scarpe maschili lucide blu
Versace - collezione primavera 2017
L’abito-scultura ispirato agli Oceani, esposto al padiglione italiano dell’Expo di Lisbona del 1998, realizzato con 1200 pezzi di taffetas in 32 diverse sfumature di azzurro, tra le sue pieghe. Roberto Capucci⁵, antesignano della plissettatura portata all’estremo, ne diventa uno dei principali autori del XX secolo.
STORIA - Il blu è un colore che esiste da sempre con maggiori o minori fortune e significati diversi. Questo colore che percorre la moda a partire dal XX secolo ha in realtà una sua storia molto più antica, lunga e complessa. Se i Greci e i Romani tingono poco in blu, altri popoli lo fanno più frequentemente. Così i Celti e i Germani, che allo scopo utilizzano il guado (Isatis tinctoria), pianta erbacea che cresce in numerose regioni dell'Europa temperata. Le tinture blu sono utilizzate soprattutto dai popoli del Vicino Oriente, che importano dall'Asia e dall'Africa una materia colorante a lungo sconosciuta in Occidente: l'indaco⁶. Sicuramente ha avuto un significato politico. Questo colore fu riscattato nientemeno che da Carlo Magno che con la fondazione del Sacro Romano Impero lo liberò da quella brutta reputazione che gli avevano attribuito i Latini fin dai tempi di Giulio Cesare quando i Britanni avevano affrontato le armate romane dipingendosi il corpo di un terrifico blu. Esso fu elevato invece a colore regale sotto il re franco e diffuso in tutto il regno con l'ordine di coltivare il guado per rifornire la fiorente industria laniera. Conquistò in breve le corti d'Europa e fu anche introdotto contemporaneamente nell'araldica con il significato di "fede, giustizia e lealtà"; da qui andò poi a colorare con lapislazzuli il manto delle Madonne sulle pale d'altare.
Il dolore di Maria ai piedi della croce (1657)
Philippe de Champaigne (1602-1674)
olio su tela, 178 x 125 cm
Parigi, Francia - Musée du Louvre
Poi, per i rovesciamenti di senso a cui la storia ci ha abituati, (dopo aver appunto connotato il potere monarchico) andò a rappresentare la vittoria degli ideali repubblicani della rivoluzione francese, finendo così sulla bandiera come il primo colore e il più importante. In Cina venne adottato come uniforme da Mao-Tse-Tung e diventò il simbolo del comunismo di base. Oggi è un colore disciplinato, un colore giudizioso. Diventato, in Occidente, garante dei conformismi, regna sui jeans (e il denim, il tessuto più globale del mondo). Gli hanno perfino affidato l'Europa e l'ONU e la NATO... per dire quanto piace!
L'associazione più frequente, dopo quella fra blu e cielo, è quella fra blu e mare. E forse per la solidità di tale associazione fra gli uomini del cielo (aviatori, hostess, stewards) e quelli del mare (marinai) hanno, generalmente, entrambi divise blu.
Il blu è un colore psichico, nel senso che le sue sfumature sono associabili a stati psicologici differenziati. È correlato da una parte con la capacità riflessiva e la sua concentrazione profonda, dall'altra con la simbologia materna e affettiva. Nei suoi toni più spenti e scuri è il colore della tristezza, del distacco e della malinconia (in alcuni paesi è infatti associato ai lamenti funebri). Nelle sfumature intermedie è invece immagine di serietà, affidabilità e sicurezza (per questo adottato dalle aziende in diversi modi). Sotto un aspetto molto più futuristico c'è il blu cyber, lo sguardo blu del futuro con le luminescenze azzurrine che si riflettono sui volti di chi guarda schermi digitali. In questo senso comunica un'idea di perfezione e diventa il nuovo simbolo dello spazio virtuale e cibernetico. L'orizzonte lontano del blu cede il posto alla superficie, a un'illusione di profondità e all'intensità sensoriale di uno spazio artificiale ed evanescente. Le tonalità mentali del digitale si pongono all'avanguardia dell'innovazione e possiedono, rispetto alla tradizione, un'enorme carica propulsiva. Nello spazio cibernetico l'azzurro si concretizza nella sua luminescenza e si declina in milioni di sfumature.
