Lanital - da composto di lan(a) ital(iana).¹
₃ La SNIA (Società Navigazione Italo Americana) viene fondata nel 1917 a Torino ad opera di Riccardo Gualino e si dedica inizialmente al trasporto di carburanti dagli Stati Uniti all'Italia. Alla fine della Prima Guerra Mondiale l'azienda si riforma dedicandosi prima al commercio poi alla produzione di tessili artificiali. Nel 1920 acquista la società Viscosa di Pavia, titolare dei più importanti stabilimenti di fibre chimiche in Italia; nasce così la Snia Viscosa che conquista in brevissimo tempo il primato della produzione di fibre artificiali nel paese, fino a diventarne verso la fine del secondo conflitto mondiale l'unica fornitrice. L'azienda, che per capitale e numero di lavoratori è uno dei più imponenti complessi industriali italiani, inizia nel 1922 a produrre il raion e nel 1931 il fiocco: entrambi i filati sono estratti dalla cellulosa, che viene ricavata dalla canna gentile, e sono di ottima qualità tanto da essere utilizzati anche nell'alta moda. Tuttavia tra i prodotti della Snia Viscosa il lanital è senza dubbio il più interessante per storia, genesi ed applicazione: la sua produzione infatti non solo genera, come il raion e il fiocco, un'inedita e affascinante relazione tra mondo rurale e industriale ma è anche l'unica ad essere avviata per esigenze autarchiche prima che commerciali. (Melania Gazzotti - Latte e autarchia: il lanital, la stoffa che ispirò Marinetti. Melania Gazzotti è una curatrice freelance e storica dell'arte, specializzata in avanguardie europee, con un particolare interesse per la grafica e l'illustrazione.
Nel video qui sotto in calce, un cinegiornale del Istituto Luce Cinecittà del 1937 ci mostra il procedimento produttivo del Lanital.
Fibra tessile artificiale ricavata dalla caseina del latte magro che viene prima disidratato, scremato e poi estratta la proteina, che viene sciolta in mezzo alcalino, estrusa in bagno acido, stirata e trattata con formaldeide, prodotta in fiocco, la cui lunghezza si può ottenere come nel raion. La fibra del lanital è un buon coibente del calore e la composizione chimica è molto prossima a quella della lana naturale (salvo il tenore in zolfo); la sezione della fibra è piena senza canale midollare. La superficie della fibra è caratteristicamente quella che si ottiene per il raion attraverso le filiere, e perciò è priva delle scaglie superficiali che si osservano - sotto il microscopio - nella lana e che le conferiscono la preziosa prerogativa di feltrare; per conseguenza il lanital è irrestringibile. La lucentezza è simile a quella della lana. Alla combustione si comporta come la lana naturale; brucia lasciando un residuo analogo e spandendo il caratteristico odore di piume bruciate. Il lanital è inattaccabile dalle tarme.² Di fatto gli stessi macchinari impiegati per lavorare la lana naturale potevano, senza modifiche, trattare il lanital. Fu ben presto abbandonata data la sua bassa tenacità (carico a rompere il filo), bassa allo stato umido.
Nel 2007 è stata riscoperta in Cina, ed è stata, nel 2008, messa sul mercato in Italia per iniziativa della Wool Group (piccola azienda toscana) esaltando gli aspetti ecologici, la comodità, la freschezza, poiché la fibra del latte ha una maggiore capacità di assorbire l'umidità rispetto alle fibre sintetiche oltre al fatto che rispetto alla lana è un isolante anche migliore.
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₁ L'entusiasmo per l'artificiale purezza dei nuovi prodotti industriali è percepibile anche attraverso la fantasmagoria dei nomi - Acesil, Argentea, Lunesil, Fibrilla, Ivorea, Viscofan - utilizzati per commercializzare una delle fibre più diffuse in questi anni: il rayon; si sviluppa un'intera estetica intorno alla politica autarchica. (a cura di Mario Lupano e Alesandra Vaccari, Una giornata moderna - Moda e stili nell'Italia fascista, ed. Damiani, 2009, p. 12
₂ Oscarre Giudici, La rifinizione dei tessuti di lana e dei tessuti autarchici, ed. Ulrico Hoepli, 1944, p. 22
Nel 2007 è stata riscoperta in Cina, ed è stata, nel 2008, messa sul mercato in Italia per iniziativa della Wool Group (piccola azienda toscana) esaltando gli aspetti ecologici, la comodità, la freschezza, poiché la fibra del latte ha una maggiore capacità di assorbire l'umidità rispetto alle fibre sintetiche oltre al fatto che rispetto alla lana è un isolante anche migliore.