Veduta su carta (2004)
Hinke Schreuders (Olanda, 1969- )
ricami e feltro su carta su tela, 25.5 x 17.5 x 5.5 cm
RIFERIMENTO LETTERARIO - Uno studio di William Gladstone⁷ del 1858 ha rivelato che
nell'Odissea di Omero il blu non viene mai menzionato a differenza di
altri colori. Gladstone, già nel 1800, si accorse che nell'Iliade e nell'Odissea il blu veniva descritto in termini che variavano tra una sfumatura simile al nero (kyáneos) e una molto chiara (glaukós), suggerendo che la percezione del blu nell'antichità potesse essere diversa da quella moderna.
[Il] «Blu ha varcato le soglie della letteratura “Un poco d'oro, un poco di blu...; lo stesso: il lustro neo blu della sua capellatura...” (D'Annunzio);
“Grassoccio, sempre vestito di blu scuro...” (Bontempelli); “Il cielo s'era parato d'un turchino blu pendente al nero...” (Papini).
Ritratto di Marquis d'Affito (1925)
Tamara de Lempicka (Polonia, 1898-1980)
olio su tela, 81 x 130 cm
Le molte tonalità di blu - Un vasto spreco di blu è poi stato fatto dagli autori di canzonette, i quali da tempo hanno scoperto che gli occhi blu favoriscono le fatali rime in «mai più; sempre tu; ciò che fu; tu per tu; la tua virtù». E intanto, col blu, col bleu e con tutte le combinazioni di bleu (bleu acier, bleu horizon, bleu ciel, bleu marin, bleu gendarme, bleu indigo, bleu outremar, bleu paon, bleu saphir, bleu jade, bleu électrique, ecc.) siamo arrivati a dimenticare i cento nomi italiani dei cento turchini di cui la moda approfitta: e sono tutti nomi esatti, puri, armoniosi, inconfondibili, quali (citando a caso) oltremare, indaco, zaffiro, azzurro, azzurrino, celeste, biadetto, glauco, verdazzurro, grigiazzurro, ardesia, cobalto, cilestrino, cerulo, ceruleo; e ancora: azzurro notte, azzurro porcellana, celeste pastello, azzurro giada, turchino cupo, turchino stoviglia, celeste lunare, azzurro Madonna, “La
rustica borràgine... lasci pendere le sue stelle a cinque punte color
del manto della Madonna...”), e infine: turchiniccio, turchinello,
fiordilino, fioraliso, e chi sa quanti altri ancora, che non ricordiamo.
Ma che diremo di blù scritto con tanto d'accento? Peggio dell'accento
su qui e qua: croci scarlatte sui compiti di terza elementare.»⁸
Il segreto della porcellana bianca e blu (2009)
Huang Zhong Yang (Cina, 1949- )
olio su tela, 101 x 76 cm
olio su tela, 101 x 76 cm
Non si possono non citare i modi di dire:
- Tute blu - Gli operai, perché specialmente nelle grandi fabbriche indossano tute di colore blu, adatte a lasciare grande libertà di movimento. Si chiamano anche “Colletti blu” in contrasto con “Colletti bianchi”, che sono gli impiegati.
- L'ora blu - Designa in Inghilterra e negli Stati Uniti [the blue hour] il periodo di uscita dagli uffici a fine pomeriggio, quando gli uomini (e talvolta le donne) invece di rincasare direttamente, vanno a trascorrere un'ora in un bar per bere e, forse, dimenticare così le loro preoccupazioni o porsi alle spalle i problemi di lavoro.
- Ieri ha fatto azzurro - Dal tedesco «Gestern hat er blaugemacht». Significa ieri non è andato al lavoro / a scuola. Nel Medioevo esisteva il “lunedì azzurro”: il giorno libero degli artigiani. “Azzurro”, forse, perché invece dell'officina buia vedevano il cielo azzurro.
CURIOSITÀ - «Un pigmento nuovo: il blu di Prussia. Nel 1709 fu messo a punto a Berlino un colore artificiale che permise, nella gamma dei blu e dei verdi, prodezze di cui si era stati incapaci per secoli: il blu di Prussia. A dire il vero, questo colore fu scoperto per caso. Un certo Diesbach, droghiere e fabbricante di colori, vendeva un bellissimo rosso che otteneva facendo precipitare con della potassa una decozione di cocciniglia addizionata con solfato fi ferro. Un giorno, mancando di potassa, si rifornì da uno speziale poco onesto, Johann Konrad Dippel. Costui gli vendette del carbonato di potassa adulterato di cui si era già servito personalmente per rettificare un olio animale di sua invenzione. Invece del solito rosso, Diesbach ottenne un magnifico precipitato blu. Non capì cosa fosse successo, ma Dippel, chimico e uomo d'affari ben più accorto, intuì rapidamente tutto il vantaggio che poteva trarre da tale scoperta. Aveva capito che era stata l'azione della potassa alterata sul solfato di ferro a produrre quello splendido colore blu. Dopo parecchi esperimenti, migliorò il procedimento e commercializzò il nuovo colore sotto il nome di “blu di Berlino”. Per più di un decennio Dippel rifiutò di svelare il suo segreto di fabbricazione, cosa che gli permise di accumulare una fortuna considerevole. Ma nel 1724 il chimico inglese Woodward scoprì il segreto e rese pubblica la composizione del nuovo colore. Il blu di Berlino, divenuto nel frattempo “blu di Prussia” poté quindi essere fabbricato in tutta Europa.».⁹
Il primo oroscopo dipinto - Nella cupola di San Lorenzo la posizione delle stelle è quella osservata sul cielo di Firenze in un determinato momento di un particolare giorno, forse il 4 luglio 1442. Questa mappa del cielo presenta tutti gli elementi astronomici rilevati con estrema precisione: l'ecclittica con le costellazioni zodiacali e il Sole posto tra i Gemelli e il Cancro, i meridiani, il Polo Nord e i pianeti in transito collocati in posizioni particolari.

Il celeste dell'emisfero (1442 circa)
Giuliano d'Arrigo, detto il Pesello (Firenze, 1367-1446) - attribuito
pittura a secco su fondo di azzurrite, con gli elementi astronomici dorati a foglia
Firenze - Cupolina sopra l'altare della Sagrestia Vecchia, nella basilica di San Lorenzo
Il primo oroscopo dipinto - Nella cupola di San Lorenzo la posizione delle stelle è quella osservata sul cielo di Firenze in un determinato momento di un particolare giorno, forse il 4 luglio 1442. Questa mappa del cielo presenta tutti gli elementi astronomici rilevati con estrema precisione: l'ecclittica con le costellazioni zodiacali e il Sole posto tra i Gemelli e il Cancro, i meridiani, il Polo Nord e i pianeti in transito collocati in posizioni particolari.

Il celeste dell'emisfero (1442 circa)
Giuliano d'Arrigo, detto il Pesello (Firenze, 1367-1446) - attribuito
pittura a secco su fondo di azzurrite, con gli elementi astronomici dorati a foglia
Firenze - Cupolina sopra l'altare della Sagrestia Vecchia, nella basilica di San Lorenzo
Il celeste dell'emisfero (particolari)
attribuito a Giuliano d'Arrigo, detto il Pesello.
1. la testa della Medusa; 2. il Toro; 3. l'Orsa Maggiore; 4. il Cancro
attribuito a Giuliano d'Arrigo, detto il Pesello.
1. la testa della Medusa; 2. il Toro; 3. l'Orsa Maggiore; 4. il Cancro
₁ Riccardo Falcinelli - Cromorama; Ed. Einaudi, 2017, p. 112
₂ Claudio Widmann - Il simbolismo dei colori; Ed. Ma.Gi., 2014, pp. 103-104.
₂ Claudio Widmann - Il simbolismo dei colori; Ed. Ma.Gi., 2014, pp. 103-104.
₃ Michel Pastoureau - Blu. Storia di un colore; Ed. Ponte alle Grazie, 2008, pp. 25-26.