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₁ L'entusiasmo per l'artificiale purezza dei nuovi prodotti industriali è percepibile anche attraverso la fantasmagoria dei nomi - Acesil, Argentea, Lunesil, Fibrilla, Ivorea, Viscofan - utilizzati per commercializzare una delle fibre più diffuse in questi anni: il rayon; si sviluppa un'intera estetica intorno alla politica autarchica. (a cura di Mario Lupano e Alesandra Vaccari, Una giornata moderna - Moda e stili nell'Italia fascista, ed. Damiani, 2009, p. 12
₂ Oscarre Giudici, La rifinizione dei tessuti di lana e dei tessuti autarchici, ed. Ulrico Hoepli, 1944, p. 22
STORIA - Creata nel 1936 dal chimico italiano Antonio Ferretti: ciò gli permise di entrare con la qualifica di consigliere nella Snia Viscosa³, a cui affidò il brevetto per la messa in produzione su larga scala; poi perfezionata e rimpiazzata da un nuovo e simile prodotto detto Merinova. Era utilizzata nel periodo fascista dell'autarchia come "lana sintetica", in piena epoca (1935) di sanzioni economiche dopo la guerra d'Etiopia. Il regime fascista dette grande risonanza al prodotto con un opera di grande propaganda al prodotto sull'autosufficienza dell'Italia e la «italianità» dei più diversi prodotti.
Il termine autarchia definisce, oltre al concetto di autosufficienza giuridica, ossia di autogoverno, quello di autosufficienza economica, chiamato anche "economia chiusa", in cui sono presenti o si riducono le relazioni commerciali con l'estero. L'autarchia stava creando notevoli problemi alle industrie italiane nel reperire le materie prime che non si potevano coltivare o erano insufficienti, in Italia. Vista la situazione si tentò di sostituire le fibre mancanti con altre naturali e artificiali: la canapa, la ginestra, l'ortica, il rayon. La lana fu invece sostituita dal Lanital.
Snia Viscosa e i suoi prodotti tessili: raion, Sniafiocco, Lanital.
Pagina pubblicitaria. La rivista illustrata del Popolo d'Italia, XVII, n. 5 (maggio) 1939.
Il termine autarchia definisce, oltre al concetto di autosufficienza giuridica, ossia di autogoverno, quello di autosufficienza economica, chiamato anche "economia chiusa", in cui sono presenti o si riducono le relazioni commerciali con l'estero. L'autarchia stava creando notevoli problemi alle industrie italiane nel reperire le materie prime che non si potevano coltivare o erano insufficienti, in Italia. Vista la situazione si tentò di sostituire le fibre mancanti con altre naturali e artificiali: la canapa, la ginestra, l'ortica, il rayon. La lana fu invece sostituita dal Lanital.
Padiglione della Snia Viscosa alla Fiera Campionaria di Milano del 1936
Di seguito si riporta un trafiletto pubblicitario dell'epoca:
"Prendendo in mano un bioccolo di Lanital esso appare in tutto e per tutto simile ad un bioccolo di lana pecorina; dà la sensazione del caldo, è elastico, è d'aspetto lanoso, ecc. Ma forse anche un tecnico sarebbe imbarazzato nel giudizio, se proprio non ha l'occhio espertissimo, e il problema di dire se si tratta di fibra naturale o artificiale potrà essere risolto in laboratorio adoperando alcune speciali reazioni chimiche. Quando il Lanital è trasformato in tessuto, in maglie, ecc. il problema diventa ancora più difficile... Il Lanital può dirsi l'ideale delle fibre tessili, come del resto il fiocco di raion, perché esso arriva al filatore sempre uguale, sempre uniforme e sempre pulito.... L'uso del Lanital esonera perciò il filatore da tutto il lavoro di ripulitura e di preparazione che l'uso delle fibre naturali gli impone, con notevole perdita di tempo e di denaro e con non indifferenti cali nel peso della materia prima. Aggiungasi che il Lanital può essere filato e lavorato con gli stessi macchinari normalmente adoperati per la lana pecorina, ecc."