«Del resto, si è potuto osservare che in Omero, su sessanta aggettivi qualificanti gli elementi e il paesaggio nell'Iliade e nell'Odissea, soltanto tre erano aggettivi di colori; (Nota ripresa da Pastoureau da: H. Magnus, Histoire de l'evolution du sens des couleurs, Paris, 1878, pp. 47-48.) i termini che si riferiscono alla luce sono in compenso estremamente numerosi. In epoca classica, kyaneos indica
un colore cupo: il blu scuro, certo, ma anche il viola, il nero, il
bruno. In realtà, la parola dà la sensazione del colore più che
indicarne la tinta. Quanto a glaukòs, che esiste già in epoca
arcaica e di cui Omero fa ampio uso, denota sia il verde, sia il grigio,
sia il blu, talvolta persino il giallo o il bruno, e trasmette più
un'idea di pallore o di debole concentrazione del colore che una tinta
veramente definita...».
₄ Sofia Gnoli - Moda: Il potere del blu; la Repubblica , 30 agosto 2017
₅ La maison Capucci (Roberto Capucci) nasce nel 1950. Nel '51 debutta alla Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, dove l'inventore dell'attuale sistema del made in Italy, Giovanni Battista Giorgini, lo aveva invitato a sfilare per la prima volta, lo consacra. Nel '56, dopo la sfilata a Palazzo Pitti, viene acclamato dalla stampa internazionale come il miglior creatore di moda italiano. Riceve i complimenti persino di Christian Dior: «In Italia avete un ragazzo prodigio che si chiama Roberto Capucci, se capita a Parigi che mi venga a trovare». Non potrà farlo perché l'inventore del New Look muore quello stesso anno.
₆ Michel Pastoureau - op. cit., pp. 17-18
₇ William Gladstone, (che in seguito sarebbe stato eletto Primo Ministro del Regno Unito per quattro mandati consecutivi), fu profondamente interessato all'Odissea e alla percezione del colore nell'antichità, in particolare quando studiò la lingua e la cultura greca. All’improvviso, si accorse di un particolare che fino a quel momento non aveva notato: il mare era sempre descritto come “viola” o “color del vino”.
₈ Cesare Meano - Commentario Dizionario Italiano della Moda; Ed. Ente Nazionale della Moda, 1936 - XIV, p. 49, voce "blu". Che bellezza questa voce, certo un po' autarchica.₄ Sofia Gnoli - Moda: Il potere del blu; la Repubblica , 30 agosto 2017
₅ La maison Capucci (Roberto Capucci) nasce nel 1950. Nel '51 debutta alla Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, dove l'inventore dell'attuale sistema del made in Italy, Giovanni Battista Giorgini, lo aveva invitato a sfilare per la prima volta, lo consacra. Nel '56, dopo la sfilata a Palazzo Pitti, viene acclamato dalla stampa internazionale come il miglior creatore di moda italiano. Riceve i complimenti persino di Christian Dior: «In Italia avete un ragazzo prodigio che si chiama Roberto Capucci, se capita a Parigi che mi venga a trovare». Non potrà farlo perché l'inventore del New Look muore quello stesso anno.
₆ Michel Pastoureau - op. cit., pp. 17-18
₇ William Gladstone, (che in seguito sarebbe stato eletto Primo Ministro del Regno Unito per quattro mandati consecutivi), fu profondamente interessato all'Odissea e alla percezione del colore nell'antichità, in particolare quando studiò la lingua e la cultura greca. All’improvviso, si accorse di un particolare che fino a quel momento non aveva notato: il mare era sempre descritto come “viola” o “color del vino”.
Rames Gaiba
© Riproduzione riservata
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- INDACO
Colore compreso, nello spettro solare, tra il rosso e il violetto. Divenne una delle «tinture dei Cieli», a proposito dei colori dell'arcobaleno. Antico simbolo di esclusività e sacralità, oggi colore del quotidiano e dell'uniformità - DIZIONARIO COLORI AD USO DELLA MODA
I nomi dei colori e la loro origine. - COLORE
Definizione. Proprietà base del colore (tonalità - luminosità - saturazione). Terminologie introduttive ricorrenti nel colore. - TUAREG
con Glossario dei termini abbigliamento Tuareg. - JEANS
È il documento di identità del denim.
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