₃ La SNIA (Società Navigazione Italo Americana) viene fondata nel 1917 a Torino ad opera di Riccardo Gualino e si dedica inizialmente al trasporto di carburanti dagli Stati Uniti all'Italia. Alla fine della Prima Guerra Mondiale l'azienda si riforma dedicandosi prima al commercio poi alla produzione di tessili artificiali. Nel 1920 acquista la società Viscosa di Pavia, titolare dei più importanti stabilimenti di fibre chimiche in Italia; nasce così la Snia Viscosa che conquista in brevissimo tempo il primato della produzione di fibre artificiali nel paese, fino a diventarne verso la fine del secondo conflitto mondiale l'unica fornitrice. L'azienda, che per capitale e numero di lavoratori è uno dei più imponenti complessi industriali italiani, inizia nel 1922 a produrre il raion e nel 1931 il fiocco: entrambi i filati sono estratti dalla cellulosa, che viene ricavata dalla canna gentile, e sono di ottima qualità tanto da essere utilizzati anche nell'alta moda. Tuttavia tra i prodotti della Snia Viscosa il lanital è senza dubbio il più interessante per storia, genesi ed applicazione: la sua produzione infatti non solo genera, come il raion e il fiocco, un'inedita e affascinante relazione tra mondo rurale e industriale ma è anche l'unica ad essere avviata per esigenze autarchiche prima che commerciali. (Melania Gazzotti - Latte e autarchia: il lanital, la stoffa che ispirò Marinetti. Melania Gazzotti è una curatrice freelance e storica dell'arte, specializzata in avanguardie europee, con un particolare interesse per la grafica e l'illustrazione.
Nel video qui sotto in calce, un cinegiornale del Istituto Luce Cinecittà del 1937 ci mostra il procedimento produttivo del Lanital.
Al Lanital, Filippo Tommaso Marinetti, dedicò un libricino "Il poema del vestito di latte. Parole in libertà futuriste" a cura dell'Ufficio Propaganda SNIA Viscosa, Milano, Officina Grafica Esperia, 1937.
Poema
parolibero promozionale del Lanital interamente impaginato e illustrato con 14 fotocomposizioni a colori e
interventi grafici di un giovane Bruno Munari, che anticipa soluzioni
estetiche dello spazialismo e delle avanguardie del dopoguerra, uniscono le loro
menti per aderire alla committenza della società Snia Viscosa, produttrice di
tessuti autarchici moderni.
"Servilità belante e odorosa dei grani che maturati sognano le grazie tue o Latte / Arrenditi non rimandare lo spasimo t'invochiamo sei il bellissimo nastro dei nastri resistente veloce panorama tattile dei più celestiali pascoli alpini ti chiamerò Cielo-manuale Muscolodelvento Strizzamipure Tessutomaterno ma tu sciorina in giro vestiti d'inventata carnalità inguainami di serena bontà"
"E voi forze liquide comprendo la vostra ansia non immalinconitevi
otterrete certo il prodigio ecco allineati i filtri di bambagia di
cotone e tu latte magro coàgulati e per questo caccia via a destra e a
sinistra questi eserciti di calorie pensa bevi la grande idea essenziale
dare al nastro di caseina una consistenza tale che si possa tagliare
umido / [...] Tutti a ridere di gioia partecipando all'ebrezza di un
filo di caseina barcolla per la sganasciante ilarità nel mutarsi in
nastro poi strilla sono un latte che ritorna beatamente alla sua pura
mammella bobina bobina mia mia mia / T'impongo o sacro latte di
stringere le maglie d'una viscosità re-si-sten-te"
© Riproduzione riservata
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